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dato vita e lavoro agli uomini, e promette loro riposo. La preghiera che in quell'ora sale al cielo è quella che invoca il Padre nostro, padre dei
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e forse andavano ad accamparsi non lontano dal paesino. Mario si sentì tutto commosso: ecco, si avvicinano con le loro divise giallo-verdi, col loro
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cortile; ma le anitre e le oche preferiscono vivere accanto ad un corso d'acqua o ad uno stagno. Le piante soffrono, anzi muoiono se manca loro il liquido
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chi sa quanti «Balilla» con la loro elegante divisa e il berrettino nero col fiocco! Oh fortunati i Ballilla che vivono nelle città! Mario ha detto alla
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per compiere il loro dovere. Ma la maestra ha fatto scrivere su delle striscie di carta delle raccomandazioni, le ha fatte mettere alle pareti e ha
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ronzii intorno all'acqua morta! Le libellule non si stancano di oscillare nell'aria con le loro ali d'argento e poi di scendere fino allo specchio
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compagne rispondono: -Sì, sì!- Giangia siede per terra, serra la mano e la pone su di un ginocchio. Dina, Narcisa, Bianchina, mettono il loro pugno sopra a
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diventati più poveri ancora; sicché un giorno dovettero andare al mercato a vendere la capretta che era loro rimasta. Vanno e il loro figlioletto resta solo
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distruggere non i nidi, ma le mosche. Un giorno i loro maestri han fatto una processione portando in giro dei disegni di mosche grandi grandi che parevano
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sagra! Sul piazzale della chiesa, e lungo la strada principale i venditori ambulanti hanno disposto sui banchi la loro merce, e le donne che escono
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gioia fluire il grano dalla macchina nei sacchi e si fermano pensando al compenso delle loro fatiche. Gli uomini continuano l'opera loro già facendo
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croci di ferro e qualche lapide bianca, guardate sempre dai cipressi alti e scuri. Tutti portano qualcosa ai loro morti, o corone di crisantemi e
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LA PREGHIERA DEI MORTI La preghiera dei morti è così breve, che anche i bambini la possono dire. Eccola: «L'eterno riposo, dona, loro, o Signore, e
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porticati delle stalle, o presso le piccionaie, son rimasti vuoti. Passano i cacciatori coi loro cani al guinzaglio; poi nella valle si odono i colpi di
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per voler loro bene».
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, presso una mangiatoia e lì accanto il Bambino Gesù, Maria santissima e San Giuseppe. Intorno ci sono i pastori in atto di offrire i loro doni al
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alla tavola e ragionan fra di loro le donne e i bambini stanno volentieri intorno ai camino e fanno cuocere le castagne sotto la cenere o ascoltano le
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corteo e fece un bel sorriso di saluto a tutti i suoi persecutori che rimasero sbalorditi, e tornarono alle loro case insieme con gli asini, le oche e i
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LA "MORELLA" Nella stalla del babbo di Mario vi sono parecchi animali: buoi, vitelli e due cavalli. Tutte le bestie hanno il loro nome; anche le
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accontentano di mettersi il grembiule della mamma o qualche vestitaccio vecchio che dà loro l'aspetto di spauracchi. Un po' di farina sul volto, un po
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' ora di mezzogiorno tirano fuori iI loro pane e lo mangiano con le noci! Chi sa se un'altra volta si gingilleranno ancora per la strada?
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hanno un gentile motivo per coglierli devono imparare a rispettarli e lasciarli vivere il tempo che è loro cestinato.
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LE ARMI DEL CONTADINO Sotto i portici, che circondano l'aia, i contadini tengono di solito i loro utensili per lavorare la terra. Sono le armi con
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tardi, nei giorni seguenti, altre ed altre ancora si scorgono, finchè tutte riunite cominciano i loro gridi gioiosi. Eccole al mattino ed eccole a sera
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, che hanno covato pazientemente, escono con la loro famigliola di pulcini. Come è attenta la chioccia quando vigila i suoi piccini! Li chiama a
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uccellini tacquero per principiare anch'essi i loro lavori. Giunti sulla strada maestra, il babbo e Mario incominciarono a incontrare i bovari che
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con se i loro caprettini. Com' erano bizzarri! Talvolta qualcuno ad un tratto springava quattro salti, poi si portava belando accanto alla sua mamma
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LA NONNINA Quanto bene vogliono Nanni e Gigetto alla loro nonna! Non si allontanerebbero mai dalle sue gonne. E vecchia, tutta bianca, e la testa e
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Balilla. Sono sempre a scuola all'ora precisa. non dimenticano mai le promesse che hanno fatto, non trascurano i loro doveri, sono obbeedienti
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. Mario è coi suoi compagni, ma ci sono anche i bambini della prima classe e i ragazzi della terza e della quarta. Di fronte a loro schierano le
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rondinelle sono tornate ai loro paesi e volano felici di aver ritrovato la propria casa. Pare che dicano al sole: «Grazie del calore che ci dài». Le
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han voluto prendere il loro posto. Quante rose e di quanti colori! Davanti alla casa c'è un grande rosaio che si arrampica fino al tetto; ogni
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salici: essi vi lasciano cadere tratto tratto, come per gioco, i loro gattici e l'acqua li porta via. Intanto fra le fronde Si odono bisbigli, susurri
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vilucchio. I conigli, affamati, si fanno coraggio e escono dalle loro tane; ma basta il più piccolo movimento dei ragazzi perchè scappino a rintanarsi subito
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