I PREDONI DEL SAHARA
voci." "Non aveva sospettato di quel El-Melah?" "No," rispose Esther. "Solo stamane ho saputo che egli era una delle guide del colonnello e che il suo
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, Esther? Di me, forse!" "Ah! ... No!" esclamò vivamente la giovane. "Ma se non potessimo più uscire e dovessimo morire qui, soli, perduti nell'immenso
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accento così inquieto da non sfuggire al marchese, "un pericolo, forse tremendo, s'avanza su di noi." "I Tuareg?" chiese il signor di Sartena. "No, padrone
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inutilmente?" chiese Esther, la quale assisteva al colloquio. "Oh no!" esclamò vivamente il corso, guardandola negli occhi. "No, Esther, ve lo giuro!" La
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istante di urlare e di minacciare. "Mancato?" chiese il marchese. "No, toccato, signore," rispose Rocco. "In Sardegna non si tira mica male." "E anche in
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," rispose il giovane, dopo una breve esitazione. "Siete anzi un algerino." "No, v'ingannate; sono del Tuat," rispose il giovane con vivacità. "Sono stati
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lasciati?" chiese il capo. "Sì," rispose El-Melah. "Non sì sono accorti della tua scomparsa?" "No, erano troppo occupati a guardare il corteo del sultano
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il marchese. "Perché dite questo?" "Perché serberemo a voi gli ultimi sorsi d'acqua." "E credete che io accetterei un simile sacrificio? Ah! no
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parti?" "Tutto lo indica, marchese." "Fuggiamo, Ben! Fuggiamo!" "No, marchese: forse la morte di questa carovana ci salva." "Perché dite questo?" "Qui
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noggara." "È un grosso villaggio?" "No, signore, ma si trova sulla riva destra, e verremo presi fra due fuochi." "Per centomila diavoli!" esclamò il
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sotto la finestra, volendo che salisse prima l'arabo. "Monta," gli aveva detto. "Io sarò l'ultimo." "No," aveva risposto la guida. "Io rimarrò qui in
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signor di Sartena. Che mentre voi vi occupavate della casa, io mi sono occupato del colonnello. Non avete notato la mia assenza?" "No, El-Melati." "Domani
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deserto?" "I trafficanti." "I Tuareg non li inquietano?" "No, però li trattano come una razza inferiore ed i matrimoni colle loro figlie sono
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, l'ebreo è un cane, che qualunque fanatico può percuotere impunemente e anche uccidere. I primi sono forse temuti; i secondi no perché non hanno consoli
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marchese, con angoscia. "Rocco è stato preso! Torniamo!" "Troppo tardi! I kissuri ci danno la caccia! Sono usciti dal giardino!" "Torniamo!" "No, marchese
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il marchese con voce strozzata. "Non scemate il mio coraggio con simili timori. No, vivaddio! Dovessi bruciare il villaggio e far saltare tutti gli
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," rispose il capo dei Tuareg. "Dove sono gl'infedeli?" "Sono rimasti nell'oasi." "Hanno qualche sospetto?" "No, almeno finora. Sai perché l'uomo
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vesti," rispose El-Haggar. "No, non è possibile che siano stati assaliti durante il simun." "Cerchiamoli, El-Haggar," disse Esther, che era diventata
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Esther, "non hai udito parlare d'un colonnello francese venduto schiavo?" "No, padrona," rispose il vecchio moro. "D'altronde il fellata che mi aveva
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ferito?" "No, quei bricconi non mi hanno toccato, rassicuratevi," rispose il corso. "Tirano o troppo alto o troppo basso non sono perciò molto da temersi
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. In quest'ultimo villaggio l'autorità del sultano è quasi nulla. Volete imbarcare anche i beduini?" "No, Ben," rispose il marchese. "Anzi contavo di
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non siete un marocchino, bensì un europeo nelle vesti di un arabo. Mi sono ingannato?" "No," rispose il marchese, francamente. "Forse un francese
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montone." "Quest'uomo è un abile ciurmadore," disse il marchese a Ben Nartico. "No, signore, è in buona fede," rispose l'ebreo. "E in che consiste questa
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tuoi compagni per attirarci in qualche imboscata?" "No, signore." "Che cosa temi, dunque?" "I kissuri." "Tanta paura hai di loro?" "Chi disobbedisce al
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per ricompensarvi d'avermi salvato la vita." "Una cosa semplicissima, come avete veduto, e che dovreste dimenticare." "No, signor marchese." Il corso
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assalirci. È piombato su uno dei nostri asini, spezzandogli la spina dorsale con un terribile colpo d'artiglio." "E se lo è portato via?" "No, signore
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avrete paura ad affrontare i pericoli del deserto?" chiese il corso. "No, signore," rispose la giovane, sorridendo. "Ecco una fanciulla bella e coraggiosa
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-Haggar. "Signorina Esther," chiese il marchese, volgendosi verso la giovane ebrea, "avete bisogno di qualche giorno di riposo?" "No, marchese
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." "Lasciatela andare, signore," rispose il sardo. "No, mio bravo Rocco; conto sulla magnifica pelliccia." L'ercole prese fra le robuste braccia quel corpo
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sotto la feritoia," rispose il sardo. "Siamo alti dal suolo?" "No, appena tre metri." "Dove guarda questa finestra?" "In un giardino." "Ben," disse il
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fuoco, prima di raggiungere la carovana?" "No, aspettiamo, mio bravo sardo," rispose il marchese. "Quantunque quei Tuareg siano i più crudeli bricconi
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," risponde Ben, facendo un gesto disperato ... "Ci lasceremo prendere?" "No. Vi è una scure sotto il banco. Quando i negri monteranno all'assalto, sfonderemo
Accademia della crusca
