I PREDONI DEL SAHARA
sparato da Esther. "Tuoni dell'Argentaro!" esclamò il marchese, rialzandosi prontamente col fucile in pugno. A quel grido una voce a lui ben nota, che
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-Melati esitò un momento, poi entrò rapidamente nel giardino, chiamando "Tasili! ... Tasili! ... " Il vecchio, udendo quella voce, era balzato in piedi
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sultano." "E il marchese? E Ben?" gridò Esther, con un singhiozzo straziante. "Temo, signora, che siano perduti," rispose El-Haggar con voce triste
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, regnava in quell'immenso carnaio che l'ardente sole del Sahara aveva già cominciato a decomporre. "Che cosa è successo qui?" chiese il marchese, con voce
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sono fra le braccia di Tasili." "E le mie," disse il vecchio. "Voi avete assistito alla morte di mio padre!" esclamò la giovane, con voce commossa
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rapidamente verso i compagni cogli occhi stralunati. "Che fosse il diavolo costui?" esclamò con voce rotta. "Non è ancora morto?" chiese il marchese. "Non c'è
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tutti gli altri e risparmiato lui solo." "Sarà stato l'unico a cadere vivo nelle mani di quei predoni." La voce di Rocco interruppe la loro
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incontrarlo," rispose il marchese, con voce tranquilla. "Non scostatevi dai fuochi. Il leone vi assalirà." "E noi assaliremo lui, è vero, Rocco?" "Lo
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, ed essi aggiunsero senza troppi sforzi la carovana, rifugiandosi in mezzo ai cammelli. "Marchese!" gridò Esther, con voce alterata. "Siete stato
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armati di lance si erano precipitati nella sala. "Prendete quell'uomo!" aveva gridato il vizir con voce strozzata. "Guardati, Rocco!" urlò il marchese
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gli serviva da sedia, come se fosse stato colto da una improvvisa debolezza, aggiunse con voce lamentevole "Sono stanco, signore. Mi pare che le dune
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filo di voce. Il marchese non rispose. I suoi sguardi si erano ostinatamente rivolti alla fessura, dalla quale scendeva un fascio di luce rossastra. "Là
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. "Alla sera, quando Alojan giunse alla nuova oasi, trovò la madre piangente, seduta presso una palma. "Dov'è Afza?" le chiese con voce terribile. "Io
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voce di El-Haggar!" Infatti si udiva il moro urlare: "Aiuto! Rapiscono la signora Esther!" Il marchese ed i suoi compagni si erano lanciati fra le
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scagliavano da tutte le parti tizzoni accesi. "Signore," disse El-Haggar, con voce alterata, "il leone ha approfittato della vostra assenza per
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diventato così pallido da far paura. "Indietro!" ripeté, con voce angosciata. I fanatici, incoraggiati dalla folla, avevano invece impugnato le corte
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momento, il grido si ripeté più distinto. Quella voce aveva urlato in lingua araba: "Aiuto! Aiuto!" "Laggiù si ammazza qualcuno," disse il marchese
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. "Dov'è il colonnello?" chiese l'ebreo. "Eccomi," rispose una voce in lingua francese. Un uomo di alta statura, avvolto in un ampio caic che lo copriva
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impazienti di menare le mani," rispose uno dei capi. "Abbiamo sparso la voce che l'uomo che si sta per giustiziare non è un kafir, bensì un inviato del sultano
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labbra disseccandogli le fauci. E poi quella voce, sperdendosi in quelle sabbie sconfinate, pareva che invece di rallegrare cagionasse maggior
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udire una sola parola, data la distanza che li separava dal gruppo dei Tuareg. "La pace è conclusa, signore," disse il sahariano, con voce lieta. "Ho
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troppo bello ... " "Esther," disse il corso con voce grave, "se questo sogno si realizzasse? Se io vi amassi davvero?" "Voi, marchese, amare una
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istante, poi disse con un certo tremito nella voce: "Suppongo che non mi crederete un complice dei Tuareg." "Non abbiate alcun timore intorno a ciò. I
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ammiratori, vedendo la porta barricata, erano montati in furore. "Fuciliamoli!" gridò una voce. "Adagio, mio caro," disse il marchese, il quale non aveva
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strangolarmi!" esclamò con voce strozzata. Si lasciò cadere pesantemente al suolo, in modo che l'avversario rimanesse sotto. Poi con una mossa fulminea si
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parole. "Del colonnello Flatters," rispose il marchese con un filo di voce. "Noi andiamo a cercarlo." Poi senza attendere risposta spronò vivamente il
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vivamente sul purissimo orizzonte. "L'oasi!" gridò, con voce giuliva. "Presto! là avremo acqua fresca e selvaggina!" Anche i cammelli avevano fiutato
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, risolutamente. "Amici, facciamo i nostri preparativi." "Io sono pronta, signor marchese," proferì Esther, con voce armoniosa e tranquilla. "E non
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, Esther. Dovete soffrire più di noi." "La razione mi è stata sufficiente, marchese," rispose la giovane, con voce commossa. "No, mi sembrerebbe di
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?" chiese il vecchio con voce tremante. "È lui," disse il Tuareg. "Mi hanno detto che quest'uomo si chiama Tasili e che è stato catturato nell'oasi di
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marchese. "Lo suppongo, signore." "Ebbene," disse il marchese con voce tranquilla, "prima occupiamoci di questi superbi volatili; poi penseremo ai Tuareg
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lotta sta per finire e che stanno per cadere vivi nelle mani dei negri e dei kissuri. "È finita," mormora il marchese, con voce strozzata. "Sì