I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
esso fu distrutto dalle acque del Nerbudda, che rosero una parte dell'isola su cui cresce. Il banian sotto il quale i due indiani stavano per passare
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nevose montagne dell'Himalaya e le ricche provincie del Sirinagar, di Delhi, di Odhe, di Bahare, di Bengala, a duecentoventi miglia dal mare dividesi in
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, giungeva al bengalow del capitano Macpherson. Un uomo era appoggiato alla soglia della porta e sbadigliava, respirando fragorosamente la fresca aria del
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celeste, accavallandosi come le onde del mare. Frequenti colpi di vento si lanciavano attraverso le deserte Sunderbunds, curvando con mille gemiti le
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le interminabili pianure del delta gangetico. Schiere di marabù volteggiavano sopra la corrente, posandosi sull'una o sull'altra riva, ai piedi dei
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su se stesso. Persino il cane aveva cessato di fare udire ii suo lamentevole urlo e s'era sdraiato a fianco di Darma. Le note acute del misterioso
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per venire a capo di qualche cosa, ma ciò accadeva assai di rado. Quest'uomo pareva anzi che sfuggisse la presenza del ferito, quasiché avesse da
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§Quella pagoda, del più puro stile indiano, era la più bella che Tremal-Naik avesse veduto nelle Sunderbunds. Costruita tutta in granito bigio era
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, raggiungerla o alla foce del fiume od in mare e mettere in opera il secondo piano, non meno arduo, né meno pericoloso, ordito dal cacciatore di serpenti
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il fiume, sperando di far scoppiare la testa del traditore. Quando però giunse sulla riva, Manciadi era scomparso. S'inoltrò nell'acqua ma nessuna
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leghe, essendo formato dalla riunione dei fiumi Cossimbazar e Djellinghey, i due rami più occidentali del Gange; ma la massa delle acque è
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vapore il molo del forte William, scendendo la nera corrente dell'Hugly. La notte era assai oscura. Non luna e non stelle in cielo, il quale era coperto
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rinchiudersi nella stanza del sergente. Nel corridoio rintronarono tre o quattro colpi di fucile. - Saltiamo dalla finestra, - gridò Nagor. - È
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al nord del Bengala, forse in mare. Forse è ancora viva e forse è agonizzante. Tremal-Naik emise un grido di rabbia. - Forse agonizzante! - esclamò
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avviso al formidabile Suyodhana del colpo mancato e del tradimento. I marinai ed i soldati di fanteria marina erano sotto le armi, per essere pronti
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§La villa del capitano Harry Macpherson, sorgeva sulla riva sinistra dell'Hugly, dinanzi ad un piccolo seno nel quale galleggiavano parecchi gonga e
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§All'oriente cominciava ad albeggiare, quando il capitano Macpherson e Bhârata discesero nel cortile del bengalow. Erano armati tutti e due con
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l'Inghilterra. Il serpente entrò nella tana del leone e il leone lo sbranerà. - Non farlo! L'indiano si mise a sogghignare. - Chi è che s'oppone ai voleri
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abbaiare, ma senza alcun frutto. Più volte si spinse, assieme alla tigre, fino ai primi bambù e porse l'orecchio ai rumori del largo; più volte fe
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contorcevasi rabbiosamente perdendo sangue e gli schiacciò la testa. Liberatosi del mostro, corse a quel corpo umano che non dava più segno di vita
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mio compagno. Del resto non ci troveranno. - Sono spiriti, padrone. - Sono uomini. Taci e guardati ben d'attorno. In lontananza si udivano le urla dei
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§Tremal-Naik, al ruggito di guerra del felino, si era subitamente svegliato, facendo un brusco movimento, come se cercasse il suo fedele coltellaccio
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di fuori a vegliare.- Esamina la ferita, Aghur, - disse Kammamuri. Il bengalese levò la fascia e guardò attentamente il petto del povero Tremal- Naik
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. - Sai nulla di Negapatnan? - Sì, so che è prigioniero del capitano. - È vero ciò che dici? - Verissimo. - E sai dov'è nascosto? - Nei sotterranei
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. - Bisogna che io abbia in mia mano la testa del capitano Macpherson. Il sergente ruppe in uno scoppio di risa. - Pazzo, non sai che il capitano non è più qui
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conduce alla pagoda? - Non lo so, Kammamuri. Darei mezzo del mio sangue per accendere un po' di fuoco. Quale spaventevole situazione! - Avanti, padrone
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divenne più leggiero, fino a che cessò del tutto. Tremal-Naik tornò ad afferrare la mano di Kammamuri. - Hai udito? - Tutto, padrone, - rispose il
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viva commozione alterò i lineamenti del prigioniero, il quale guardò il sergente che usciva e la feritoia. - Questa notte bisogna fuggire, - mormorò
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. - Hai ragione. Il capitano si rimise a guardare verso la jungla. Bhârata volse i suoi sguardi verso il fiume, tendendo gli orecchi ai rumori del largo