Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I miei amici di Villa Castelli

214221
Ciarlantini, Franco 39 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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I miei amici di Villa Castelli

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA Oggi Mario è tornato a scuola. Egli ha ritrovato la sua maestra dell'anno scorso, i suoi vecchi compagni e qualche scolaro

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vecchina, che ricorda questo rimedio usato un tempo dalla sua mamma, la febbre sarà passata! Speriamo che i genitori possano tornar presto dai campi

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sua maestra che per vedere il Re sarebbe andato a piedi e a costo di camminare giorno e notte. La maestra gli ha risposto: - Ora studia, diventa

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Lupo nel mangiare le stoppose radici dei cavoli! Tanta fu la sua rabbia, che non volle più, stare in società con la Capra.

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rispondergli secco: - Se tu fossi stanco dal lavoro, dormiresti anche sui pruni. - Gigione capì l'antifona e, senza proferir parola, continuò la sua strada.

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cosa chiedeva la povera scolaretta? La sua letterina diceva proprio così: «Sento che non posso vivere senza una bambola!». La Principessa volle che

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castagne e incomincia a distribuirle. Ciascuno siede in silenzio gustando la sua parte e mamma Vittoria guarda i suoi bimbi contenti.

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Mario, vuoi fare la sua scelta: veramente vorrebbe comprare tutto ; ma poi è incerto tra una frusta, un ombrellino rosso di carta velina, una tromba

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troverà la sua strada verso la luce, luce d'inverno pallida, luce di primavera tepida, luce ardente di estate che ti faranno crescere più alto, sempre

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della sua maestra che gli insegnava a guardare le tante bellezze del mondo. Mario ora guarda le finestre e le porte chiuse e s'allontana dicendo a se

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volte è così silenziosa che non ci si accorge nemmeno della sua presenza. Un giorno la «Francina» l'ha vista in un cantuccio mentre ninnava una bambolina

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pare di essere ringraziato per la sua fatica, quando vede qualche vacca, mansueta mansueta, voltare lenta la testa verso di lui, e guardarlo con i grandi

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buoni e silenziosi. Mario e la sua sorellina, che ricordano il loro nonno morto da poco tempo, stanno accanto alla loro mamma e chinano il capo

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UNA BRUTTA DIMORA Mario va malvolentieri in compagnia di Federico quand'esso lo vuole con sè a casa sua. In che brutta cascina abita! Davanti alla

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. Dove dormirà il povero vecchio che cammina a fatica reggendosi sul bastone? E avrà ancora qualcuno della sua famiglia che gli voglia bene? Che pietà

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rassettate. La cucina è la stanza dove Zelinda trascorre il maggior tempo della giornata. Essa mostra con gioia la sua bella cucina. Ecco il focolare

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piena e quale è vuota» Il bimbo canterella: «Però però, dimmi il vero! non mi dire una bugia, dimmi tu qual' è la mia!» Alla fine sceglie la sua; ma

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credo che la sua preghiera sia ascoltata, perchè, Chicchi non conosce ancora nessuna malizia. Quando Chicchi ha finito la sua preghiera, la Narcisa, lo

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vecchietta. Si caricò sulle spalle la legna e gliela portò a casa, poi riprese la sua via, contento di aver fatto una buona azione.

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sua. Una notte, mentre il bimbetto dormiva tranquillo gli parve di essere svegliato da una vocina che gli sussurrò all'orecchio: -Se vuoi venir con me

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intorno alla sua casupola cogliendo genziane e stelle alpine; poi, sempre cercando nuovi fiori, si allontanò, salendo su per un monte tutto coperto di

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. Egli sa dov'è la sua casa e quella dei suoi compagni; e della sua casa egli conosce tante cose, che certo la maestra ignora. Che cosa, dunque, deve

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- poi stese la manina e domandò a sua volta: - Dammi qualcosa. - Mario diventò rosso; ma siccome i compagni non lo vedevano ebbe il coraggio di darle

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ai bambini, in altri si fanno focacce in cui si nasconde una fava. Chi la trova nella sua parte comanda per tutta la serata i giochi da farsi. In altri

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lontano la pergola d'uva americana, che si arrampica sulla facciata e diffonde d'estate la sua ombra; quando vede penzolare dai davanzali delle finestre i

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siccome avevo bandito di darla in isposa a chi fosse riuscito a vincere la sua cupa mestizia, sin da questo momento tu sei il suo fidanzato e alla mia

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il veterinario, per cercare un rimedio. Mario, che vuol bello alla Morella, vorebbe vendicarsi della sua compagna che Ie ha fatto tanto male: già ha

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LE LACRIME DELLA MADONNA La Madonna, dopo la morte di Gesù, andò a vivere in un cantuccio romito, con la sua grande tristezza e passava le giornate a

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"MOSCHINO" Mentre Mario mangia, «Moschino» entra in casa a chiedere la sua parte. «Moschino» è un povero cane di nessuno e di tutti; è un cagnetto

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sole troverà cantuccio adatto e potrà, cominciare la sua casina.

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L'AIA DI MARIO Nel pomeriggio, Mario non ha più scuola, e se non piove, esce su l'aia a giocare. Come gli piace la sua aia! Sembra una piazza fatta

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sua ruota di penne bianche, cineree e nere: sembra un pallone dipiume che fremono, mentre, battendo il terreno con le zampe, par che dica: «Qui comando

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con se i loro caprettini. Com' erano bizzarri! Talvolta qualcuno ad un tratto springava quattro salti, poi si portava belando accanto alla sua mamma

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I FIORI Nello è uno scolaretto che frequenta la prima classe. Per far piacere alla sua maestra, Ogni tanto arriva in classe con un mazzo di fiori di

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per cui vorrebbe compiere qualche atto che lo distinguesse fra i compagni. I suoi occhietti si fanno più vivaci, le sue guance si avvivano, la sua voce

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BIANCHINA Bianchina è tornata dalla scuola, e ha descritto alla mamma la sua nuova classe. C'è la cattedra bella, lucida per la signora maestra. C'è

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contento, va saltellando dalla vecchina del poggio e le dice della sua gran paura di tutto. - Oh, di che hai paura? - dice la vecchina. - D'ogni cosa

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forza di braccia, lo riportò alla bimba, che riprese la sua strada tutta contenta. Una donnetta, che aveva assistito a quel pericoloso atto di Mario

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egli pensò di recarsi da un vecchio, conosciuto da tutti per la sua sapienza, per chiedergli che cosa avrebbe potuto fare per trovare la felicità che

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