I PIRATI DELLA MALESIA
- disse in quell'istante una voce. Sandokan e Yanez si volsero. James Brooke stava loro dinanzi, calmo, ma un po' pallido, con le braccia incrociate
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fu subito chiusa dietro le sue spalle. - Signore - disse con accento duro. - Altezza - disse Yanez con egual tono. - Se non erro, avete già compreso
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pugno. - James Brooke - disse con accento beffardo, - sei mio. Il rajah, che era stato atterrato dal pugno di ferro di Tanauduriam, si alzò guardando
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! - esclamò Yanez, - grandina! - Ritiriamoci nel forte - disse Sandokan. - È solido e resisterà alle palle di fucile. I pirati, Tremal-Naik, Ada e
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quell'istesso istante veniva bussato. - Chi è? - chiese egli con viva ansietà. - Il rajah vi aspetta nel suo gabinetto - disse una voce. Yanez si sentì un
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raggiungendolo. - Siamo in vista del cimitero - disse il maharatto. - Dov'è? - Guardate laggiù, capitano, in quel prato. Sandokan guardò nella direzione
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più profondo dei cuori. - È passata la tempesta? - chiese Yanez, sedendosi accanto a lui. - Sì - disse la Tigre, con voce sorda. - Ogni volta che tu odi
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resta. - Giungiamo un po' in ritardo - disse Yanez, ridendo. - Il principe sarà inquieto per la mia prolungata assenza. Si fece riconoscere dalle guardie
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Kammamuri, poi disse alla nipote: - La mia missione finisce qui. Tutto quello che ho potuto fare per te, senza compromettere il mio onore di marinaio
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là, giovanotto; questo discorso non mi va a sangue. - Sia pure, e poi? - Poi, perché sei un prode e io amo i prodi. - Sono maharatto - disse l'indiano
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Sandokan fu pronto ad afferrarlo per i polsi. - Calmatevi - gli disse. - Non dimenticate che quella donna è pazza. - Sarò calmo. - Lo promettete
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giovanotto mi ha scorto - disse Yanez, - ma non si muove. Comprende che bisogna essere prudenti. Gli fece un cenno con la mano, poi rientrò e aprì un
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annunciavano che una rapida vecchiaia avanzavasi. - Altezza! - disse Yanez inchinandosi. - Siate il benvenuto, compatriota - disse il rajah, restituendo il
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thugs. - Lascia andare simili ubbie, Ada, e partiamo. - Ma per dove? - Per Mompracem, - disse una voce dietro di loro. Si volsero tutti e tre e si
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succede? - chiese egli, con voce imperiosa. Sandokan uscì dal gruppo movendo verso di lui. - Lo vedete bene, capitano - disse egli. - I miei uomini
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gli altri cinque a tribordo, con le scuri in mano. - Animo, ragazzi - disse il portoghese. - Picchiate sodo, ma che le falle non siano troppo grandi
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nera e putrida. Kammamuri tagliò un ramo e misurò la profondità. - Due piedi - disse. - Salite sul cavallo, padron Yanez. - Perché? - Entreremo nel
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buon thè. - Si dice che voi ne abbiate di veramente eccellente - disse il governatore ridendo. - Vero thè fiorito, ve lo assicuro: il mio amico Tai-Sin
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portoghese alzò le mani e rispose con altri gesti. - Ho compreso - disse Kammamuri. - Buon padrone! Lasciò la finestra e camminò fino alla parete che gli
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baccano, ora che non c'è più alcun pericolo - disse. Si slanciò verso una tavola e la rovesciò mandando in frantumi tutti i fiaschi, i vasi, i tondi che vi
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rimasto alcuni istanti silenzioso, come per raccogliere le idee, disse: - Tigre della Malesia, avete udito parlare delle Sunderbunds del sacro Gange
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casa del diavolo, un po' di tuwak! - Vi offro del mio, se non vi spiace - disse Kammamuri. - Accettato, giovanotto. Siedi vicino a me a da' un colpo
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piume in capo e un gigantesco becco di tucano sulla fronte, si avvicinava al vascello. - È un bazir - disse Sandokan. - Che cosa vuol dire? - Un
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ne innamorò alla follia. - Chi? La Tigre? E impossibile! - esclamò Kammamuri. - Ti narro dei fatti veri - disse Yanez. - Amò la fanciulla, la fanciulla
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, si affrettarono a scendere nella stiva. Videro subito che non v'era più speranza di rimetterlo a galla, poiché era già zeppo d'acqua. - Orsù - disse
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stessa abitazione di Orango-Tuah. - Signora - le disse, - le tigri di Mompracem sono pronte a piombare su Sarawak. Hanno giurato di liberare Sandokan e
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di prua o di poppa. Uno però era rimasto sul ponte, e quest'uomo era l'indiano Kammamuri. - Olà, sgombrate! - tuonò il capitano. - Capitano, - disse
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