I mariti
- E di chi la colpa? forse mia? No, davvero! Non veggo altri che lui, sempre lui, eternamente lui... E a forza di vederlo mi sono accorta ch'è brutto
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- La mia Gigia? È più ricca di me e di lui, perchè ha ereditato da suo zio.
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d'incontrarlo al Corso e d'invitarlo a fare una trottata nella mia calêche; ma lui non ha potuto accettare perchè aveva da fare. La mia dote è già
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dei cattivi compagni ha potuto su lui più che l'esempio dei genitori... La vanità di parere uomo prima del tempo e la libertà di spendere senza
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! Per lui non basta la semplice offerta del suo cuore e l'accettazione di quello che gli è offerto... Ma, buon Dio, vedeteli questi matrimoni di uomini
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basta a lui e alla sua famiglia; invece Ernesto di Rogheredi non è povero, ma è miserabile, perchè il doppio di quel che possiede non basterebbe ai suoi
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lui...
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St! È lui!
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Napoli! E son le tre! Suonano: due, tre... e lui non c'è... non c'è... non c'è!
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- Lui è mio cognato; figurati se accetterebbe...
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- Gli dissi di venir qui, da te, per restituirgli la sua lettera a Sofia e ricevere da lui quella che Sofia gli scrisse...
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- Lui non bada altro che a me!
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- Ma, sciocca che sono! Fabio deve venir qui... può andar lui a Castelletto invece della mamma...
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Ah, lui...
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- Ma pare che anche tu non fugga più lui...
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(Si abbandona leggermente verso di lui e gli pone la mano sulla mano)
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- Ma no: l'Amelia è innamorata di lui...
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(Si afferra a lui)
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- Chi, lui?
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- No, lui!
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Che venga anche lui per sua sorella Sofia?
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- A chi? A lui? A Enrico di Riverbella?
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- Ho visto di là... che vi era qui con voi qualcuno... Lui!
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- Chi, lui?
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- È già venuta, con lui!
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vanto di razza tanto pura quanto quella del Conte di Chambord; e vedete mio figlio? Vedete se c'è più vero bifolco di lui!
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- Anche lui... anche lui
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- Dovrebbe esser già qui il Di Riverbella, che ho mandato a pregare di venire, non potendo io andare da lui per questa gotta maledetta... Egli mi
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- Non tanto per lui, quanto per te. Guarda Sofia; quante gliene ha fatte mio fratello Alfredo... Non dovrei dirlo, ma pure, per persuaderti;.. e
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- (s'avvia per andare, poi si ferma, e, toltasi una rosa dal petto, la sfronda sul capo di lui, che le sorride e si rimette al suo lavoro).
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(Nasconde la faccia sul petto di lui, che la bacia e l'abbraccia teneramente).
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- Non mi è mai piaciuto. Ballai con lui un valzer l'anno passato; Dio, come balla male! Oh, Ernesto di Rogheredi! Con lui sì, che ci è gusto a
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di lui che facevano già presentire con sicurezza la maschia potenza del suo ingegno; ma nulla di quanto egli ha scritto presagiva il magnifico
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d'onore! Per sua fortuna non incontrerà in lui un essere depravato e senza coscienza. In quel momento di folle abbandono, l'uomo a cui essa dichiarerà con
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lui ed Ernesto di Rogheredi... Povero Ernesto!... Oltre all'essere un signore, mi vuol bene da tre anni...
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, sia nella decorazione della nuova commedia. Ogni cosa anzi è stata da lui ordinata con gusto, con intelligenza, con vero rispetto per l'Arte. Al
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Accademia della crusca
