I mariti
- Ah? lo non lo sapevo. Sapevo che la Rita aveva rifiutato Fabio Regoli; ma poi non c'eravamo più viste... Aveva una toletta, un incanto; gliela
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Sposi Fabio Regoli.
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Sposa Fabio; eccolo, guardalo bene! Va là, che non te ne pentirai, te lo dico io! A rivederci...
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Entra la DUCHESSA, dalla sua camera, al braccio di TEODORO; poi il DUCA, con FABIO e il DOTTORE, dalla comune.
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Entrano dalla comune il DUCA, FABIO e il DOTTORE.
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- (va a prendere la pelliccia; poi, sorridendo, a Fabio, che vorrebbe risparmiargli l'incomodo di portarla alla Duchessa)
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- Ma, mamma mia, finirete col proibirmi gli svaghi più innocenti! C'era da mandare in pastura, a Castelletto, il Moro di Fabio, che ha fatto la mia
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- (dando la mano a Fabio)
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- Non vi domando scusa, Fabio, perchè vi considero già della famiglia.
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- Emma... Emma, pel bene che ti voglio, dammi retta: non puoi amare Ernesto di Rogheredi, non puoi, credi a me , t'illudi! Sentimi , sposa Fabio
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FELICE in iscena; FABIO ed EMMA entrano da sinistra.
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(Dominata dallo sguardo di Fabio, da sè con dispetto)
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- Son qui, Fabio. Grazie della vostra premura.
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(A Fabio)
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(a Fabio)
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(a Fabio)
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Entra FABIO, poi lo STAFFIERE.
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- Hai un avvocato? Sarà Fabio.
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- Ma, sciocca che sono! Fabio deve venir qui... può andar lui a Castelletto invece della mamma...
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- Ah, il tempo ha fatte le vostre vendette, Fabio!
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Entra il SERVO poi FABIO.
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(Atto di rimprovero di Fabio)
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(Atto di rimprovero di Fabio).
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(Atto di maggior rimprovero di Fabio)
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Credetemi, Fabio, io ero nata per essere una buona moglie! In qualche momento che dimentico di essere unita a quell'uomo, non so, torno giovane
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- Scusate, Fabio, andate voi; troverete tutto di là sul mio piccolo scrittoio; lasciatemi ricevere vostra moglie.
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- Lasciate là questa parola, Fabio; dite soltanto amico, se volete; ma l'altra di fratello non posso soffrirla... Esclude tutto... È troppo ed è poco
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Entra affrettatamente nella camera dove ha vista entrar Fabio).
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- Venga avanti! Scusa, Matilde, manda qui Giulia... Felice, fate pregare mio genero, Don Fabio, di salire da me alle due.
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- (a Fabio)
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Entra FABIO dalla comune
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- Fabio, ho bisogno di voi.
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- (s'inchina al Duca e stringe la mano a Fabio)
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(Va via con Fabio)
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(S'avvia, sostenuto da Fabio e da di Riverbella)
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- Enrico?... Fabio?... Non m'ingannate!... II nome della mia famiglia?...
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- Niente... niente, vi dico, un capogiro... Vado in camera di là... dove c'è Matilde... Datemi il vostro braccio, Fabio... Scusate, eh! Ma non è
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- Fabio?!
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- Fabio mi ha insegnato che non basta essere onesta, ma bisogna anche parerlo...
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Sofia, ora che Alfredo è malato, non si ricorda più dei torti ricevuti. È proprio delle anime gentili perdonare ai malati... Me lo faceva osservare Fabio
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Entra FABIO.
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- Fabio...
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Te beata!... Ama il tuo Fabio!... Ho bisogno d'aria... Addio!
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- (va via per l'uscio, dal quale è venuto Fabio)
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I mariti
A proposito di Fabio... Sapete dov'è andato mio marito?
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I mariti
- Guarito tuo marito, vattene pure, ma prima non ti dò il passaporto... Me l'ha suggerito Fabio... Via, me lo fai questo piacere? Sì?
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I mariti
Fabio! Un uomo che ha il cattivo gusto di chiamarsi Fabio!... Domando io come farò a sposare un uomo col nome di Fabio e che è stato rifiutato da
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I mariti
bleu d'un galante ufficialetto, e sposa tanto per obbedire a' parenti l'avvocato Fabio Regoli, un vero innamorato, ma un vero uomo di proposito? Chi
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I mariti
Ma fermiamoci ad una sola figura, la baronessa d'Isola; ad un sol gruppo, Fabio Regoli ed Emma. La baronessa d'Isola è una figura grandiosa. Sin dal
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Duca tra le più belle del quadro, benchè si mostri due sole volte, nel primo e nell'ultimo atto. Il Ciotti (Fabio Regoli) non rappresentava un
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Accademia della crusca
