Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I mariti

225274
Torelli, Achille 50 occorrenze
  • 1926
  • Francesco Giannini e Figli
  • Napoli
  • teatro - commedia
  • UNICT
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I mariti

è un modo di dire... E feci tanto quanto era in me, perchè Sofia sposasse Enrico di Riverbella e non Alfredo...

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I mariti

- La mia Gigia? È più ricca di me e di lui, perchè ha ereditato da suo zio.

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I mariti

- (di dentro)

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I mariti

- Ma siete un uomo, voi? Un marito, che sospetta sempre di sua moglie, non è meno sciocco di quello che non la vigila mai!

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I mariti

- (avvedendosi di una cardenia che di Riverbella porta all'occhiello dell'abito)

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I mariti

Mi faresti il piacere di di dirmi che cosa trovi nel mio occhio sinistro?

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I mariti

- Per esempio, la mattina, appena svegliato? Niente di più delizioso di una pipatina...

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I mariti

- Ma voi non sapete la poesia che c'è in una boccata di fumo. Domandatene ad Enrico di Riverbella, che è marinaio.

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- Ma non è di muschio, sai, è di scuderia, per non dire di stalla!

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I mariti

- Scusate: ma quale è stato il vostro merito? Di nascere ricco e di avermi potuto sposare!

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I mariti

- Vi ringrazio tanto di quel condizionale. Ma ecco... debbo andare alla villa del povero Gioiosi, per farvi apporre i suggelli: sono dieci miglia di

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- Dalla Melia, per pagare un debito di Ernesto di Rogheredi.

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I mariti

Sarò di ritorno verso le ore tre; e, se avrete ancora la volontà di ritornare a Napoli...

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In fin de' conti poi... la Melia non aveva portato un centesimo di dote a quel povero vecchio... Almeno un po' di gratitudine gliela doveva

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(Se ne va per dove è venuto, spiando di qua e di là).

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I mariti

Ai giovedì di Rita non sono ancora andata, ed è necessario che ci vada per vedere Enrico di Riverbella, e farmi restituire la tua lettera...

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- Ma... perchè cambi di cappello e di mantellina?

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- Appunto; la lettera portava la data del 1861 e non c'era il nome di Sofia. Ho cambiato l'uno in quattro e fatto 1864, di modo che è diventata una

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- Egli conduce sua moglie a Castelletto, ad una partita di piacere, in mezzo ad una compagnia di giovinastri e di certe donne, fra le quali l'Amelia

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- Era qui con quell'ufficiale di marina... il signor di Riverbella...

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- L'ufficiale di marina, Enrico di Riverbella. Ne vuoi la prova? Hai tu invitato Enrico di Riverbella alla gita che facciamo a Castelletto?

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(Atto di rimprovero di Fabio).

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I mariti

(Atto di rimprovero di Fabio)

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(Atto di maggior rimprovero di Fabio)

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Abbiate compassione di me! Che volete che faccia? Sento il bisogno di amare e di essere amata; ci ho messa tutta la mia volontà col Barone; ma che

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Mi contento di sognarla; si può pretendere di meno? Volete che vi dica di più? Ho cominciato a transigere; non mi sembra più colpevole d'aver un

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- È un momento di amarezza che passerà... Capisco che fuori di voi possiate trovar molte cose brutte; ma in voi, il vostro cuore...

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Vi avevo detto di una mia faccenda... Vorrei farvi vedere il mio contratto di nozze, e il testamento di mio padre... Vogliamo andare nel mio

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I mariti

- Abbi un po' di pietà! Sono tanto timida, lo sai... Vedi che tremo soltanto all'idea di restar sola! Senti...

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- lo non so, non so se sono più ridicola io, nella mia timidezza di donna, o tu più colpevole nel mancare ai tuoi doveri di uomo!

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- Ma via! chi avrebbe potuto, con più diritto di voi, assumere la parte di sentinella al suo decoro, sentinella avanzata?...

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- (va di su e di giù nervosamente per la stanza).

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- (manda in pezzi un cristallo dell'invetriata di fronte, che mette sul terrazzo, e, dal vano fatto, passa la mano e apre dal di dentro l'imposta).

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- Se io ho il diritto di dire, c'è però chi ha il dovere di fare!

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- Barone!... Barone, voi siete un vero amico mio e di casa Herrera... Dalle vostre parole trapela un certo... Insomma, voi avete il diritto di dire...

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- Niente di più fresco! niente di più fresco!

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- (smania, manda un gemito sordo, va di qua e di là).

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- Essa è di là; e mi meraviglio di voi che abbiate perduta la vista e conserviate poi così bene i vostri nervi!

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pensare! Ma che cosa siete voi? che marito? che uomo? che impasto osceno di carne e di spirito? L'educazione può giungere sino all'eroismo: ma voi

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- Sola... fuori di città... di sera... Ho conosciuto Enrico da bambino...

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vanto di razza tanto pura quanto quella del Conte di Chambord; e vedete mio figlio? Vedete se c'è più vero bifolco di lui!

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- Credete forse che l'onore sia privilegio dei giovani? Non ho già detto di uno scontro; ma quand'anche si trattasse di uno scontro!... Domani questo

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della mo... della signor...ina Sofia di Riva! lo stringerei la mano a qualunque altro, perchè la sua condotta sarebbe quella di un vero amico, premuroso

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Io mi credo in diritto di farle, se voi vi credete in diritto di non rispondere! lo so che voi siete tornato in questa casa, quando, per convenienza

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- Di, di' pure.

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Se invece, per esempio, di quella tappezzeria di quel pesante rococò, i mobili fossero di un bel legno di rosa, semplice, semplice...

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Chi mai a quest'ora non ha fatto conoscenza col Duca e colla Duchessa De Herrera, una coppia aristocratica all'antica, piena di riverente cortesia

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Tutti i personaggi, dal duca al vecchio servitore di casa, dalla baronessa D'Isola alla sua cameriera, sono improntati d'una individualità così netta

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- Dite, dite pure, tutto è poco per Teodoro! Che gioia di marito! Scusa, sai, Sofia, se parlo così di tuo fratello Teodoro; ma puoi rifarti, e dir di

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- Figlia mia, per ragione di tua cognata Sofia e di tua sorella Giulia, ho avuto due grandi esempi, e devi stimarti fortunata se ne approfitto per te

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