I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
si sa mai cosa può accadere. Tu, Darma, rimani qui e sbrana senza pietà quanti si presentano. La tigre certamente lo comprese, poiché si raccolse su
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assicurarsi che dietro non celavasi alcuno, si sedettero vicino al tronco l'uno presso l'altro, colla carabina montata, posata sulle ginocchia. - Qui
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, ma più sorpreso che spaventato. - Ma come sei tu qui? - chiese. - È il mio segreto. Non si imprigiona un thug. - Non m'ero adunque ingannato io
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senza pietà. - Cosa vuoi fare, padrone? - chiese Kammamuri. - Bisogna uscire da qui, - disse Tremal-Naik. - Andremo a cercare una galleria che ci
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Tremal-Naik divenne cupa. - Sono forse qui? - chiese egli. - Forse. - Presto, Kammamuri, sarò guarito, ritorneremo in quell'isola maledetta e li
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avremo un solo uomo alle spalle. - Diffidiamo, padrone. Quegli uomini mi fanno paura. - Non temere, che son qui io. Zitto e sta' bene attento. Un
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che adoperano il laccio di seta. - E tu dici che sono qui? - chiese Tremal-Naik, affettando terrore. - Sì, e se cadi nelle loro mani ti strangoleranno
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Manciadi! - È impossibile! - esclamò Aghur. - È qui disteso dinanzi alla porta. - Darma non ha dato alcun segnale e nemmeno Punthy. - Eppure dev'esser
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. - Ma quell'uomo non uscirà vivo di qui, - ripigliò l'indiano con gioia feroce. - Folle, ei voleva sfidare noi potenti, noi che facciamo tremare
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Gange, ed il golfo del Bengala. Di qui una infinità d'isole, d'isolotti, di banchi, i quali, verso il mare, ricevono il nome di Sunderbunds. Nulla di più
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su quella massa di bronzo e si lasciò scivolar giù, finché toccò terra. I suoi piedi sdrucciolarono su di una superficie liscia e umidiccia. - È qui
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. - Aghur, tu rimarrai qui, - diss'egli, uscendo. Se fra due giorni non saremo ritornati, verrai a raggiungerci a Raimangal colla tigre o con Punthy
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forte. - Ed io sarò più forte di lui. Qui, nel cuore, sta scolpito un nome; quello di Ada! ... Questo nome mi fa bollire il sangue: questo nome
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battitori. - Fresche? - Freschissime; la tigre è passata di qui mezz'ora fa. - Allora entriamo nella jungla. Lasciate i cani. I botolini, liberati dal
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avanzavano fuggirono. - Nagor, ove sei? - chiese il cacciatore di serpenti. - Qui nello stanzone, - rispose il thug. - Atterra la porta; mi hanno chiuso
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. Apri, che qui dentro ci asfissiamo. Il thug raccolse in un angolo una lanterna cieca, colà precedentemente nascosta, l'accese e s'avvicinò alle dieci
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. Aveva assassinato Aghur per allontanar me e piombare poi su di te. Per fortuna me ne accorsi a tempo e giunsi qui in buon punto. - Ma non avevi alcun
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veniva dalla scala lo arrestò. - Scendono, - mormorò, gettandosi prontamente per terra. - Qui occorre sangue freddo e audacia. Chi sa, forse
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aprirsi una porta. - Chi scende qui? - chiese. - Io, Bhârata, - rispose il sergente avanzandosi. - Finalmente - esclamò Tremal-Naik. - Mi spiegherai ora
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rovente calcinerà le tue carni. - È per farmi morire fra le torture, che m'hai fatto qui condurre? - Sì, se non tradisci il segreto dei thugs. Solo a questo
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sergente. - Assolutamente soli, - rispose il capitano. - Puoi narrare ogni cosa, senza temere che altri possano udirci. - Fra un'ora Negapatnan sarà qui
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essere a mezzo miglio da qui, nella direzione presa dal mio padrone. Che assassinino qualcuno? La paura di cadere nelle mani degli indiani era forte, ma
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. - Pericolo? - balbettò Tremal-Naik, senza comprenderlo. - Chi parla di pe ... ricolo? Tornerò qui ... sì, tornerò, maledetti ... con la mia Darma ... e vi fa
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a tempo. - Quale distanza abbiamo da qui al forte? - Meno di dieci leghe. - Quando credi che la spedizione partirà? - All'alta marea, senza dubbio
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e giungerai alla soglia della capanna. Io rimango qui a vegliare. Saranguy ubbidì. Percorrendo il sentiero s'avvide che dietro ad ogni albero stava
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... Il tuo padrone l'ama ... essa lo riama ... Ebbene, uno dei due ... bisogna che muoia. M'avevano qui ... mandato per assassinarlo ... Ho mancato al
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, ma non arrestiamoci qui, Kammamuri. - No, non ci arresteremo. Vieni con me, ma se commetti un'imprudenza, io ti abbandono. Dammi la mano. Kammamuri