I PREDONI DEL SAHARA
velocemente, tanto più ad uomini carichi d'una persona. Il marchese s'avanzò a casaccio per cinque o seicento metri, aprendosi faticosamente il
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kissuri per farli subito arrestare, con poca probabilità che uscissero più mai vivi da Tombuctu, ed intascare il premio della delazione. Non voleva però
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città, altre verso le borgate del Niger. El-Haggar ed El-Melah procedevano senza parlare, cogli sguardi fissi verso il sud, per cercare di scoprire i
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Il marchese Gustavo di Sartena, come la maggior parte dei corsi, era nato per la vita avventurosa. Di temperamento irrequieto, di natura ardente, si
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a non più di tre o quattrocento passi dal campo. Ora non ruggiva più e forse s'accostava strisciando, per non farsi scorgere e piombare
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cotta, per la maggior parte schiacciate o screpolate, e di sacchetti di caffè. I mobili consistevano in un banco massiccio e in un letto. Vi era anche
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grande deserto e sono meno crudeli dei secondi, quantunque non meno pericolosi per le carovane. Preferiscono ricorrere più all'astuzia che alla violenza
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pesante s'alzava dal fiume, tramutandosi in nebbia, umidità molto pericolosa specialmente per gli europei, essendo satura di miasmi pestiferi e di febbre
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, doveva trovare i quattro Tuareg destinati a lui per aiutarlo nella sua triste impresa. Praticissimo di tutte le vie e le viuzze della città, in pochi
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che voglio essere l'ultimo." Invece di obbedire l'arabo aveva accostato due dita alle labbra come per mandare un fischio. Nello stesso momento dalle
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miglio condito con sciroppo di datteri, un vero manicaretto per gli abitanti del deserto. Il povero diavolo, a digiuno da cinque giorni, divorava con
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cartuccia nel fucile, poi si avanzò verso l'albero cercando cogli sguardi il cadavere. "Per bacco!" esclamò un po' sorpreso. "L'erba non è troppo alta
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Un'ora dopo, la carovana del marchese e quella di Ben Nartico lasciavano il duar per inoltrarsi nel deserto, le cui sabbie, trasportate da soffi
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una viva commozione per le liete novelle recate, interrogò lungamente il traditore sulla sorte toccata al colonnello. El-Melah aveva già preparato la
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coperto di fiamme; in alto un cielo sfolgorante che non si poteva guardare nemmeno per un solo istante; a terra i riflessi acciecanti delle sabbie rese
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I duar marocchini e algerini si incontrano per lo più ai confini del deserto e sono formati esclusivamente da tende grossolane di fibre di palme nane
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anni, è uno dei più grandi fiumi del continente africano. Se non può gareggiare col Nilo, certo può stare a fronte, pel volume delle sue acque e per
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, erano stati subito condotti nella kasbah, dinanzi al vizir o primo ministro del sultano, per venire sottoposti ad un lungo interrogatorio, prima di
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così violento e terribile, da impedirci di preparare la difesa. "Erano tre o quattrocento, per la maggior parte armati di lance e di fucili e hanno
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tutto pronto per assicurarci la fuga?" "Una scialuppa ci aspetta a Kabra e quattro rapidissimi mehari ci attenderanno fuori dalla parte del mezzodì. Il
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Il Ramadan, la quaresima dei mussulmani, che dura solamente trenta giorni invece di quaranta, stava per finire anche a Tafilelt, città perduta ai
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a caricare. Vedendo i cavalli avanzarsi al piccolo trotto, in gruppo serrato, la folla si divise precipitosamente per lasciare loro il posto. "Signore
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La carovana rimase due giorni nell'oasi di Eglif, per rimettersi delle fatiche sopportate nella lunga traversata e per completare le provviste
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Quando la carovana si ripose in cammino, il sole stava per tramontare in un vero oceano di fuoco. L'astro, ancora sfolgorante di luce, declinava
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Tombuctu." "Per quale motivo? "Non lo so ancora, nondimeno lo saprò presto." "Siamo in quaranta." "Hanno delle armi potenti e non sbagliano un colpo
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di mezzo piede, aperta nella volta, da un crepaccio insomma che non avrebbe potuto servire in alcun modo d'uscita ad una persona, per quanto magra
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carnaio," disse il marchese. "Vi manderemo i beduini." "Venite, Ben; quest'aria pestifera è pericolosa." Stavano per spronare i cavalli, quando in
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. Verso le sei del mattino, la carovana, diminuita d'un asino e d'un cammello, lasciava il campo per scendere verso il deserto. Il marchese aveva fatto
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loro foglie. I tre fuggiaschi, dopo essersi accertati che non vi erano sentinelle, si erano subito cacciati in mezzo agli alberi per consigliarsi. Il
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enorme parete rocciosa. Vista un'apertura, già in gran parte ostruita, vi si erano lestamente cacciati dentro per mettersi al riparo dal turbinio
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mehari. Rocco, vedendo un predone, che era stato scavalcato a pochi passi, gli si scagliò addosso impugnando il fucile per la canna. "Muori cane!" urlò. Il
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l'allarme per attirare su di noi l'attenzione di tutti i rivieraschi. Non udite i tamburi battere?" "Li odo perfettamente." "Anche a Koromeh odo rullare i
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ha anche altipiani, rocce e perfino catene di montagne grandiose, sulle quali l'acqua - cosa incredibile per molti, forse - durante la notte giunge
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terminato, disse: "Dunque si ignorava che il colonnello Flatters era stato assassinato nel deserto e che i Tuareg, per attirare una seconda spedizione
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cacciava innanzi con velocità vertiginosa. I due beduini e il moro si erano messi a cantare per incoraggiare i cammelli, le cui inquietudini crescevano. I
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a mostrarsi esigenti e ad assumere un contegno minaccioso. Si erano messi d'accordo col tunisino per spogliarla. "Resi arditi dalla complicità di quel
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?" esclamò il moro, al colmo dello stupore. "Le sabbie ed il simun non entrano per nulla nella sua morte!" Il marchese si era chinato sul povero animale
Accademia della crusca
