I PREDONI DEL SAHARA
." Si alzò, fece cenno ai quattro Tuareg di fare altrettanto ed indicando loro El- Melati, disse "Lo aiuterete e lo difenderete: è mio amico." Prese
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fece lestamente a pezzi, in lunghe strisce, offrendone a tutti e dicendo: "Il signore sia lodato." Poi quando tutti si furono serviti fece mandare il
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dinanzi al marchese ed all'ebreo. Vedendo il marocchino fuggire, Rocco impugnò rapidamente la rivoltella che aveva deposto sul banco e a sua volta fece
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... " Poi da un ragazzetto fece portare una ghirba ripiena di latte appena munto e la offrì ad El-Haggar, dicendogli "Tu sei l'uomo che ha la benedizione del
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! ... Uccideteli ... Vogliamo le loro teste! ... " Il governatore fece passare dinanzi venti cavalieri comandando loro di mettere le lance in resta e di prepararsi
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brutalmente innanzi con un urto così violento, che per poco non lo fece stramazzare. "Sangue e morte!" gridò il sardo, furioso. "Giù le mani, canaglia d'uno
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signorina Esther." Il sahariano fece col capo un segno affermativo e aizzò il mehari. Verso il tramonto, dopo una corsa furiosa di otto ore, El-Haggar
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marchese, dando il segnale della fermata. Mentre si preparava la cena e si alzavano le tende, fece una galloppata verso il nord in compagnia di Ben
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rapida ispezione. "Congediamo la scorta." Fece aprire una cassa, levò un grosso astuccio di pelle ed una grossa borsa che mandava tintinnii metallici e
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ritroveremo egualmente." Fece sciogliere uno dei migliori cammelli, e lo condusse dinanzi al marabutto, a cui Rocco aveva già dato un fucile e delle
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qualche villaggio in questi dintorni. "Va' mio bravo Rocco," disse il marchese. Il sardo si sbarazzò del fucile, fece cenno ai compagni di non muoversi
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alcune gocce di vecchio cognac. Un sonoro sternuto, accompagnato da una smorfia spasmodica, fece capire al marchese che l'ultimo superstite del massacro
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ferro, però il metallo s'era così arrugginito da non poter opporre una tunga resistenza. Il marchese appoggiò la canna della pistola nella toppa e fece
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, tentando di scoprire, attraverso i folti vegetali, quei misteriosi arceri. Vedendo un'ombra umana emergere fra le canne della riva, puntò l'arma e fece
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loro vittime. L'occasione era propizia per colpirli. Il marchese mirò il leone e fece fuoco. La belva mandò un ruggito spaventevole, girò due volte
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minareti delle moschee. Attraversati i bastioni la carovana, in bell'ordine, fece la sua entrata per la porta del settentrione. I kissuri, bellissimi
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hanno cessato di produrre frutta." Prese un otre, si arrampicò su una pianta e, tagliate alcune foglie, fece presso la cima una profonda incisione
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d'accostarsi a tiro di fucile." In quel momento un altro ruggito del leone si fece udire più vicino e così potente, da far sussultare anche il marchese
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penetrazione. Il marchese, dopo aver fatto sdraiare gli animali, fece occupare dai suoi uomini la cresta, raccomandando a tutti di non far fuoco che al
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e di El-Haggar, che sono andati ad acquistare dei viveri." Il sahariano fece un gesto d'assenso e si sdraiò al suolo, a quattro passi dalla giovane
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pomo d'argento, si fece innanzi gridando "Alt! Di qui non si passa!" "Sgombra!" tuonò il marchese, alzando il fucile. "Senza ordine del sultano non
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come un ossesso sulla cima del suo mehari, incoraggiando con acute urla i compagni, e fece fuoco alla distanza di centocinquanta passi. Il Tuareg
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parte di quei ladroni, fece rimettere al loro capo un presente di valore. "Il giorno seguente i cammellieri, che si erano pure accordati coi Tuareg
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mostreranno, vi sveglieremo." Fece sdraiare i due beduini ed il moro presso i cammelli, poi si nascose dietro la barricata assieme con Ben Nartico e
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angosce." Il marchese le fece un gesto d'addio accompagnato da un sorriso, poi si lasciò scivolare lungo la parete rocciosa, raggiungendo il mehari
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con un accento così caldo che fece trasalire il marchese. Questi le sorrise, poi a sua volta accostò la bocca all'apertura ancora umida delle labbra
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vide nei pressi del giardino, prima d'impegnarsi nella viuzza, fece il giro della casa e non vide nulla che potesse confermare i suoi sospetti. I
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nell'oasi, fece chiamare il padre ed i fratelli della moglie, che abitavano poco discosti, e raccontò loro quanto era avvenuto. "Padre;" disse poi
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fece incontro a El-Melati, dicendogli: "Tu devi essere l'uomo che io aspetto. Ti chiami El-Melati?" "Si, sono io," rispose il sahariano. "Il tuo amico
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," disse Ben. "Tasili non è più qui per indicarci dove si trova la chiave." Fece portare una zappa, introdusse la punta nella toppa e dopo reiterati