I miei amici di Villa Castelli
. Quando Mario avrebbe potuto fare altrettanto? Quando avrebbe potuto indossare la bella divisa e far sapere a tutti elle anche lui era forte e pronto ad
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salvato. Esso non sa che i due bambini, che ora s'allontanano allegri e contenti, dovrebbero ringraziar lui. Se avessero ceduto alla tentazione, povere
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poca roba, èccoti comparire il Gigante Zucca. Che cos'era mai la siepe per lui? Con un passo la scavalca e subito corre con la bocca aperta verso il
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campi, talvolta anzi si incontran con lui. Ma è diverso trovarsi per la campagna dal trovarsi fra i banchi. Intanto la scuola è chiusa. A Mario pareva a
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adulto, per darne meno a lui che era minore. Ma ecco Amalindo ch' essi credevano venisse a far giustizia. Come fece bene le parti! Egli prese tutte le
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mangiatoie sono occupate, Mario qualche volta aiuta iI babbo a portare il fieno alle bestie. Anche lui versa nelle greppie il suo carico odoroso e gli
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che riguardano la campagna. Il suo nome di battesimo è Raffaello, ma tutti lo chiamano Lello: si vede che, essendo lui troppo lungo, gli amici e i
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piano vi sono le camere da letto per í genitori, per lui, per le sorelle e per i fratellini. Tutta la casa è assai modesta; ma quando Mario vede da
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essere meno aspra con lui, a dargli un po' più da mangiare e a lasciargli maggior libertà. Ma i vicini no, erano sempre gli stessi sgarbatacci, dispettosi
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apposta per lui e per la sua famiglia. Di settembre vi si vedono ancora i cumuli di cartocci e di tutoli di granturco che odorano e su cui è piacevole
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, che spesso per gioco cozzano tra di loro, si prendesse troppa confidenza con lui. Ma ciò non avvenne: ognuno andava lento guardndo a terra, raramente
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a Lui la nostra preghiera: «Gloria al Padre e al Figliolo e allo Spirito Santo, com'era nel principio, e ora, e sempre nei secoli dei secoli. Così sia».
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. Al dottor Paolo non dispiace di aver da fare poco o nulla con malati; se non pensa a questi, pensa ai sani, perchè lui dice: È meglio curare la gente
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