I PREDONI DEL SAHARA
attenzione riprese, con un accento che tradiva una certa inquietudine "Voi non siete un arabo." "Che cosa ve lo fa sospettare?" "Avete un accento che
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avevano udito parlare, sia marocchini che algerini, ma nessuno aveva udito narrare che i Tuareg l'avessero condotto a Tombuctu. "Che cosa ne pensate, Ben
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bavaglio che lo soffocava. Vedendo però un fucile puntato sul suo petto e sentendo il freddo della canna, credette miglior cosa starsene cheto. "Parli
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ministro con un altro risolino beffardo. Poi proseguì "Che cosa siete venuti a fare qui, voi infedeli, in una città inviolabile per chi non è mussulmano
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, cominciarono a dare segni d'insubordinazione, rifiutandosi dapprima di partire, poi sventrando alcuni otri. "La Tinnè sospettò qualche cosa, perché si è
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un ammasso di rocce?" "No, padrone: è una nube che s'avanza e annuncia il simun." "Che cosa ci consigli di fare?" "Partire subito, padrone. A tre o
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francese guidata da Flatters!" Udendo quelle parole, il santone aveva levato dalle labbra la pipa, guardando il marchese con profondo stupore. "Cosa ne
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tristezza, è vero, ma quale calma maestosa regna fra queste pianure! Cosa ne dici, Rocco?" "Che sudo come se mi trovassi in un forno," rispose il sardo
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cosa posso fare per te?" "Ho un figlio ammalato." "Te lo guarirò," rispose il moro, imperturbabilmente. "Oh!" esclamò Rocco. "Ecco il nostro uomo
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El-Haggar, dopo qualche tempo. "Quella premura è molto sospetta. "Cosa ne dici, El-Melah, tu che conosci quegli uomini e che sei amico di quel capo
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il minimo tremito, cosa veramente straordinaria in una donna. "Bella e coraggiosa," mormorò il marchese, con ammirazione. "Se ... " L'acuta detonazione
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il marchese. "È troppo asciutta per tentare qualche cosa," mormorò il corso, facendo un gesto di scoraggiamento e ritirando la canna piena di sabbia
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ha anche altipiani, rocce e perfino catene di montagne grandiose, sulle quali l'acqua - cosa incredibile per molti, forse - durante la notte giunge
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interminabili. I sahariani, cosa strana, mentre hanno mille attenzioni pei mehari, trattano invece i cammelli con una brutalità inaudita. Mentre ai
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allontanati per assassinare Tasili ed impadronirsi di voi." "Vi sono degli uomini dietro a quei rottami," disse El-Haggar ai beduini. "Che cosa dobbiamo
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Sabbie. Cosa c'era di vero in quelle voci? Nessuno poteva saperlo. Il dubbio però che il disgraziato colonnello potesse essere stato risparmiato aveva
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, onde non destare qualche sospetto e mettere in guardia i due europei ed i loro amici. Tradirli era cosa facile. Bastava avvertire il comandante dei
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, quando furono soli. "Ciò si chiama aver fortuna; senza l'incontro di questo vostro correligionario, non so che cosa avremmo potuto fare." "È vero, El
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solo, col viso sconvolto, gli occhi fiammeggianti e armato d'un pugnale sanguinante, intuì subito che qualche cosa di grave doveva essere avvenuto e
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; "d'ora innanzi saremo costretti a nutrire i nostri animali con farina di datteri e con fichi secchi." "Domandano così poca cosa!" disse Ben Nartico
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disseminate nel grande deserto. "Sembra che siano fuggiti dal Marocco durante l'invasione araba per non abbracciare il Corano." "E che cosa fanno nel
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cosa avete?" chiese Ben, con ansietà. "Esther!" "Dov'è?" "Guardatela, Ben," disse il marchese con voce commossa, lasciandogli il posto. La giovane ebrea
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. "Obbedisci?" "Và a dire loro che fra noi regnerà la pace." "Vuoi predare?" "Cosa devo fare?" "Và al nord. A quattro giornate da qui è stata distrutta una
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Sartena. "La cosa è grave, marchese. Quei kissuri possono darci molto fastidio," aggiunse Ben. "Appena imbarcati attraverseremo il fiume e ci metteremo in
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cosa." "Signor marchese," disse Rocco. "Vi sono quattro o cinque di quei birbaccioni nascosti dietro il banco. Ci faranno una scarica addosso." "Mi
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però spaventare i fuggiaschi. L'arrivo dei kissuri decise i negri a tentare qualche cosa. Gli uomini del. sultano erano una ventina e tutti armati di
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per ricompensarvi d'avermi salvato la vita." "Una cosa semplicissima, come avete veduto, e che dovreste dimenticare." "No, signor marchese." Il corso
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cambio polvere da sparo, armi e vesti." "Ah!" esclamò il marchese, guardando Rocco che era allora entrato. "Che cosa volete dire con codesta
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erano ancora in ottimo stato e potevano fornire acqua in quantità e anche eccellente, cosa piuttosto rara, essendo essa per lo più un po' salmastra. I
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Ben. "Si vendicheranno su di lui." "Andiamo da mia sorella, marchese. Vedremo poi cosa potremo tentare per strapparlo ai kissuri del sultano. "L'oro non
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del mondo, mi ripugna ucciderli a sangue freddo. Cerchiamo piuttosto di smontarli. Forse ci tengono più ai loro mehari che alla propria pelle. Cosa ne
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comperato dai Tuareg non mi lasciava quasi mai uscire dalla sua casa, né parlare con chicchessia." "Che cosa facevi in quella casa?" "Macinavo orzo da
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, regnava in quell'immenso carnaio che l'ardente sole del Sahara aveva già cominciato a decomporre. "Che cosa è successo qui?" chiese il marchese, con voce
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Niger appariva sgombro, almeno per parecchi chilometri. "Vedremo," disse El-Haggar. "Che cosa temi ancora?" chiese il corso. "Che i negri, più furbi di
Accademia della crusca
