I ragazzi della via Pal
eccitatrici. Molti lo impararono a memoria e dall'alto di una catasta di legname lo declamarono ai sottostanti con voce bellicosa; anche gli ascoltatori lo
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. — Chi ha da riferire qualcosa, parli, ordinò il capo. Sebeni si fece avanti. — Cosa c'è? — Debbo riferire che dall'arsenale è scomparso lo stendardo rosso
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la diffida del professore. Ma Barabas lo mise in istato di accusa. — Dice così perchè tocca a lui, ora, fare il presidente. Ma io dico che basta e
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Cesare e Napoleone le seguenti parole: «... e Giovanni Boka». Questo è stato deliberato perchè il generale lo merita e perchè se non avesse disposto le
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bigliettino e disse: — Voi non andrete a casa ma mi seguirete in sala di consiglio. Debbo parlarvi! E s'avviò senza spiegare lo strano invito. In classe si
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lontano dal malato e lo fecero con cautela, senza fracasso. E se i tappeti fossero stati capaci di stupirsi, si sarebbero stupiti molto dal fatto di
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già brulicante di truppa. Alcuni avevano ancora in tasca il pane della colazione e 13 lo rosicchiavano. L'eccitazione però era meno intensa di ieri
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, una voce ben nota a quelli di via Pal, aggiunse: — E' malato! — Che ha? — E' raffreddato. Il professor Raz girò lo sguardo su tutta la scolaresca e
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alcuni poveri studenti di Pest. Il campo era vuoto come deve essere un campo. Lo steccato si allungava sul lato della via Pal. A destra ed a sinistra
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Cionacos si fece avanti: — Vengo anch'io! — Se mi prometti di non fischiare! — Te lo prometto... Ma lasciami ora, per l'ultima volta, fischiare... — E
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verde che splendeva nella lampada Bunsen; gli altri gettavano lo sguardo traverso le finestre aperte e, al di sopra dei tetti delle casupole vicine
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Lo depose sopra una pietra e i ragazzi si accovacciarono tutti intorno. Ognuno attendeva curioso di sapere a che posto sarebbe stato comandato e che
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