I PIRATI DELLA MALESIA
? - Yanez - rispose Sandokan con voce triste, - ti ricordi ciò che disse una sera, sotto la fresca ombra di un maestoso durion, mia moglie? - Sì, me
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quattro dei miei marinai con l'incarico di difenderti e di aiutarti. Ti obbediranno come a me stesso, e sono uomini d'un provato coraggio e d'una fedeltà
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l'indiano. - Che vuole da me? - Vi attende per bere il thè. - Corro da lui - disse Yanez, dirigendosi verso lo studio del principe. - Il rajah era seduto
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il mio padrone potrà essere libero. - Ho l'anima infranta, zio. lo non so, ma si direbbe che su di me pesa la maledizione dell'orribile divinità dei
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Brooke me li ha staccati tutti. - I dayachi sì, ma i malesi ... - Anche quelli, sir Hunton ... ma lasciamo la politica, e permettete che vi offra un
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un triste presentimento, fratello - disse il pirata. - Quale? - Fra noi e il rajah non è tutto finito. - Temi che ci assalga? - Il cuore me lo dice
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. - Sta bene, rajah - rispose l'indiano. - Dove vi recate ora, milord? - chiese il principe. - Visiterò la città e, se me lo permettete, Altezza, farò un
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daremo battaglia. Tigrotti, a me! I pirati, che si tenevano a rispettosa distanza, alla chiamata della Tigre si fecero innanzi. I loro occhi brillavano
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casa del diavolo, un po' di tuwak! - Vi offro del mio, se non vi spiace - disse Kammamuri. - Accettato, giovanotto. Siedi vicino a me a da' un colpo
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cercasse qualcuno. Yanez tornò a trasalire. - Cerca me - disse. - Ebbene, mio caro Brooke, ti giocherò un bel tiro prima che tu possa giocarlo a me
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proprio vero quello che dite? Voi che vi siete mostrato tanto generoso verso di me, che tanto bene mi avete fatto, operate anche questo miracolo, e la mia
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a sapere che io sono uno dei loro più accaniti nemici, che cosa sarebbe di me? - Per Bacco! Se si trattasse di James Brooke, la Tigre della Malesia o
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di quel formidabile uomo, e si slanciò fuori del forte gridando: - A me, tigrotti di Mompracem! ... Yanez, i pirati, Kammamuri e persino i due
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tomba. - Morta? - Morta! - E suo zio? - Vive ed è sempre in cerca di Sandokan. Lord James Guillonk ha giurato di farlo appiccare assieme a me. - E
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conosco, Kammamuri - rispose Yanez. Non tremare per me. - Siete venuto altre volte qui? - No, ma ho percorso più volte i boschi del reame di Varauni
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vostro compatriota. - E che cosa volete da me? - Liberarvi da questa turba. - E condurmi in qualche carcere? - A questo penserà il rajah. - Mi
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, alle pompe! Ai vostri posti! D'un tratto una voce, squillante come una tromba, risuona in mezzo al ponte del vascello immobile. - A me, tigrotti! La
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? - chiese Yanez. - Signor ... - disse il maharatto, esitando. - Parla. - Non la toccherete? - Chi? - Ho una donna con me. - Una donna! Bianca o indiana
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questo inglese. Bada che se fugge ti faccio fucilare. - Fidatevi di me, capitano - rispose il tigrotto. Sandokan armò la sua carabina, chiamò
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vale più del rajah. - Hai ragione, maharatto. Sì, Yanez è prigioniero, il cuore me lo dice. - Dunque? Chi si incaricherà di prenderlo? - Noi due
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mio povero padrone nel fiume. - Anche a me era venuto questo pensiero. I marinai erano entrati nel cimitero e si erano arrestati nel mezzo, deponendo a
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carico di minerale giallo. - Il mio padrone, per far perdere le tracce a quegli uomini che ci inseguivano, si separò da me e si rifugiò in una grande
Accademia della crusca
