I PIRATI DELLA MALESIA
indiani della mia guardia a ispezionare le foreste. - Fate bene, Altezza. - Lo credo, milord - disse il rajah, ridendo. - Ma continuate il vostro
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male di una palla di carabina che fosse entrata nel mio petto ... Marianna, mia povera Marianna! Un secondo singhiozzo lacerò il petto della Tigre
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lo scopo della mia visita. - È probabile, Altezza. Favorite accomodarvi. Il rajah si sedette su una sedia; Yanez invece si appoggiò allo scrittoio
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costa, uno dei guardiani della pazza, che stava sdraiato dietro un cespuglio, si alzò. - La mia Ada? - chiese Tremal-Naik, precipitandosi incontro a lui
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acqua. - Le truppe del rajah Brooke! - esclamò Sandokan. - E proprio in questo momento, quando io credevo che la mia missione fosse terminata! Ebbene
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Sandokan, e mia moglie era cugina di Ada Corishant. A quel nome l'indiano aveva fatto un passo indietro, barcollando come se avesse ricevuto una
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Kammamuri, poi disse alla nipote: - La mia missione finisce qui. Tutto quello che ho potuto fare per te, senza compromettere il mio onore di marinaio
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vecchio Lord e Kammamuri. - Imbarchiamoci, nipote mia, - diceva il Lord. - Non è colle lagrime che noi potremmo salvarli. - È vero, padrona, - diceva
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, s'alzò facendo un piccolo inchino, poi fissò i suoi occhi sulla giovanetta con viva curiosità, dicendo: - Siate i benvenuti nella mia casa. - La
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mi avevano colpito al cuore. Ma lasciamo i diritti e rispondete alla mia domanda. - Parlate. - Che avete fatto di Yanez? - Yanez! - esclamò il rajah
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che io abbia incontrato nella mia vita avventurosa. Nulla lo faceva tremare: né il veleno del cobra-capello, né la forza prodigiosa del pitone, né gli
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? - Bianca. - E dov'è? - L'ho nascosta nella stiva. - Conducila sul ponte. - Non la toccherete? - Hai la mia parola. - Grazie, signore - disse il
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giungeva nessun rumore. - Sono salvo! - mormorò dopo alcuni istanti d'angosciosa attenzione. - Non hanno ancora scoperta la mia fuga. Si cacciò in mezzo
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capitano stringendo vigorosamente la destra che il portoghese gli porgeva. - Certamente, mio caro capitano. Mia sorella sarebbe morta. - È vostra
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. - Buon giorno, milord! - esclamò. - Siete rientrato tardi ieri sera. - Perdonate, Altezza, se ho mancato al pranzo; ma la colpa non è mia - disse Yanez
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resta. - Giungiamo un po' in ritardo - disse Yanez, ridendo. - Il principe sarà inquieto per la mia prolungata assenza. Si fece riconoscere dalle guardie
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mostrare le suole di feltro dei loro zoccoli. - Lapidiamolo! - gridò una voce. - E la mia taverna? - gemette il taverniere. Una grandine di ciottoli
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colui ch'io difesi con la mia spada e che mi diede, in ricompensa, un così malfermo trono. - Non un prigioniero, James Brooke: voi siete libero - disse
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che abbia incontrato in vita mia - osservò il capitano, ricevendo i tre oggetti. - E non pensate che io potrei scaricarvi addosso queste armi? - Non
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. - Cos'hai? - Guarda la cannoniera, Sandokan. C'invita a mostrare la nostra bandiera. - Non sarà certo la mia, quella che mostrerò. - Quale allora? - chiese
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che tutti insieme valgono un milione. - Se ne vuoi altri, parla. La mia cintura contiene il doppio della tua e a Batavia abbiamo tanto oro da
Accademia della crusca
