I PIRATI DELLA MALESIA
L'indomani, il nipote di Muda-Hassin entrava, con grande pompa, nel palazzo di James Brooke, l'antica sede dei sultani di Sarawak. La popolazione
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fianchi del praho? Sei matto? - Ho il mio piano. L'equipaggio del vascello udrà le nostre grida, accorrerà e ci accoglierà come naufraghi. Tu sarai
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L'uomo che aveva gettato in così buon momento quel grido poteva avere trentadue o trentaquattro anni. Era alto di statura, con la pelle bianca, i
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arrestò: - C'è qualche pericolo in aria - tornò a mormorare. - In guardia, amico. L'indiano, dopo aver un po' esitato, si sedette di fronte a lui. Il
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giuro. - Lo credo, fratellino. Che bella idea hai avuto facendo prigioniero il rajah. L'ho sempre detto che tu sei un grand'uomo. E Tremal-Naik? Dov'è
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... Uhm! ... - Ma! ... Dite, mastro, quando arriveremo? - Dove? - A Sarawak. - L'uomo propone e Dio dispone, ragazzo mio. Potrebbe piombarci addosso un
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, ragazzi - disse il capitano. - Non corriamo per ora pericolo alcuno. L'indiano Kammamuri, che aveva mostrato di aver tanta fretta d'arrivare a
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sorridendo. - L'avete incontrato dunque, quell'uomo? - Sì, Altezza. - Fino dove vi ha accompagnato? - Fino ad un piccolo villaggio di dayachi. - Indovinate
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vuoi tu? - gli chiese. - Sapere chi siete - rispose l'indiano. - Ciò non ti riguarda. - È l'ordine, poiché voi siete una straniera. - L'ordine di chi
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numero di sudditi che recavano rami resinosi accesi. L'accoglienza fu festosa. Tutta la popolazione, svegliata dai tam-tam, accorse in massa a
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della sanguinaria dea. L'istessa notte, scortato da alcuni complici, entrava nella cabina del capitano per decapitarlo. La sua coscienza gli gridava di
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mio - mormorò il maharatto con voce soffocata dalla gioia. - Deponetelo qui - disse Sandokan. Tremal-Naik fu collocato presso la fossa. L'amaca era
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, col viso abbronzato dal sole dei tropici ed una lunga barba bianca, entrò a lenti passi. Yanez non seppe frenare un grido. quell'uomo L'aveva subito
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all'indiano. - Sono una guardia del rajah di Sarawak - rispose l'interrogato. - E voi? - Lord Gilles Welker, amico di James Brooke, tuo rajah. L'indiano
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istanti. - Un uomo grande e bello? - chiese. - Sì, grande e bello - disse Sandokan. - Che aveva il colore degli indiani? - Sì, era un indiano. - L'ho
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. - Riusciremo, zio? - Spalleggiati dai tigrottí di Mompracem, sì, nipote mia. - Sono adunque uomini terribili costoro? - L'hai veduto or ora come sanno battersi
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, incoraggiati dal loro capo, si gettarono furiosamente contro le file nemiche, sciabolando senza pietà quanti si trovavano dinanzi a loro. L'urto fu così
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destinato a contenere una guarnigione e gran copia di viveri e di munizioni. Tremal-Naik e Yanez mandarono un grido di sorpresa. L'ampia sala, in poche
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suo dolore. - Quale dolore? - Quello di aver perduto Marianna Guillonk. - L'amava molto dunque? - Immensamente, alla follia. - È strano assaiche un
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! Non ci mancherebbe che questa! ... - Non spaventarti, Yanez. L'Helgoland ha dei buoni cannoni. Ma ... toh, quella nave è a vapore. Non vedi, Yanez
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saluto. L'accoglienza era incoraggiante. Yanez, che nell'entrare in quello studio aveva sentito il cuore battere con maggior frequenza, si tranquillò
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terribile scimitarra e fece l'atto di slanciarsi fuori della capanna per contrastare il passo ai vincitori, ma si trattenne. - L'ultima ora è suonata
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. L'indiano, che non aveva alcun sospetto, avvicinò la tazza alle labbra e bevve buona parte del contenuto. - Ma ... - disse esitando. - Cos'hanno messo in