I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
occhi verdi della tigre. - Posso fidarmi, - mormorò. - Non temere, Ada, che noi ti salveremo. Soffocò un sospiro e tirò innanzi, camminando curvo e sulla
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! Kammamuri fece un salto indietro. - Aiuto! - mormorò egli. - Chi chiama aiuto? Stette in ascolto, con una mano all'orecchio: il venticello notturno che
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viva commozione alterò i lineamenti del prigioniero, il quale guardò il sergente che usciva e la feritoia. - Questa notte bisogna fuggire, - mormorò
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quell'uomo piangere, si sentì schiantare l'anima. - Padrone, - mormorò egli. Tremal-Naik non l'udì. Colla faccia stretta fra le mani, s'era seduto
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il suonatore si trovasse a un centinaio di passi di distanza. - Alto! - mormorò Tremal-Naik. Non aveva ancora terminata la parola, che un secondo
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suoi orecchi, tutto insomma lo davano a conoscere a prima vista per un maharatto, gente bellicosa dell'India occidentale. - Povero padrone, - mormorò
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stagno, ma non presentavano nascondigli di sorta. - E se salissi lassù, - mormorò egli, guardando la sommità della pagoda. - E perché no? ... Un uomo
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rattenendo il respiro. - Corri, Negapatnan! corri! - mormorò come se il fuggiasco fosse lì vicino ad udirlo. - Se ti riprendono, siamo tutti due perduti
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inquietudine. - Kammamuri - mormorò con un filo di voce. - Sta' in guardia. - Cos'hai veduto? - chiese il maharatto, trasalendo. - Nulla, ma ho udito
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adagio adagio spinse la porta, sporgendo con precauzione la testa. - Nessuno, - mormorò. Aprì una seconda porta, percorse un corridoio lungo e
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Darma, vi girava e rigirava attorno, senza mai allontanarsi. - Buono, - mormorò Kammamuri. - I maledetti non hanno visitato questi luoghi. Darma! La
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vecchio parlò di lei, ho sentito il cuore battermi con veemenza strana e ciò mi succede tutte le volte che ... - Zitto, padrone! ... - mormorò
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scoppio. - Un segnale forse? mormorò egli. - Arranca, arranca Kammamuri! Un secondo razzo si elevò sulla riva opposta descrivendo una lunga parabola
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capitano passeggiava innanzi e indietro, colle braccia incrociate sul petto, fumando una sigaretta. - Povero capitano, - mormorò lo strangolatore, non
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diffidenza. - Finalmente, - mormorò egli, rabbrividendo. Saprò la mia condanna. A duecento passi, fra una macchia, comparvero due punti luminosi, con
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gradatamente avvicinandosi; attorno ad esso l'acqua scintillava come fosse percossa da dei remi. - Eccoli, - mormorò. Alzò la carabina al disopra della sua
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mancare, mi ucciderei. - Ti compiango, - disse Hider con voce lievemente commossa. Tremal-Naik lo guardò con ansietà. - Mi compiangi? - mormorò. - Perché
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-Naik si lasciò sfuggire un'esclamazione di sorpresa. - Cosa significa ciò? - mormorò egli. - Ebbene, padrone? - chiese Kammamuri. - Che ostacolo è
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avere preparato un secondo laccio. - Il padrone deve tenersi in guardia, - mormorò egli. - Se mi vede tornare, crederà che io abbia abbandonato Kammamuri
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tese gli orecchi rattenendo il respiro. Quel misterioso niff! niff! si ripeté e molto vicino. - Questa non è la tigre! - mormorò Kammamuri. - Quale
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... sotterranei, - mormorò con voce semi-spenta Manciadi. - Giurami sulla tua divinità che non c'inganni. - Lo ... giuro ... su ... Kâlì. - Avanti ora
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se volesse entrare nel bengalow, e sempre tornò a sedersi. - Chissà quale sorte toccherà a quell'uomo, mormorò egli con voce sorda. - Forse la morte
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. - Un thug, - rispose una voce. - Cercano ingannarci, - mormorò Tremal-Naik all'orecchio di Nagor. - Apri che mi seguono, - ripigliò la stessa voce
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. Un hurrà, echeggiò al largo: era il grido di vittoria. Corishant emise un profondo sospiro. - Iddio ci protegge, - mormorò. - Ah! mia povera Ada
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annuncia una sventura, - mormorò. - Che m'abbiano scoperto o che abbiano ucciso Kammamuri? Rattenne il respiro tendendo gli orecchi. Il suo fine udito
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, che preparavasi a partire. Un pennacchio di fumo usciva dal camino. - Se fosse vero! ... - mormorò egli con voce tremante. - Al molo! al molo La