I PESCATORI DI BALENE
le masse di vapore, facendo scintillare vivamente i ghiacci che il fiume trascinava nel suo corso. Ancora pochi minuti e la riva sulla quale dovevano
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tutti i suoi orrori sulla nave danese che non aveva più potuto districarsi dalla cerchia dei ghiacci. Il sole dopo essersi mostrato per qualche giorno
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§Tutta quella notte il "Danebrog" continuò a urtare contro i ghiacci che di ora in ora diventavano più numerosi e più grandi e due altre volte corse
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pochi chilometri dal luogo ove era avvenuto l'inseguimento, i due naufraghi ebbero la più cordiale ospitalità e le più affettuose cure da parte di quei
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§Tutta la notte i ghiacciai della montagna furono in continuo movimento empiendo l'aria di interminabili fragori e scagliando nella sottoposta valle
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§A quale punto della costa americana erano giunti i due audaci balenieri? Era impossibile saperlo, ma secondo i loro calcoli dovevano trovarsi fra
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nebbioni. I due balenieri, quasi sempre chiusi nella loro meschina, stretta, umida e fredda capanna di ghiaccio che la lampada non bastava a
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spaventosamente e i numerosi banchi di ghiaccio che correvano disordinatamente in tutte le direzioni, il capitano, che amava assai quei due coraggiosi, aveva
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furono calate in mare. Erano queste due svelte imbarcazioni, colla prua tagliente, le costole saldissime, a prova di coda. I remi, i ramponi, le lance e
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labbro inferiore, onde estrarle la lingua che è lunga non meno di otto metri e per raccogliere i fanoni i quali sono in numero di settecento, della
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le femmine. Sta zitto e guarda. I due maschi infatti stavano per impegnare una di quelle lotte che quasi sempre finiscono colla morte di uno degli
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§La terribile convulsione dei ghiacci, che ha sfondato i fianchi della valorosa nave baleniera, è cessata; una calma assoluta regna su quella regione
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§Due ore dopo i due balenieri seduti ad un gran fuoco banchettavano allegramente colle carni dell'orsacchiotto che furono ad unanimità dichiarate
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di terreno, poco prima occupato dalle tende dei Tanana, era completamente libero. - I bricconi sono fuggiti! - esclamò. - Signor Hostrup, aprite gli
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dove si affollavano i marinai gettando grida di terrore. Hostrup, che anche in quel terribile frangente, che pur poteva diventare per tutti fatale, non
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§I due poveri nuotatori, esausti, ansimanti, intirizziti dalla lunga immersione in quelle acque eccessivamente fredde e pesti dai continui assalti
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cifre del "Danebrog". Sul suo ventre e sulla enorme testa che era un po' affondata si vedevano le procellarie, i gabbiani, le urie e le strolaghe
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la sua alta vetta era inattaccabile; a destra, a sinistra e dietro i tre banchi, ormai solidamente uniti, colla loro immensa superficie, non lo erano
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quindicina e, a prima vista, non tali da ispirare troppa fiducia e simpatia. Avevano i lineamenti brutti, angolosi, gli occhi foschi, il viso dipinto a
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vedeva ormai più, indi radunando le forze si fece un pò di largo respingendo a destra e a sinistra i ghiacciuoli che lo rinserravano e gridò replicatamente
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§Nei giorni seguenti i due balenieri si adoperarono per rendere più comoda la loro abitazione nella quale prevedevano di dover passare delle lunghe
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l'oceano ora fischiando e ora muggendo, lacerando il nebbione e sconvolgendo le acque che s'alzavano in forma di montagne, urtandosi con mille muggiti. I
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serpeggiamenti attraverso a quelle terre e va a scaricarsi presso i 69o 14' di latitudine nord e i 129o 12' di longitudine ovest nell'Oceano artico, per una
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attendere il ritorno dell'estate, non meno di sei mesi, se non anche più. Sei mesi fra i ghiacci! Sei interminabili mesi fra le tempeste di neve; sei
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flusso, i preparativi furono alacremente spinti innanzi. Per il mezzodì tutto doveva essere pronto e ogni uomo al suo posto, onde non correre il
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a "barco", colla prua tagliata quasi ad angolo retto e munita di un solido sperone di acciaio, i fianchi piuttosto larghi e difesi da lamine di rame
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cinte da numerosi frangenti contro i quali, da una parte e dall'altra, si rompono con orribile frastuono le onde del Grand'Oceano e quelle del mare di
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segnalato un immenso banco di "boete", il cibo prediletto delle balene, ma qua e là rotto. Senza dubbio i cetacei avevano colà pescato - come diceva