I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
. - Non piangere, sii forte; bisogna esserlo. - Sì, forte, per combattere la fatalità che pesa su di noi, - disse Tremal-Naik con rabbia. - Povero Aghur
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rassicurato del profondo silenzio che colà regnava, imprese l'ardita scalata. Con una rapidità sorprendente salì su una colonna e di là si slanciò sulle pareti
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rotto il capo senza pur decifrarli. Nello scorgere Ada, quest'uomo si era fermato di botto fissando su di lei uno sguardo che aveva dei bagliori
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. Kammamuri e Aghur si affrettarono a sbarcare e portarono il padrone nella capanna, adagiandolo su di una comoda amaca. La tigre ed il cane si arrestarono al
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infrante che gli uscivano dal petto orrendamente sfondato e le membra spezzate in dieci diversi luoghi. Kammamuri si curvò su di lui per udire se
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mira, aveva fatto un movimento per slanciarsi sulle sue pistole che aveva deposto su una seggiola. All'intimazione brutale, fatta con un tono da non
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muore, sento che non le sopravviverò Guarda che destino crudele! Amarla, essere riamato e non poterla far mia. Oh! ma lo sarà, lo giuro su tutte le
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Saranguy. L'indiano entrò in una stanzuccia illuminata da un ramo d'albero resinoso, il quale spandeva all'intorno una luce fumosa. Sdraiato su di una
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! - ripeté egli con voce strozzata. - Corri, Manciadi, corri! - gridò il maharatto. Che sia inseguito? Attenta, Darma! La tigre si raccolse su se stessa
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su se stesso. Persino il cane aveva cessato di fare udire ii suo lamentevole urlo e s'era sdraiato a fianco di Darma. Le note acute del misterioso
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forse su di una falsa traccia, erano assai lontani. Il momento non poteva essere più propizio per fare un giro sui talloni e fuggire in direzione della
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. Dinanzi ad una vaschetta di marmo bianco, colma d'acqua, nella quale guizzava il pesciolino sacro delle acque del Gange, su di un cuscino di seta cremisi
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gioia che balenò negli occhi. - Avete un thug prigioniero? - Sì, ed è uno dei capi. - Come si chiama? - Negapatnan. - E io veglierò su di lui? - Sì
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che si è impadronita di me. - Coraggio, padrone, e andiamo innanzi adagio, adagio. Se qualcuno ci ode potrebbe dare l'allarme e far piombare su di
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patto puoi salvare la vita. - Ah! tu vuoi farmi parlare? E su cosa? - Sono il padre di Ada Corishant. - Ebbene? - Non ho perduta ancora la speranza
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, si raccolse su se stessa e piombò in mezzo alla fronte dell'elefante cercando con un colpo d'artiglio d'afferrare il mahut, che s'era gettato
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calò intrepidamente nel pozzo agitando le gambe nel vuoto. La discesa durò un quarto di minuto al più, dopo di che Kammamuri posò i piedi su di un
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supremo. - Non muoverti, padrone! - disse il maharatto, che fissava negli occhi la belva, sempre raccolta su se stessa. - La ti ... gre! la ti ... gre
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forse? - Tutt'altro. - E allora! - Mi ricordo che su di una fregata che portava un nome simile, si erano imbarcati due indiani miei amici. - To'! che
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nell'agguato come uno stupido! - Ma spiegati, di' su, che non ho più sangue nelle vene. Come riuscì a evadere? Chi tagliò le sbarre della feritoia? - Loro
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esso fu distrutto dalle acque del Nerbudda, che rosero una parte dell'isola su cui cresce. Il banian sotto il quale i due indiani stavano per passare
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considerevolissima, ingrossata sulla destra dal Dorumoudah dal Roupnaram, dal Tingorilly e dall'Hidiely. Su questo braccio del Gange regna un'attività
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, fissando in volto il maharatto. - Ah! sei tu, Kammamuri! - esclamò. - Sì, padrone. - Cosa fai tu qui? - Veglio su di te e scaccio le zanzare. Tremal-Naik
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bassa. L'ingegnere fumava, seduto su di una scranna e leggeva un libriccino. Hider con un'occhiata avvertì gli affiliati di tenersi pronti, e s'avvicinò
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Calcutta era in preda ad un vivo sgomento. I thugs, o strangolatori che dir si voglia, avevano affisso su pei muri e sui tronchi d'albero dei manifesti
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d'ammazzarti? Degli uomini forse? - Uomini? ... Chi parla d'uomini? - Di' su. - Ma non sono stati uomini, - disse il bengalese. - Sì, sì, non m'inganno, era un
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. Non aveva ancora terminato di parlare, che si udì il ramsinga suonare tre volte e su tre diversi toni. - Allerta, padrone! - gridò, dominando colla voce
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!- esclamò. - Tremal-Naik non è pazzo. - Ma chi ci tradì? - Io. - Tu! ... tu! ... Lo strangolatore si slanciò su Tremal-Naik col pugnale in mano. Il cacciatore