I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
? Tremal-Naik, inquieto, ma risoluto a salvare il compagno, si slanciò verso la scala. Un uomo, un sipai giaceva in mezzo al corridoio, contorcendosi
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§Nessuna sentinella vegliava sul pianerottolo. Tremal-Naik, ancora tremante per l'emozione, ma deciso a tutto pur di riacquistare la libertà, salì
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§Gli astri incominciavano ad impallidire, quando Tremal-Naik, quasi fuori di sé, ancora scombussolato dal colloquio avuto collo strangolatore
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a spingere in acqua il canotto. - Padrone, - disse Kammamuri, mentre Tremal-Naik vi balzava dentro. - Credi tu che incontreremo degli indiani lungo il
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ingombre di colonnati, e più oltre pozzi che mettevano in sotterranei ancor più tenebrosi e forse ancora ignorati dagli strangolatori. Tremal-Naik
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§Un profondo silenzio seguì la triste narrazione dell'indiano. Tremal-Naik, diventato ad un tratto cupo e nervosissimo, s'era messo a passeggiare
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§Quando Tremal-Naik tornò in sé, si trovò rinchiuso in uno stretto sotterraneo illuminato da un piccolo spiraglio difeso da una doppia fila di grosse
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§La Cornwall, sfuggita miracolosamente allo scoppio dei depositi di polvere, filava a tutto vapore verso le Sunderbunds. Tremal-Naik aveva ormai
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feroce sfiorò le sue labbra, mostrando due file di denti aguzzi come quelli di una tigre. - Dove sono? - chiese egli con voce sorda. Tremal-Naik
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§Tremal-Naik, quantunque mezzo strangolato e confuso, appena sentì il laccio allentarsi, s'alzò e raccolta la carabina si slanciò risolutamente verso
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. Sbarazzato il ponte dei cadaveri, medicati i feriti, che fortunatamente non erano molti, Tremal-Naik si portò sulla lunetta con Hider, mentre un gabbiere
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§Quella pagoda, del più puro stile indiano, era la più bella che Tremal-Naik avesse veduto nelle Sunderbunds. Costruita tutta in granito bigio era
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profonda oscurità e fra i corridoi dell'mmenso sotterraneo. Né Tremal-Naik, né il maharatto conoscevano la via, né sapevano in quale luogo fosse
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giganteschi banchetti che la superstizione indiana offre loro gratuitamente. - Animo, - disse Tremal-Naik. - Bisogna giungere al forte prima che la
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alcuno. Si volse ed appoggiato allo stipite della porta, scorse Tremal-Naik. - Tu, padrone! - esclamò egli con stupore. - Tu! ... - Sì, Kammamuri
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§Tremal-Naik a quel grido s'era alzato sulle ginocchia, in preda ad una viva inquietudine. Al colpo di fucile aveva fatto seguito un'altra
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quell'uomo, ti giuro che la tua dea perderà la sua vergine. - Getta quel pugnale! - Suyodhana, giura sulla tua dea che Tremal-Naik uscirà vivo di qui. - È
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sorriso! Mia celeste visione, perché rimani muta dinanzi a me? Perché mi guardi così? ... Non aver paura di me: sono Tremal-Naik, il cacciatore di
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tronco grossissimo, ma che ad una certa altezza era tagliato. Tremal-Naik e Kammamuri, dopo di avere esaminato scrupolosamente colonnato per colonnato per
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per terra tutto imbrattato di sangue, dimenticarono per un istante l'uccisore, per accorrere in suo aiuto. Questo momento bastò perché Tremal-Naik e
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. Però, bisogna dirlo, il bravo maharatto si allontanava dal suo padrone a malincuore, e quasi con rimorso. Egli, con ragione, temeva che Tremal-Naik
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, stringendosi fortemente la fronte. Un sorriso satanico, un sogghigno atroce sfiorò rapidamente le sue labbra. - Tremal-Naik, - disse con voce quasi
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, seguito da uno scricchiolìo, come di un'arma da fuoco che veniva montata. - Tremal-Naik, - chiamò il thug. - Sei tu Hider? - domandò una foce soffocata
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§Tremal-Naik, al ruggito di guerra del felino, si era subitamente svegliato, facendo un brusco movimento, come se cercasse il suo fedele coltellaccio
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§Erano trascorsi venti giorni. Tremal-Naik, mercé la sua robusta costituzione e le assidue cure dei suoi compagni, guariva rapidamente. La ferita si
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di fuori a vegliare.- Esamina la ferita, Aghur, - disse Kammamuri. Il bengalese levò la fascia e guardò attentamente il petto del povero Tremal- Naik