I PIRATI DELLA MALESIA
raccogliere le secchie sparse sul ponte. Dai boccaporti, invece, come marea montante, salivano in furia i tigrotti di Mompracem, col kriss fra i denti e
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un piccolo cane, le cui ali misurano perfino un metro e trenta centimetri. A mezzogiorno, la scialuppa, che risaliva il fiume col favore della marea
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-Datu? - Sì - rispose l'indiano. - Era un vascello da guerra proveniente da Calcutta. - Chi corse in suo aiuto? - Il nostro rajah col suo schooner, il
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né palle, andremo all'attacco con la scimitarra e col kriss. Il nemico, che si era arrestato a seicento metri dalle rive della baia, cominciava
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. - Ma con quale legno siete venuto? - Col mio yacht, Altezza. - Ah! voi avete uno yacht? Ma chi siete voi dunque? - Lord Gilles Welker di Closeburn
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pirati lo seguivano in fila indiana col dito sul grilletto del fucile, calpestando con precauzione le foglie secche ed i rami morti, e guardando
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. Non parlava, non si muoveva: sembrava la statua superba di una divinità misteriosa. Tremal-Naik, col viso alterato, gli occhi fiammeggianti, ansante
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, traballava, sferzava le acque col suo bompresso, veniva ora respinto a nord e ora respinto a sud, malgrado gli sforzi disperati del timoniere. Vi erano
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pistola col calcio incrostato di madreperla entrò con precauzione. In una mano aveva una lanterna di talco, simile a quelle che usano i cinesi, e
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belle forme, con le membra straordinariamente cariche di anelli di ottone e di perle di Venezia e i denti anneriti col succo caldo del legno siuka. Un
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una tazza e un vaso di tuwak. - Spiati? - chiese con un fil di voce l'uomo che gli stava davanti, continuando a divorare. L'indiano fece col capo un
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portoghese gli corse incontro col viso stravolto e gli occhi pieni di spavento. - Sandokan! - esclamò. - Cos'hai? - chiese il pirata. - Perché quella
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trovarono dinanzi ad un pirata col viso sfigurato e imbrattato di sangue. - Chi siete? - chiese il Lord, indietreggiando. - Aïer-Duk, uno dei capi-banda
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altrettante pillole, poi disse al piccolo malese: - Seguimi col vassoio. - Vi sono altri invitati, signore? - chiese il servo. - Sì - rispose il maharatto con
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col mare per mezzo d'un canale. Orango-Tuah, un malese robustissimo, dalla tinta fosca, cogli occhi obliqui e gli zigomi assai sporgenti, scorridore
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campo. Due pirati che guardavano il bosco giungevano nel medesimo istante. - Capitano - gridarono, - essi vengono col signor Yanez. - Quanti sono
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, col viso abbronzato dal sole dei tropici ed una lunga barba bianca, entrò a lenti passi. Yanez non seppe frenare un grido. quell'uomo L'aveva subito
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- continuò Kammamuri, - non morì poiché più tardi io lo ritrovai in mezzo alla jungla, insanguinato, col pugnale ancora infisso nei petto, ma vivo. - E
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dinanzi al suo tavolino, sul quale c'era un servizio da thè in argento. Vedendo Yanez entrare, si alzò col sorriso sulle labbra, stendendogli la mano
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tiro. - È vero, Sandokan, che quel diavolo d'uomo ha sterminato quanti pirati battevano le coste di Sarawak? - È vero, Yanez. Col suo piccolo schooner