I PREDONI DEL SAHARA
Se il marchese ed Esther avevano passato un terribile quarto d'ora nel loro rifugio, Ben e Rocco ne avevano passato uno peggiore, perché, oltre ad
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Regina delle Sabbie. L'influenza del Niger, il fiume gigante dell'Africa occidentale, si faceva sentire. L'aria non era più così secca, né così
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illusioni. Due uomini morti non dovevano averli né spaventati, né calmati. "Finché ce ne sarà uno, non cesseranno di perseguitarci," disse il corso
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?" chiese il marchese. "Un ufficiale del governatore ha sorvegliato la consegna." "Non ne manca alcuno, marchese," disse Rocco, il quale aveva fatto una
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. Nondimeno né il marchese, né i suoi compagni ne erano convinti. "È un'astuzia vecchia," aveva detto il signor di Sartena. "Sono certo che ci spiano
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laghi di lave disciolte eruttate da vulcani invisibili. Anche quel silenzio, non interrotto né da un grido d'uccello, né dal ronzio d'un insetto, né
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scuoiare il leone, regalando la superba pelliccia alla coraggiosa ebrea, che l'aveva gradita moltissimo. "Ne avremo però un'altra da raccogliere," disse
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puntando le lance. Il marchese, che aveva subito ricaricato l'arma, ne fulminò uno quasi a bruciapelo, mentre Ben ed Esther facevano cadere due altri
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indietro e a lasciare il passo libero. Non ignoravano che il rappresentante dell'Imperatore non era uomo da lasciarsi sopraffare né intimidire e che le
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Tuareg?" "Precisamente." "Di lui e del massacro della sua spedizione ne so più di quanto se n'è saputo in Europa. Voglio anzi mostrarvi alcuni oggetti che
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Marocco, nemica degli arabi, ai quali fanno subire, quando se ne presenta l'occasione, i più cattivi trattamenti. Sono begli uomini, robusti, cacciatori
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dintorni del baobab, dovettero convincersi che il negro non si trovava più là, né vivo, né morto. "Corriamo al villaggio prima che quel furfante vi
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un'avidità tale, da temere che se ne andasse al paradiso di Maometto con una forte indigestione. Nel deserto doveva aver sofferto non poco, a giudicare
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Flatters." "Lo spero, signore; anzi ve lo auguro. Ma ne avremo prima da altri." "E da chi?" "Dai miei correligionari del deserto." "Come! Forse che
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feroce. Né il marchese, né i suoi compagni si erano illusi, sapendo già la sorte che li attendeva nella loro qualità d'infedeli. "Da quali lontani paesi
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santone. Scherzano coi rettili, li irritano, poi li stringono coi denti, ne masticano con una sensualità da cannibali le code, e finiscono per trangugiarli
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rivoltella colla sinistra e l'jatagan colla destra varcò la porta. Anche nel giardino nessun disordine, né alcuna traccia di violenza. I cammelli ed
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comperato dai Tuareg non mi lasciava quasi mai uscire dalla sua casa, né parlare con chicchessia." "Che cosa facevi in quella casa?" "Macinavo orzo da
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tristezza, è vero, ma quale calma maestosa regna fra queste pianure! Cosa ne dici, Rocco?" "Che sudo come se mi trovassi in un forno," rispose il sardo
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perduto un atomo della sua flemma. "Non siamo già fagiani da lasciarci tranquillamente fucilare. Abbiamo anche noi delle palle e ne faremo buon uso." "E
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stati risparmiati e se ne vedevano moltissimi coricati gli uni addosso agli altri e uccisi a colpi di fucile, tirati forse a bruciapelo. "Che macello
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dell'arrivo del sultano e dei suoi kissuri, erasi cacciato fra la folla, scomparendo senza che nessuno se ne accorgesse. Il miserabile, certo ormai di
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. La mia carabina ha una portata straordinaria e prima che quei bricconi si avvicinino, ne abbatterò parecchi." Il marchese e Ben aprirono tosto un
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il suolo, su cui è stata fondata Tombuctu, aridissimo e di natura sabbiosa come il vicino deserto, non si vedevano né aiuole fiorite, né cespugli. Non
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rapidissimi? Ne occorrono tre pei prigionieri, perché appena noi li avremo liberati dovranno lasciare immediatamente Tombuctu e correre al Niger. Io manderò
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rattrappite, la bocca coperta di schiuma sanguigna ed il ventre squarciato in così orribile modo che ne uscivano gl'intestini. "Chi può averlo ucciso
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torrentello, ma man mano che se ne allontana, aumenta considerevolmente e rapidamente, raccogliendo le acque di numerosi affluenti che bagnano gli stati di
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. Ci rimarrà poi acqua sufficiente per giungere nell'oasi di Marabuti?" "Che il vento ce l'assorba tutta?" chiese Rocco. "Quante carovane ne sono
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poche dozzine di passi, quando Rocco, che veniva ultimo, s'accorse che ne mancava uno: El-Melah. "Signore," disse, appressandosi al marchese. "Il
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El-Haggar, dopo qualche tempo. "Quella premura è molto sospetta. "Cosa ne dici, El-Melah, tu che conosci quegli uomini e che sei amico di quel capo
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. Un mehari ed un Tuareg, caddero fra le urla furibonde della banda. A quella prima scarica ne seguì una seconda, poi una terza che fecero cadere un
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cavallo. I predoni, spaventati dall'ammirabile precisione di quel colpo di fucile, si erano arrestati, mandando urla feroci. Ben ed il marchese ne
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laggiù," disse. "Che i negri abbiano condotto là Esther? Che cosa ne dite, Ben?" "Che preferirei andare innanzi, piuttosto che tornare," rispose
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, fatto il colpo, tutti noi andremo nel deserto; che i kissuri ci inseguano se ne hanno il coraggio." In quel momento un colpo di cannone rimbombò in
Accademia della crusca
