I ragazzi della via Pal
consegna quanto segue: PRESIDENTE. — Io non ho masticato lo stucco perchè era occupato dalla guerra. BARABAS (socio) — Questa è una scusa! PRESIDENTE
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questo suo sacro dovere. E si può capire chi era stato il primo a sollevare l'incidente: Barabas che andava protestando dall'uno all'altro accusando il
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! — rispose spaventato Vais. — Richter! Ciele! Colnai! Barabas! Lessi! Nemeciech! Uno per uno risposero tutti: — Presente! Il professore intascò il
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stropicciava i piedi sotto il banco come uno che sta già per alzarsi. Barabàs, più ardito, distese sulle proprie ginocchia la tela cerata, mise i libri
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all'orecchio di Boka; ed un nome sussurrato da un'altra: — Barabas... S'alzò. Uscì dalla stanza in punta di piedi. Quando aperse la vetrata della cucina e
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Dio solo sa come fecero, ma i soci della Società dello Stucco alle due e mezza già erano in campo. Barabas veniva direttamente dalla tavola perchè
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d'essere assegnato ad un punto ancora più pericoloso. Sono già di accordo con Barabas che sa mirare bene e può essere molto più utile in fortezza. Boka
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Barabas che trovavano sempre di che litigare stavano già in procinto di prendersi a pugni. Colnai sosteneva che il berretto di Barabas non poteva
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senz'altro. E siccome Colnai, ch'era tuttora il presidente, aveva detto di cancellarlo senz'altro, Barabas naturalmente aveva obbiettato che prima
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dell'armata C sarà Richter; di quella D Colnai. Una voce interruppe: — E perchè Colnai e non io? — Chi parla? — chiese severamente Boka. Barabas si fece
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