I ragazzi della via Pal
libro nero; ma non si era ancora potuto mettersi d'accordo se si dovesse prima cambiare le lettere da minuscole in maiuscole, oppure cancellare il nome
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rosicchiava ancora un tozzo di pane. Ed era impaziente di veder comparire Colnai sulla porta per affrontarlo: troppe cose gravavano già sulla coscienza
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chiamò in disparte e gli raccontò tutto. Ma sul campo, alle tre e mezzo, regnava ancora il disordine più completo e tutti aspettavano il presidente
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del pomeriggio il campo era ancora deserto. Davanti alla piccola capanna di legno sopra una coperta da cavalli dormiva lo slovacco. Lo slovacco dormiva
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singole avventure, i pericoli corsi. Da Boka non s'era potuto cavare ancora una parola nemmeno con le tenaglie. Cionacos invece ciarlava confusamente di
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tremare i ragazzi tutte le volte ch'egli si arrabbiava con essi: — No! — urlava — Tu non conosci ancora le Camicie Rosse. Noi non vogliamo corrompere
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porta, chiodi, stracci, taccuino, cacciavite e Dio sa cos'altro ancora! Cionacos trasse lo spago di tasca e Boka legò con questo l'anello che c'era a
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— diceva come a sè stesso — Hanno commesso una cosa brutta! Boka non osava parlare, temendo di inquietarlo ancora di più; anzi quando gli chiese: — Vero che
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sentì di doverne sorridere; e qualcuno già atteggiava le proprie labbra a sorriso. Pochi alunni delle prime file fissavano ancora la striscettina
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già brulicante di truppa. Alcuni avevano ancora in tasca il pane della colazione e 13 lo rosicchiavano. L'eccitazione però era meno intensa di ieri
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avanti. — Ancora tu? Se dici un'altra parola, ti spedisco al tribunale di guerra. Barabas balbettò qualcosa e si mise a sedere. Boka continuò la
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