I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
. Non aveva ancora terminato di parlare, che si udì il ramsinga suonare tre volte e su tre diversi toni. - Allerta, padrone! - gridò, dominando colla voce
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. - Getta il lok! - gridò Hider. - Quindici nodi e cinque decimi, - gridò, qualche minuto dopo, un marinaio. - Corriamo come uno dei più rapidi cacciatori
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§Tremal-Naik a quel grido s'era alzato sulle ginocchia, in preda ad una viva inquietudine. Al colpo di fucile aveva fatto seguito un'altra
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. - Cosa hai fatto?- chiese Tremal-Naik. - Fuggi, fuggi! - gridò Nagor. - Abbiamo i sipai alle calcagna. I due indiani risalirono la scala e corsero a
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furiosamente. - Cosa succede? - chiese il maharatto, strappandosi dalla cintola il coltellaccio. - Kammamuri! ... Kammamuri! ... , - gridò una voce
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. Se voi non vi foste svegliato, io non avrei esitato a uccidervi e forse ... - Il Mangal! ... - gridò in quell'istante l'ufficiale di quarto. - Dov'e
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cinquecento metri e volò via mandando grida di terrore. - Uszaka? - gridò il capitano, facendo una specie di portavoce colle mani. - Attenzione, capitano
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un ragià, - gridò lo strangolatore torcendo le catene. Il capitano Macpherson, per tutta risposta alzò lo scudiscio e tracciò sul volto del
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istante lo strangolatore lo afferrava per la gola e così fortemente, da impedirgli di emettere il più lieve grido, poi con una scossa vigorosa lo rovesciò
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sulla terrazza. - Tuoni e fulmini! - urlò un'altra voce.- Fate fuco! - Sono essi! - gridò un'altra voce.- Fuoco, amici! Tre o quattro colpi di fucili
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lontananza s'udìuno squillo di tromba. Tutti e due s'alzarono precipitosamente, correndo verso il fiume. - Eccoli! - gridò Bhârata. Dalle labbra del
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mattino. Quest'uomo era il sergente Bhârata. - Olà, Saranguy! - gli gridò. - Da dove vieni? Quella chiamata strappò bruscamente Tremal-Naik dai suoi
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di fuggire, ma non ne ebbe il tempo. Il rinoceronte aveva fatto udire il suo grido. Abbassò la testaccia mostrando l'aguzzo suo corno e si slanciò
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gettato attorno al suo collo. Rattenne il grido che stava per uscirgli dalle labbra, afferrò con pugno solido la corda impedendo così che lo strangolasse e
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sparire, non sparire, non lo voglio, no! no! no! L'indiano emise un acutissimo grido e sulla sua faccia si dipinse una viva angoscia. A quel grido, dalla
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che si agitava, scossa senza dubbio da colui che scendeva dall'alto. Tremal-Naik non si trattenne più. - Chi è là? - gridò egli. Nessuno rispose alla
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al nord del Bengala, forse in mare. Forse è ancora viva e forse è agonizzante. Tremal-Naik emise un grido di rabbia. - Forse agonizzante! - esclamò
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s'aprì: c'era al di fuori qualche cosa che gli faceva intoppo.- Manciadi!- gridò il maharatto. Nessuno rispose alla chiamata.. Nella mente del maharatto
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. Tremal-Naik stava per rispondere, quando in lontananza si udirono urla spaventevoli. Fece un salto indietro emettendo un grido di rabbia e di
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rapidamente la rivoltella verso di lui. - Non un grido, non un passo, - gli disse, - o sei morto! L'indiano vedendosi dinanzi il prigioniero che lo teneva di
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loro cuori battevano fortemente di timore. Bastava un grido dell'indiano, perché l'allarme si spargesse nei sotterranei e l'audace impresa crollasse
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pistola del maharatto. - Ah! miserabile! - esclamò Tremal-Naik furente. - Padrone! - gridò Kammamuri, accorrendo in compagnia della tigre e del cane
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grido, qualche fischio che pareva, che anzi doveva essere un segnale, poi tutto tacque. Trascorse mezz'ora. Tutto indicava che gli indiani, lanciati
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, padrone? - Rimarremo qui: qualche persona uscirà da qualche parte. - Tykora! - gridò una voce. I due indiani balzarono simultaneamente in piedi
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. - Olà! - gridò Kammamuri. - Chi chiama? - Salvatemi! - rispose una fioca voce. - È un naufrago, disse il maharatto. - Potete giungere alla riva
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. Si volse colla carabina in mano, ma quasi subito indietreggiò fino alla mostruosa divinità, rattenendo a gran pena un grido di stupore e di gioia