I PESCATORI DI BALENE
questo spermaceto, è bianco, brillante, perlaceo e si trova in un canale allungato che forma, riunendosi, le ossa del cranio con quelle della faccia
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le femmine. Sta zitto e guarda. I due maschi infatti stavano per impegnare una di quelle lotte che quasi sempre finiscono colla morte di uno degli
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§I due poveri nuotatori, esausti, ansimanti, intirizziti dalla lunga immersione in quelle acque eccessivamente fredde e pesti dai continui assalti
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cinte da numerosi frangenti contro i quali, da una parte e dall'altra, si rompono con orribile frastuono le onde del Grand'Oceano e quelle del mare di
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abituato fino dall'infanzia ai freddi intensi delle regioni polari e quantunque fortissimo nuotatore, nel trovarsi tutto d'un colpo immerso in quelle acque
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svernamento, erano atterriti. Il capitano, dopo aver dato il comando di virare di bordo onde non infrangere la nave contro quelle solide pareti di ghiaccio
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serpeggiamenti attraverso a quelle terre e va a scaricarsi presso i 69o 14' di latitudine nord e i 129o 12' di longitudine ovest nell'Oceano artico, per una
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dell'onore dei balenieri danesi non occorre pensarci su due volte. Bisogna cacciare quelle balene, tenente, e a qualunque costo. - E sia, signore. Ma badate
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quelle brutte bestie e forse calcolano di sfamarsi colle nostre polpe. - È ciò che vedremo. Il lupo, punto spaventato, non si muoveva e pareva invitasse i
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e inabitabile. Il cielo nondimeno è sgombro da quei fitti nebbioni che formano il terrore degli audaci naviganti che sfidano quelle regioni maledette
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il mare sperando di trovare quelle materie oleose che si lasciano addietro le balene, segnalò un banco di "boete", il quale aveva fatto cangiare
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Vinlandia, ossia "terra del vino". - E come scomparvero quelle colonie? - Non lo si sa. Nei primi anni della scoperta della Vinlandia molti Scandinavi
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strato di ruggine che pareva trasudato dall'interno e, lavoratele, ottenne delle lame d'una qualità superiore, e tali da vincere quelle famose di Toledo
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l'uno ed a tribordo l'altro. Fortunatamente, come il tenente aveva predetto, ai primi albori quelle fitte brume cominciarono a rompersi, lasciando
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elevate quanto quelle d'Egitto e poi archi, e finalmente massi enormi accatastati confusamente che parevano le rovine di grandiosi edifici diroccati
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speranza di tornare all'accampamento con un sì bell'animale lo decise a continuare la caccia seguendo appunto quelle orme. Rinnovò per maggior precauzione
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disposto ad abbandonare quelle acque. Il capitano Weimar e il suo tenente, sempre in piedi sulla murata seguivano attentamente collo sguardo l'enorme
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nella rete del bompresso per non perdere di vista quelle macchie oleose che si dirigevano verso, l'est, seguendo le coste, della Giorgia. Ben presto fu
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adunque? Montavano forse una di quelle grandi barche che vengono così da lontano? - L'hai detto. - Ed ora dove vanno? - Cerchiamo di raggiungere un
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scorgeva alcuna traccia del fuggitivo nè una macchia rossastra che indicasse del sangue, nè quelle materie grasse che si lasciano ordinariamente dietro i
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colpi di rampone. Quelle continue detonazioni finirono però collo spaventare i volatili, i quali si allontanarono dalla rupe volando verso le coste
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, alla mezzanotte i suoi splendidi raggi su quei mari e su quelle terre. Da alcuni giorni, fra le 10 e le 11 della notte tramontava e per alcune ore si
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tosto seguiti da due rumorosi scoppi di risa che gli uguali non avevano mai echeggiato in quelle alte latitudini. E vi era infatti da ridere e molto
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scaturivano da quelle masse, e così abbaglianti che gli occhi dei due balenieri non ci potevano resistere. Le acque pullulavano dappertutto correndo in tutte
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eccellenti, più delicate di quelle dei porcellini da latte. La povera madre non si era più fatta vedere e pareva che ormai avesse abbandonato ogni
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capo, a giudicarlo dalle vesti che erano più ricche di quelle degli altri, s'avvicinò ai naufraghi e, dopo averli salutati in inglese, strofinò
Accademia della crusca
