I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
, tu sei l'uomo che dovevo strozzare, - disse.- Che stupido che fui, a lasciarmi prendere. - Non ti sembra che l'agguato sia riuscito bene? - Non lo nego
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tempo l'indiano, - tu corri un gran pericolo. Ada fremette. L'accento dell'indiano era cupo e minaccioso. - Dove sei stata questa notte? Mi dissero che tu
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polsi. Bhârata si collocò al suo fianco, mettendosi dinanzi un paio di pistole. - Tu adunque hai detto di conoscermi, - disse il capitano Macpherson
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disgrazia che tu non sii un thug. - Preparati a saltar giù. Prese il laccio e calò il fantoccio dalla finestra facendolo ondeggiare. I due sipai fecero
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che adoperano il laccio di seta. - E tu dici che sono qui? - chiese Tremal-Naik, affettando terrore. - Sì, e se cadi nelle loro mani ti strangoleranno
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esserti ingannato? - Certissimo, sergente. Negapatnan solo è uscito. - Sta bene. Vedi tu quell'uomo che corre verso la jungla? - Sì, è Saranguy. - Seguilo
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perché l'hanno pugnalato? - È difficile il dirlo. Tu sai che il padrone voleva rivedere la visione. - Almeno così ha detto. - Egli, giunto all'isola
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del bengalow. - Si vede che sono prudenti quegli europei. - Sembra. - Ma tu lo libererai. - Io! - esclamò Saranguy. - Lo credo. - Chi te lo disse? - Non
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per quale motivo lo mi trovo qui prigioniero. - Perché ormai sappiamo che tu sei un thug. - Io! ... Un thug! ... - Sì, Saranguy. - Tu menti! ... - No
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dove si trova e che tu mi guidi, non ho più alcun timore mio bravo indiano, - rispondeva il capitano. - Ah! ... finalmente potrò vederla dopo tanti
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mettere in dubbio la minaccia, s'era fermato, digrignando i denti come una pantera presa al laccio. - Tu! ... Saranguy! - esclamò, rigando colle unghie
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, - disse la giovanetta con dolce rimprovero. - Tu non sai ancora, i tremendi pericoli che ci minacciano. - Io sono Tremal-Naik! Chi è quest'uomo che ti
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vivamente. - Chi sei? - chiese questi sottovoce, puntandogli sul petto una pistola. - Hai udito? - domandò Tremal-Naik. - Ah! sei tu, padrone? Sì, ho udito
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? - Perché amo Ada. - Non vogliono adunque, quegli uomini, che tu l'ami? - No, e cercano d'assassinarmi. - Ma perché? - Perché sul capo di quella donna pesa
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, Kammamuri, come pure saprò chi sia quella donna che veglia nella pagoda della loro terribile dea. Hai udito tu, ciò che disse quel vecchio? - Sì, padrone
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, fissando in volto il maharatto. - Ah! sei tu, Kammamuri! - esclamò. - Sì, padrone. - Cosa fai tu qui? - Veglio su di te e scaccio le zanzare. Tremal-Naik
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essersi imboscata fra i bambù. Tu sai che quegli animali sono astuti, e che non temono di assalire l'elefante. - In tal caso avrà da fare con Bhagavadi
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scomparve Tamul, vale a dire sei mesi fa. - Sicché credi anche tu, come Kammamuri, che segnali una disgrazia? - Si, padrone. - Sai chi è che lo suona? - Non
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alcuno. Si volse ed appoggiato allo stipite della porta, scorse Tremal-Naik. - Tu, padrone! - esclamò egli con stupore. - Tu! ... - Sì, Kammamuri
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quartier-mastro, sorridendo. - Bisogna che sia risoluto. Mi occorre la testa del capitano. - Ma tu corri un gran pericolo! - Lo so, Hider. - Il capitano
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, salutando militarmente. - Conducete il mur-punky nel piccolo seno, - disse il capitano agli indiani. - E tu Bhârata, vieni con me. Il mur-punky prese
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. - Tu rimarrai e noi andremo alla caccia, - incalzò Aghur. - Con un vicino così pericoloso, non si può vivere tranquilli. - Se avete coraggio bastante
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spaventosamente gli occhi - dove se' tu, vergine della pagoda? ... Ah! ah! mi ricordo ... Sì, mezzanotte! mezzanotte! ... Ed essi sono venuti, tutti armati
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preda ad una febbrile impazienza, nell'udire quelle parole si alzò di scatto, spingendo lo sguardo verso il nord. - Dov'è? - chiese egli. - La vedi tu
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, seguito da uno scricchiolìo, come di un'arma da fuoco che veniva montata. - Tremal-Naik, - chiamò il thug. - Sei tu Hider? - domandò una foce soffocata
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a spingere in acqua il canotto. - Padrone, - disse Kammamuri, mentre Tremal-Naik vi balzava dentro. - Credi tu che incontreremo degli indiani lungo il
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batte come volesse spezzarsi. - È l'emozione, padrone. - Credi tu che noi giungeremo alla pagoda? - E perché no? - Temo di smarrirmi in questi corridoi