I PIRATI DELLA MALESIA
, con crani così pelati e così lucenti che sembravano zucche, dieci o dodici malesi dalla tinta verde scura, insaccati in lunghe zimarre indiane
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Andò a chiudere la porta a catenaccio e si affacciò con precauzione alla finestra. A quaranta passi dalla palazzina, alla fresca ombra di un'alta
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cerbottana con le frecce tinte nel succo dell'upas gli pendeva da una spalla; al fianco aveva il formidabile parang, pesante sciabola dalla larga lama
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James Brooke si pentirà! ... - Lo credo, capitano. - Mettiti in testa e guidaci al cimitero. Bada però di tenerti lontano dalla città. - Non temete
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! Apppiccalo! I bevitori, spaventati da quel baccano e temendo di venire lapidati, sgombrarono in fretta la taverna, chi uscendo dalla porta e
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giorni delira. In quell'istante la pazza si volse, dirigendosi a lenti passi verso la porta. Kammamuri, Yanez e Sandokan, il quale si era rimesso dalla
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col mare per mezzo d'un canale. Orango-Tuah, un malese robustissimo, dalla tinta fosca, cogli occhi obliqui e gli zigomi assai sporgenti, scorridore
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solo poté riparare sotto i boschi e di là giungere ad una casa abitata da ... indovina da chi? - Non lo saprei. - Dalla fanciulla che voleva vedere
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tronco di un albero, montata da un uomo dalla pelle giallognola, con un perizoma rosso ai fianchi, anelli di rame ai piedi e alle mani, un berretto di
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uscito dalla baia e veleggiava nell'ampia baia di Sarawak colla prua verso l'est. Il mare era deserto. Il Realista e la piccola flottiglia, partiti
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da tanti anni insanguinavano i flutti del mare malese. - Yanez! ... Fratello mio! - esclamò con voce soffocata dalla gioia. - Sandokan, amico mio
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gommiferi di giunta wan; piante di piper nigrum già coperte di bacche rossastre che danno un granello assai aromatico; di gluga dalla cui corteccia macerata
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Mompracem! - si udiva gridare, ad ogni istante, dalla Tigre della Malesia. - Viva la Tigre! ... Viva Mompracem! - rispondevano i pirati, e scaricavano le
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mangiano questa roba, può mangiarla anche un bianco. Animo, portoghese mio! Il brav'uomo che così parlava si accomodò sulla sedia di bambù, trasse dalla
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vanamente di uscire dalla sua prigione. Non aveva paura di venire appiccato o fucilato come un volgare pirata; temeva di venire sottoposto a qualche
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fiumana. - Sì, dei grandi ed innumerevoli banchi coperti di canne giganti e popolati di feroci animali che si estendono per molte miglia dalla foce
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potente narcotico, rotolava dalla sedia stramazzando pesantemente sui tappeti. - Buon riposo- disse il maharatto. Ada e Hassin si erano alzati. - Morto
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staccò da una catenella che gli pendeva sul petto una bussola d'oro e, porgendola all'ufficiale: - Questa è per dirigervi - rispose. Si levò dalla cintura
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a prezzo di lotte sanguinose, di sforzi terribili, s'ebbe il soprannome di sterminatore di pirati, dalla famiglia del baronetto Vyner, che sotto
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fuoco, fatemi soffrire mille tormenti, dalla bocca di Yanez de Gomera non uscirà più sillaba. - Mentre Yanez parlava, due indiani erano entrati dalla
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passi verso la punta settentrionale dell'isolotto, nascosta da una fitta cortina di alberi gommiferi e di piante rampicanti. A quaranta passi dalla
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essi maneggiavano come fossero semplici bastoncini. Alcuni erano malesi dalla tinta olivastra, membruti e di lineamenti feroci; altri erano bellissimi
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profonda attenzione. - Che ne dici? - gli chiese con tono allegro. - Io! ... - esclamò Kammamuri, che si domandava chi poteva mai essere l'uomo dalla
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Kammamuri che si era accoccolato presso il suo padrone addormentato e lasciò il villaggio dirigendosi verso un'altura dalla quale, in lontananza, si vedeva la
Accademia della crusca
