I mariti
- Egli deve aver serbata la lettera che gli scrivesti quando eri ragazza; e sarebbe atto di delicatezza che te la restituisse.
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I mariti
- Già, mio cugino... Ma non ha potuto salire da voi, perchè alle tre doveva andare, con gli altri ufficiali del Reggimento, ad augurare il buon
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I mariti
- Gli altri figli che vi verranno.
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I mariti
- Ma se vi mangiate il vostro... gli altri come faranno?
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I mariti
È sempre così; i mariti conducono gli innamorati dalle mogli!
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I mariti
- lascia la scatola nelle mani di Rita, e va a sedere sul canapè a dritta, asciugandosi gli occhi.
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(Divorandola con gli occhi, da parte, al Barone)
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I mariti
- L'aveva finta, posticcia, e non ve ne siete accorto. Il più bel fiocco di crini gli è caduto in piena passeggiata, e non gli è rimasto altro che un
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I mariti
- Codesti occhi? Fatemi una carità, Dottore, osservatemi gli occhi!
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- No, qui, qui subito; muoio di un colpo, se non so che cosa abbia dentro gli occhi! Osservate!
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I mariti
- Ma, mamma mia, finirete col proibirmi gli svaghi più innocenti! C'era da mandare in pastura, a Castelletto, il Moro di Fabio, che ha fatto la mia
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I mariti
- Oh sì! i querceti, gli aranceti, i ruscelli, gli usignuoli... Cose belle, ma tanto comuni, che finiscono col diventar brutte.
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I mariti
! Per lui non basta la semplice offerta del suo cuore e l'accettazione di quello che gli è offerto... Ma, buon Dio, vedeteli questi matrimoni di uomini
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- Gli è venuto un colpo nello scoprire che gli mancavano trentaseimila lire...
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I mariti
- Che gli è successo?
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- S'è dimesso! Oh, gli oziosi! Andate a sposare un uomo che non abbia nulla da fare! lo aborro gli oziosi!
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I mariti
(Gli osserva il naso)
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I mariti
Marchesa! mi sembri un granatiere della vecchia guardia: sta un po' ferma che mi fai girare gli occhi...
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I mariti
- È successo... perchè... non s' era rimesso ancora bene... Anche domenica il Duchino gli fece fare un salasso... Se non fosse stato per questo...
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I mariti
Bisogna convenire che mio marito non è come gli altri!
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I mariti
- Gli dissi di venir qui, da te, per restituirgli la sua lettera a Sofia e ricevere da lui quella che Sofia gli scrisse...
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I mariti
Prendete gli ordini della Marchesa...
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I mariti
- Marchesa... Scusate, il Duca è qui, non è vero? Bisogna che gli parli.
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I mariti
(Gli si accosta)
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I mariti
(Si abbandona leggermente verso di lui e gli pone la mano sulla mano)
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I mariti
Oh, finalmente!... E gli altri?
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- Non ne so nulla; dovevo accompagnare tua moglie; per conseguenza non so che cosa facessero gli altri.
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- E gli altri?
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- (gli si accosta; a voce bassa)
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- (gli volge un ultimo sguardo di disprezzo ed esce).
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I mariti
- Una lezione gli starebbe bene...
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(Gli dà la lettera)
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- Ma come? gli corrispondeva fin da ragazza?
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- E credete che gli altri non ne abbiano di nervi?
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- Fatemi il piacere di non entrare e di non abusare dei miei nervi. Ho sin qui conservato la mia calma con gli estranei, e potrei perderla con voi.
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(Beve qualche sorso dal bicchiere, che gli porge Felice)
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- (subito gli s'avvicina, premurosa).
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(Alza gli occhi al Cielo)
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- (parlando da sè solo, come un pazzo, con una cardenia in mano, urta Felice e gli fa cadere il vassoio coi biglietti)
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(Gli dà il foglio)
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I mariti
- Se sono andato a Castelletto, gli è perchè facevo parte degli invitati; se ho avvertito la Duchessa, l'ho fatto per tutelare il decoro d'una
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(Gli stringe fortemente la mano)
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I mariti
- (gli stringe la mano, respirando)
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I mariti
- Guarirà; ma, caro mio, gli avete fracassato tutto quello che c'era da fracassare: rimarrà un mostro.
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I mariti
(Gli stringe la mano)
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I mariti
- No, poverino, non l'incolpare: è tanto malato! Io gli perdono tutto... Quando si è malati si è impazienti... Scusa, Rita...
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- (alzando gli occhi)
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I mariti
- (gli si accosta all'orecchio e gli mormora due parole).
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I mariti
- Come gli sta bene quell'uniforme turchina! È un amore! Ed ha la medaglia d'argento al valore!
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I mariti
Perchè non ha d'onorevole che la sua uniforme e gli rimane ancora tanto cervello da capire che non gli darei mai e poi mai in moglie una mia
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