I ragazzi della via Pal
stropicciava i piedi sotto il banco come uno che sta già per alzarsi. Barabàs, più ardito, distese sulle proprie ginocchia la tela cerata, mise i libri
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Pal scricchiolò e Nemeciech entrò. Cavò dalla tasca un gran pezzo di pane, si guardò attorno, e visto che non c'era ancora nessuno, si mise a
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la diffida del professore. Ma Barabas lo mise in istato di accusa. — Dice così perchè tocca a lui, ora, fare il presidente. Ma io dico che basta e
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, mise la chiave nella toppa dal di fuori: provò anche se funzionava la serratura. Poi visitò le tre fortezze della fronte. Due o tre ragazzi stavano in
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ora si fece sentire anche Boka: — Sì, che sanno. E più di te. Il malato si mosse, si alzò faticosamente sui cuscini e si mise a sedere sul letto. Non
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bene cosi? — Sta bene! — risposero gli altri due. — E allora, avanti! Seguitemi! Io conosco la strada! E si mise a camminare con le mani e coi piedi, tra
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s'indurisce... Qui Vais si mise a piangere; ed aggiunse piagnucolando: — E il presidente ora sono io... La situazione diventava grave. Il professore chiese
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casupola con giardino di fronte, in un lettino piccolo piccolo. Boka si mise immediatamente al lavoro. Gridò con voce militare: — Attenti! Tutti si
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pulì il vestito, si raddrizzò e si mise a guardare ostilmente l'adunata delle Camicie Rosse. Nessuno parlava, sbalorditi com'erano tutti da questo
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compito avrebbe da eseguire. Boka si mise a spiegare l'ordine di combattimento: — Fate attenzione! Guardate il disegno! Questa è la pianta del nostro
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