I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
chiese con voce strozzata dall'ira. - No, non parlerò. - È la tua ultima risposta? Bada ... - L'ultima. - Sta bene, ora agiremo. Bhârata? Il sergente
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questo prezzo puoi arrestare la folgore che sta per piombare sul capo di colei che fu condannata. Questa sera, al calar del sole, Manciadi attende il
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sul tavolato. - Grazia, - poté appena balbettare il povero uomo che diveniva nero sotto il ferreo pugno del quartier-mastro. - Sta zitto e non ti
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buoni bracchi al suo servizio. Sta' allerta, Saranguy; potrebbero giuocarti qualche brutto tiro, quando meno te lo aspetti. Si fermo, accostò le mani
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alzandolo. - Cos'hai trovato? - domandò il maharatto, che si preparava ad avventare innanzi Darma. - Qualcuno sta presso di noi, Kammamuri. Sta' in guardia
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bordo dirigendosi verso la riva opposta. - Sta' in guardia, Tremal-Naik,- disse uno dei thugs. - Vi sono dei bengalow inglesi su quella riva. - Che
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proboscide tre o quattro volte l'aria a diverse altezze, s'addentrò nella jungla, sfondando col suo petto la massa di verzura. - Sta' bene attento
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cacciatore di serpenti ed il suo maharatto. Sta' cheto e tutto andrà bene. Ad un tratto la tigre scattò in piedi, drizzò gli orecchi come cercasse di
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inquietudine. - Kammamuri - mormorò con un filo di voce. - Sta' in guardia. - Cos'hai veduto? - chiese il maharatto, trasalendo. - Nulla, ma ho udito
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forte. - Ed io sarò più forte di lui. Qui, nel cuore, sta scolpito un nome; quello di Ada! ... Questo nome mi fa bollire il sangue: questo nome
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. - Sta bene, noi ti adottiamo. Domani mattina ti presenterò al padrone. I due indiani rituffarono i remi nel fiume e ricondussero il canotto nel
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. - Sarà una fanatica come le altre. Tremal-Naik non rispose. - Sta bene, - ripeté il sergente. - Fra tre o quattro giorni ti condurremo a Calcutta. Una
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su quel mostro che ci sta dappresso. - Lo giuro! - disse la giovanetta, tendendo la mano verso la statua di bronzo. - Giura che tu sarai mia sposa
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ogni notte si radunano sotto la fosca ombra del banian sacro. - Sta bene, - disse Tremal-Naik. - Kammamuri, prendi i remi. - Cosa vuoi fare, padrone
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avanti. - È pazzo, - pensò Aghur, - o mezzo morto dalla paura. Sta bene, lo abbatterò io il colosso. I due indiani affrettarono il passo, malgrado il
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passò come un fremito e rimase lì, immobile a guardare Tremal-Naik. - Odimi, - disse, dopo qualche minuto. - Vedi tu quella donna di bronzo che sta di
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? - chiese a Nagor. - Quando vuoi, salto dalla finestra. E il sergente? - Dorme e lo lascieremo dormire. Sta' attento, ora: i due sipai sono a
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, ne sono certo. - Fra mezz'ora io sono di ritorno. Darma, sta' attenta e pronta a piombare sul primo uomo che si presenta dinanzi a noi, e tu, Punthy
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esserti ingannato? - Certissimo, sergente. Negapatnan solo è uscito. - Sta bene. Vedi tu quell'uomo che corre verso la jungla? - Sì, è Saranguy. - Seguilo
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parlare, ma non articolò che un suono confuso, incomprensibile. - Non puoi ancora parlare, - disse Kammamuri, - ma mi narrerai ogni cosa poi. Sta' certo
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avremo un solo uomo alle spalle. - Diffidiamo, padrone. Quegli uomini mi fanno paura. - Non temere, che son qui io. Zitto e sta' bene attento. Un
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. - Qualche cosa sta per succedere, lo sento, disse a voce bassa, - ma mostrerò chi sia Tremal-Naik, quando si batte. Esaminò le cariche delle pistole e