I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
il tavolo. - Non Saranguy, ma Tremal-Naik, il cacciatore di serpenti della jungla nera, - rispose l'indiano senza abbassare l'arma. Bhârata lo guardò
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ogni cosa. Tremal-Naik lo guardò con ispavento. Si ricordava della limonata che il capitano gli aveva fatto bere. - Miserabili! - esclamò con
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mancare, mi ucciderei. - Ti compiango, - disse Hider con voce lievemente commossa. Tremal-Naik lo guardò con ansietà. - Mi compiangi? - mormorò. - Perché
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imperlarono la sua fronte. - Vieni, Darma, - diss'egli. Guardò alla sfuggita il bengalow, percorse tre o quattrocento passi strisciando, seguito dalla tigre
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guardò con occhi compassionevoli. - Padrone, - mormorò egli. - Cos'hai? L'indiano parve che ritornasse in sé. Chiuse gli occhi, poi tornò a riaprirli
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, miserabile! - gli gridò. Manciadi lo guardò in volto con due occhi che facevano paura. Con uno sforzo disperato s'alzò a sedere, ma ricadde mandando
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. - Andiamo alla capanna, padrone. Qui non siamo sicuri. Tremal-Naik guardò un'ultima volta la jungla ed il fiume e si diresse a lenti passi verso la
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capitano al mahut, - conduci l'elefante dove abbaiano i cani. E tu, Bhârata, guarda bene alla tua sinistra mentre io guardo alla dritta. Può darsi che
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! ... La tigre! ... Tremal-Naik si slanciò verso la finestra e guardò. I due sipai che si tenevano imboscati dietro un cespuglio, erano in piedi colle
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. - Tykora! - mormorò Tremal-Naik. - Chi pronunciò questo nome? Guardò attorno, ma non vide alcuno; guardò in alto, ma non scorse che i rami del banian
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di questi funebri luoghi? Si guardò intorno con superstizioso terrore, ma era affatto solo, guardò l'apertura della pagoda, ma era affatto libera
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che a qualche metro dal suolo piegavasi. Girò attorno, poi si chinò sul parapetto e guardò giù. Non iscorse che tenebre. Prese una palla di carabina e
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pericolo ancora ci minaccia? Armò la carabina, strisciò senza far rumore verso gli alberi e guardò. A trenta passi da lui si muoveva un grosso animale
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capitano guardò l'orologio. - Sono le tre. Fra un'ora conto di salire su Bhagavadi e fra due d'avere la pelle della tigre.
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simile a quello di una porta che gira sui cardini, giunse ai suoi orecchi. Guardò sotto di sé e gli parve di scorgere, fra le tenebre, un'ombra che
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imbavagliami. - Il thug lo guardò con sorpresa. - Io legarti? E perché? - chiese. - Perché non si sospetti che io sono uno dei tuoi. - Ti capisco. Sei più
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di fuori a vegliare.- Esamina la ferita, Aghur, - disse Kammamuri. Il bengalese levò la fascia e guardò attentamente il petto del povero Tremal- Naik
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, - disse Tremal-Naik. La tigre emise un sordo brontolìo. - Va' e sbranalo, amica mia. Darma guardò il padrone, poi l'indiano. I suoi occhi si dilatarono
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ammazzato il povero Hurti. Tremal-Naik li guardò con due occhi che mandavano fiamme. - Il cacciatore di serpenti non tremò mai in sua vita, né tremerà
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orbite cacciò fuori un rauco gemito e cercò di risollevarsi, ma ricadde. - E uno, - disse il fanatico, lanciando un guardo feroce sull'assassinato. - Ora
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- Naik si guardò attorno con furore. - Suyodhana! - esclamò. - Sarei io forse tradito? ... Mi si negherebbe ora quella donna dopo tutto quello che
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smezzata sommità del tronco. La tigre con un salto solo li raggiunse. Tremal-Naik guardò giù nella cavità. Al chiarore dei lampi scorse delle tacche
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e mi spaccherà la testa con una palla di carabina. Quell'uomo non ischerza. Aprì adagio adagio i bambù e guardò verso il nord. A quattrocento passi
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fra i boschi. - Non è vero. - Eppure mi dissero che ti hanno veduto parlare con un indiano sospetto. Tremal-Naik lo guardò senza rispondere. I suoi
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terribile gli attraversò il cervello. Si gettò prontamente da un lato sguainando il coltello e guardo in aria. Nulla vide o almeno nulla gli parve di
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? - chiese, con accento selvaggio.- Dov'è la nave? - Là! ... Là.! ... guarda! ... - esclamò un thug. Tremal-Naik guardò nella direzione indicata e vide a poca