I mariti
Non ho detto per te, figlia mia: tu sei un vero angiolo, e la mia casa è stata benedetta dal Signore il giorno che ci sei entrata; e io ti benedico
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Te la darò, e tu gliela renderai.
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E tu, fammi il piacere di chiamare tuo marito, Alfredo!
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E tu? È vero che ti mariti? Sta zitta che mi hanno detto anche chi sposi; aspetta, che me lo ricordi; ho tante cose pel capo... Figurati che la sarta
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- La confessione è dolorosa, ma bisogna farla: ci attacchiamo sempre al peggio noi donne! Che cosa non abbiamo fatto, tu ed io, tu per sposare il tuo
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- Figli? Tu credi che ne verranno? Uhm, io non lo credo!
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Ma che animale anfibio sei tu? Mi hai fatto fare una di quelle figure con tua moglie!
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- Te n'eri accorto tu?
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Che cos'hai, anche tu?
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Ma che hai anche tu? Piangi? Perchè?
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- I suoi compagni di reggimento l'hanno forzato a dimettersi. L'ho incontrato ieri per Toledo, da borghese... se tu lo vedessi! Da borghese non pare
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- Oh, Rita mia! tu ti lagni di non veder mai tuo marito?! Ebbene, tu sei un'ingiusta, un'ingrata, una pazza!
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- Mi pare che tu divenga un po' troppo leggera! Ed eri tanto seria in collegio.
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- Da tanto seria che ero son diventata leggera: hai ragione! Invece tu che eri un po' leggerina, via, lasciamelo dire, diventerai la più seria delle
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giardino e mi corre appresso; apro un libro e me lo toglie di mano... Nel dirtelo, divento rossa sino al bianco degli occhi, ma, tanto, perchè tu mi dia
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- Anche tu? Anche tu? E non ne parliamo più; questa è una rivoluzione! rivoluzione completa!
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- Salvo che tu non debba...
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- Mi date del tu... la prima volta!...
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- Quando tu sei tranquilla, mi fai paura!
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Oh, giusto tu!
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- Bah, al più al più tu sei l'imbecille: sei quello che spende.
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- Io vado con l'Amelia Gioiosi... Dunque, che tu venda o no, fammi il piacere di accompagnare mia moglie a Castelletto...
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- L'ufficiale di marina, Enrico di Riverbella. Ne vuoi la prova? Hai tu invitato Enrico di Riverbella alla gita che facciamo a Castelletto?
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- Senti, Emma... fra tutte noi ce n'è soltanto una prediletta dalla fortuna... e sei tu! E tu non t'accorgi del tuo bene, e lo sconosci a tal punto
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- Ma pare che anche tu non fugga più lui...
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E tu... te lo dico con tutta l'anima, tu hai la fortuna di averlo bello, intelligente, nobile, fedele sino al punto che io ne sono umiliata
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- Rita, tu mi spaventi!
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- Ma non ti verrebbe, per caso, la voglia di provarlo anche tu?
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Ma sai tu... che si mette a certi rischi cotesta brava persona della tua amica...
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- Una donna... come me; che tu trovi ancora bella e seducente; una donna, in uno di quei momenti, in cui le sofferenze soverchiano ogni misura e
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- Ma tu parli da insensata!
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- Ah, cattivo! Una povera infelice ha paura e si attacca a te, perchè sei il solo che abbia vicino, e tu, tu non le usi nemmeno la pietà di restare
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- lo non so, non so se sono più ridicola io, nella mia timidezza di donna, o tu più colpevole nel mancare ai tuoi doveri di uomo!
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- Per qualche minuto, fa tu compagnia alla Baronessa e manda Giulia qui... Scusa...
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- Voglio che tu ti segga; sei più alto di me, non ci arrivo...
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- Mi guardi dall'alto, è vero, sei così alto tu e io son così poca cosa!
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- Ma se tu sapessi quanto ho da fare!
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- E tu dimmelo adesso.
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- E tu dimmelo un'altra volta.
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- Ma tu escludi assolutamente il freddo, la pioggia, l'inverno...
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- Dì meglio: la sola; e se tu sapessi come se ne pente!
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- Mio Dio, Emma: non si direbbe mai che tu ti debba maritare il mese venturo! Se ti sentisse il tuo fidanzato!...
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hanno un'espressione cosi profonda di verità; quegli avvenimenti scorrono e s'intrecciano con tanta naturalezza e con semplicità sì stupenda, che tu
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delle persone a te più note. L'azione si complica e s'intreccia in modo sì bizzarro, che non ti sembra più una commedia quella a cui tu assisti, ma una
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un'abominevole rete i mariti delle sue amiche: e tu la vedi ridere lontana, nell'ombra, mentre la povera Sofia piange e si desola delle iniquità del
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TEATRO NAPOLETANO (Volume "Napoli mia!) 1 - 'O buono marito fa 'a bona mugliera 2 - Vaco a murì tu campa... (scena in versi) 3 - 'O Miullo d' 'a rota
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