I miei amici di Villa Castelli
I SOLDATI Stamane da Villa Castelli son passati i soldati. Mario stava accudendo ad alcini suoi lavori di vimini quando udì un suono di fanfana. Era
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vanno ad abbeverarsi. Appena l'animale si sente liberato dalla catena che lo legava alla mangiatoia, si avvia alla gora dove troverà la fresca bevanda
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desta, piange nella cameretta buia, con le imposte serrate. Dina corre ad addormentarla, con una vecchia ninna nanna. - Fa' la nanna, cosci ne di
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UN GUARDIANO DA NULLA Gran baloccone quel Pietrino! Deve far la guardia al granturco sparso ad asciugare sull'aia, e invece gioca a nocino dietro il
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, insieme, i ragazzi si sono recati ad un cascinale non molto lontano dove erano stati piantati in un bel tratto di terreno i poponi. Chissà perchè
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occhi volentieri. Un moscone passa ronzando, poi esce subito come se avesse capito che ha sbagliato strada. Si ode ad un tratto un pigolio di uccellini
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può fare un vecchio cane, Mario si levava dal capo il berretto e mostrava di tirarlo al suo amico. A un tratto «Moschino» riuscì ad addentare ciò che
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per aumentare la fiamma, attizza il carbone sotto la gran cappa di zinco, per mettere sul fuoco il ferro ad arroventarsi. Quando questo è ammollito dal
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pur risoluta negli atti, mite con tutti, è così sicura di sè che incoraggia ad affidarle qualunque incarico. Difatti compie imbasciate in men che non
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dai paesi vicini ed un signore vestito di nero ha letto ad alta voce i nomi incisi sulla pietra. Ad ogni nome la bandiera del paese e quella della
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I PROVERBI DEL MESE Ad Ognissanti mantelli e guanti. Quando l'albero si spoglia, vèstiti. Quando l'albero si veste, spògliati.
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, qualche volta, Mario va alla scuola com'è vestito in casa; egli mette la cartella ad armacollo, infila le mani in tasca e dice che così non sente
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bolle un tegame che manda odore d'intingolo. Le molle e la paletta pare che facciano da guardiani al focolare. Ad una parete sono appesi vecchi rami
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OBBEDIENZA Una volta fu domandato ad un vecchio sapiente qual fosse la prima virtù dei bambini, ed egli rispose: -L'obbedienza. -E la seconda
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. Tutti i pastori, a questo annunzio vennero da ogni parte a trovare il bambino cantando gloria a Dio nel più alto dei cieli, e si misero nella capanna ad
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appena una camicina di velo e un fiocchetto rosso sui capelli. Ma non c'era di meglio in quel luogo, anche ad aver molti danari. Pensava il buon
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fratello, principe Tommaso, e li accompagnava un cerimoniere di Corte. Passavano vicino ad un campo di zucche, ed giovinetto Principe disse al
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punisca il ghiottone. Dopo poco tornò ad aprire per vedere se la bestia aveva fatto giustizia. Il gatto, difatti aveva ucciso il topo e mangiato il
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gli facevano mille sgarberie. Abituato ad essere trattato male, il mondo gli sembrava una sola cattiveria, e non osava più nemmeno sorridere. Nel
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Francini ne cita ad ogni proposito, specie quando tratta della campagna. Un giorno, mentre pioveva forte, l'udirono dire brontolando: Sott'acqua fame
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sole, sotto le foglie verdi le violette dapprima scolorite e piccine, poi sempre più scure e profumate, vengono ad annunziarei che la buona stagione sta
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terra, e accanto ad essi stanno i fastelli. Nei ripostigli attendono gli aratri e gli erpici, quelli che prepareranno il solco ove germoglieranno i semi
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AL MERCATO Una mattina per tempo Mario ebbe il permesso di accompagnare il babbo ad un mercato del bestiame che aveva luogo in un paese vicino
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con se i loro caprettini. Com' erano bizzarri! Talvolta qualcuno ad un tratto springava quattro salti, poi si portava belando accanto alla sua mamma
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L'AQUILONE Mario è riuscito ad avere un aquilone e corre felice sgomitolando lo spago, perchè il vento è favorevole e l'aquilone sale ch'è un piacere
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appartenendo ad una grande organizzazione nazionale che prende il nome dall'eroico Genovese dove si esercitano il corpo e lo spirito per diventare
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gli altri e non date mai ascolto ai cattivi. - I cattivi, sentendo Gesù predicare in tal modo, cominciarono ad odiarlo e pensarono di condannarlo a
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; quando le nubi vanno al bosco, piglia il gabbano e mettitelo addosso. Da marzo ad aprile c'è poco da dire.
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la lavagna; accanto alla lavagna c'è il gesso attaccato ad uno spago. Alla parete c'è il Crocifisso, c'è il ritratto del Re e quello di Mussolini. In
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LA PAURA DEL CONIGLIO BIANCO Cecco, l'ortolano, per mostrare ai suoi ragazzi tutti bei conigli butta ad essi le foglie dei cavoli e l'erba di
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mèsse odorosa che lascerà il posto ad un'altra pure odorosa se non altrettanto tenera. Ecco uomini, donne, fanciulli, sono nei prati; si ode il rumor
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