I PREDONI DEL SAHARA
morto laggiù, dopo aver raccolto una fortuna considerevole." "Io so che quella città è inviolabile agli stranieri e anche agli ebrei." "È vero, signore
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vita, è vero?" chiese, dopo qualche istante di silenzio. "Sì, sono stato io a strapparvi dalle sabbie." "Grazie, signore." Poi guardandolo con maggior
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mostrarvi, per ora. Sembra che siate molto odiato voi." "Perché sono ebreo." "Avete molti nemici in città?" chiese il marchese. "Nessuno, signore; mi
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!" esclamò il marchese, che si era comodamente sdraiato sui cuscini e sui tappeti. "Non sempre, signore," rispose il vecchio. "Qui siamo ai confini del
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più, signore!" "Se l'ho veduto io cadere!" "Eppure vi dico che il suo cadavere è scomparso!" Non l'avrà già divorato un leone senza che noi lo
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illudetevi, signore," disse il moro. "I kissuri non ci lasceranno tranquilli e andranno ad attenderci allo sbocco del canale. I negri hanno già dato
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a caricare. Vedendo i cavalli avanzarsi al piccolo trotto, in gruppo serrato, la folla si divise precipitosamente per lasciare loro il posto. "Signore
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meno e bene montati, e non rimanevano molto indietro, quantunque i mehari corressero come il vento. "L'hanno proprio con noi," disse il signore di
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." "Spero che non ne avranno più la voglia, signore," disse El-Haggar. "Tuttavia affrettiamoci a raggiungere Eglif. Nel trambusto i cammelli si sono urtati
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. Mezz'ora dopo El-Melati si presentava al marchese. "Signore," gli disse, "io non ho perduto il mio tempo." "Che cos'hai da raccontarmi?" chiese il
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ricompensarti generosamente; se tu cercherai di tradirmi, non ti risparmierò." "La mia testa risponderà della mia fedeltà, signore. L'ho giurato sul
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abbastanza spaventato," disse Ben. "Signore," disse in quel momento El-Haggar, accostandosi al marchese, "è necessario marciare senza perdere tempo; quei
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udire una sola parola, data la distanza che li separava dal gruppo dei Tuareg. "La pace è conclusa, signore," disse il sahariano, con voce lieta. "Ho
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montone." "Quest'uomo è un abile ciurmadore," disse il marchese a Ben Nartico. "No, signore, è in buona fede," rispose l'ebreo. "E in che consiste questa
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tuoi compagni per attirarci in qualche imboscata?" "No, signore." "Che cosa temi, dunque?" "I kissuri." "Tanta paura hai di loro?" "Chi disobbedisce al
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strozzata. "Chi ha potuto causare la morte a questa carovana?" "I pirati del deserto, signore," rispose Ben Nartico, rabbrividendo. "Guardate! Il
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liberati, il tunisino Mohamet-el-Kebir ... " "Un traditore," disse El-Haggar, interrompendolo. "Sì, e due ex sphai, è vero, El- Haggar?" "Sì, signore, e me
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polvere. "Voi, signore!" esclamò El-Haggar, scorgendo il marchese. "Solo! ... E gli altri? ... " "Non sono tornati qui Ben e Rocco?" chiese il signor di
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, Rocco," disse il marchese, gettando il ferro di lancia. "Queste canaglie sono più forti di noi." "Ci uccideranno egualmente più tardi, signore," disse
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marchese. "Quella muraglia metterà certamente su qualche piazza o su qualche via, ma chi sarà capace di superarla?" "Signore," disse Rocco. "Vedo là una
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, i due cristiani decapitati. Nondimeno noi cercheremo di strapparli al sultano." "Ah! Signore!" singhiozzò Esther. "Salvateli! Salvateli!" "Io sono il
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scagliavano da tutte le parti tizzoni accesi. "Signore," disse El-Haggar, con voce alterata, "il leone ha approfittato della vostra assenza per
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salgono precipitosamente, portando i forzieri che i marinai della scialuppa subito prendono, deponendoli dietro la murata. "Signore," dice il marchese
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credeva possibile. "Non commettete imprudenze, signore," rispose El-Melah, serio, "Il sultano ha molti kissuri bene armati." "E tu, Tasili," interrogò
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, preparandosi a lanciare il cavallo al galoppo. "Adagio, signore," disse Ben. "Non dimenticate che siamo nel deserto e che questo è il regno dei Tuareg
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prudenza, signore," disse l'arabo. "Io non avevo pensato a questo pericolo." "Venite a casa mia: vi darò nuove vesti e vi tingerò la faccia e le mani in modo
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quale doveva chiedere una colonna di soccorso." "Che Bascir abbia detto il vero?" "Uhm! Ne dubito, signore." "È ancora vivo quell'uomo?" "Ho saputo che
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casa, è vero, Rocco?" "No, signor marchese. Non ne ho trovata ancora una." "Venite da me, signore," disse l'ebreo. "È lontana la vostra?" "Nel ghetto
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-Haggar! Sono impaziente di chiarire questo mistero." "Adagio, signore," disse il moro, raccogliendo il suo fucile e mettendoselo accanto. "Il leone
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dell'eccellente miele." "E chi se ne incaricherà?" chiese il marchese. "Io, signore," rispose Esther che stava succhiando colle sue piccole labbra, rosse come
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rapidamente che potremo." "Allora partiamo senza indugio, signore," disse El-Haggar. "Un'ora perduta può esser fatale." Giunta la carovana, e fatta una
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fosse coperto d'acqua?" "Tutti lo affermano, signore." "Eppure gli scienziati ne dubitano, mio caro Ben. L'altitudine media del deserto è di
Accademia della crusca
