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I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

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Salgari, Emilio 27 occorrenze

I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA

, fissando sull'indiano uno sguardo acuto come la punta d'uno spillo. - Ti dissi che tu sei il capitano Harry Corishant, - rispose lo strangolatore, - il

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mezzo alla jungla? - Ve ne sono, Saranguy, e più d'uno. - Non ti credo. - Hai udito parlare dei thugs'? - Gli uomini che strangolano? - Sì, di quelli

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, tu sei l'uomo che dovevo strozzare, - disse.- Che stupido che fui, a lasciarmi prendere. - Non ti sembra che l'agguato sia riuscito bene? - Non lo nego

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? - gli chiese. - Sì. - Sai chi ti aspetta? - Kougli. - Sei proprio quello: seguimi. L'indiano gettò la carabina ad armacollo e si mise in marcia con

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metterlo allo scoperto. - Ho battuto la testa su quel tronco d'albero e mi sanguinò il naso. - Da dove vieni? - Da Calcutta. - Ti chiami? - Manciadi. - Ma

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infine s'aprirono gli occhi che si fissarono con smarrimento sui due indiani. - Cosa ti è accaduto - gli chiese premurosamente Kammamuri. - Siete voi

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come se avessi la febbre. Perché? ... - Ti odio! - esclamò la medesima voce, con profonda amarezza. - Ti odio, spaventevole divinità, che mi

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- balbettò il maharatto. - Non sapevi nulla e ti perdono. Ma quegli uomini che l'han condannata, che la fanno morire di pianto, quegli uomini che le

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? - chiese il maharatto. - Recarmi al banian. - Oh! Non farlo, padrone! - gridarono a un tempo i due indiani. - Perché? - Ti ammazzeranno come hanno

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? - Che Raimangal è minacciata. - Chi te lo disse? - Il sergente. - Dov'è il sergente? - Eccolo là che dorme. - E ti disse che Raimangal è minacciata

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, chiuse a chiave la porta e si sedette di fronte al sergente, dicendogli: - Ti avverto che il primo grido che getti, ti costa la vita. Ho sei colpi per

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rattenendo il respiro. - Corri, Negapatnan! corri! - mormorò come se il fuggiasco fosse lì vicino ad udirlo. - Se ti riprendono, siamo tutti due perduti

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supremo. - Non muoverti, padrone! - disse il maharatto, che fissava negli occhi la belva, sempre raccolta su se stessa. - La ti ... gre! la ti ... gre

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alterò i tratti del suo volto, nel mirare il pugnale che Kammamuri gli mostrava. - Cos'è? - chiese egli, rabbrividendo. - Chi ti ha dato quell'arma

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meritavi un così brutto tiro. Ma bah! Un altro al mio posto, invece di renderti nell'impossibilità di nuocere, ti avrebbe spedito all'inferno con una

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quell'uomo, ti giuro che la tua dea perderà la sua vergine. - Getta quel pugnale! - Suyodhana, giura sulla tua dea che Tremal-Naik uscirà vivo di qui. - È

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, hai parlato, hai tutto confessato. - Quando? - Poco fa. - Tu sei pazzo, Bhârata. - No, Saranguy, ti abbiamo dato da bere la youma e tu hai confessato

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un gruppo assai folto di bambù, alti non meno di diciotto metri. - Se ti è cara la vita, - disse rapidamente Tremal-Naik a Kammamuri, - non muoverti

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dai numi? - esclamò egli furente - Dovrò io adunque perire ora che stringo fra le mie braccia colei che mi doveva far felice? Ah no! no, Ada, non ti

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? - chiese Kammamuri. - Tu stai male. - Non è vero. - Eppure dormendo ti lagnavi. - Io? ... - Sì, padrone, tu parlavi di strane visioni. Un amaro sorriso

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! - esclamò Kammamuri. - Nel fiume! Nel fiume! - Non muoverti, se ti è cara la vita. Tremal-Naik prese fra le braccia l'ammasso di canne e con uno

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d'ardire, egli fissava con curiosità il capitano, conservando l'immobilità d'una statua di bronzo. - Se non m'inganno, ti devo la vita, - disse il capitano

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mancare, mi ucciderei. - Ti compiango, - disse Hider con voce lievemente commossa. Tremal-Naik lo guardò con ansietà. - Mi compiangi? - mormorò. - Perché

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! ... Armate i fucili! ... - No, lasciate che io vi preceda. Li sorprenderemo più facilmente. - Va', noi ti seguiremo a breve distanza. Tremal-Naik si mise in

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arrestò. - Non un passo! - gli disse. Tremal-Naik gli si volse contro digrignando i denti. - Cosa vuoi dire? - gli chiese con feroce accento. - Se ti è cara

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strappando le erbe. Egli lo aveva senza dubbio compreso. - Calma, calma, padrone. Ora troverò io alcune erbe che ti faranno molto bene, e fra quattro

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sei il capitano Harry Corishant. - No, il capitano Harry Macpherson. - Sì, giacché hai cambiato nome. - Sai perché ti feci qui condurre? - Suppongo

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