I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
? - Evaderemo. - Quando? - Questa notte. - Come? - È affar mio. - Quanti uomini ci sono nel bengalow? - Erano sedici o diciotto. Ma ... Afferrò una mano del
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andava a terminare, ma non se ne curava più che tanto. Non ci vedeva, ma non si dava, almeno pel momento, pensiero alcuno. A lui bastava fuggire, a lui
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ci scorgono daranno l'allarme e ci impediranno di sbarcare. - E come vorresti fare? - Ingannarli. - Come? - Lascia fare a me; passeremo senz'essere
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. - Credi tu che si mostreranno nella nostra jungla? - Lo temo, Aghur: quell'uomo ci ha gridato: "ci rivedremo". - Mal per loro. La tigre è un animale da
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, agli ufficiali che gli stavano intorno. - Sì! ... - gridò uno. - I fanali virano di bordo! ... - La cannoniera ci viene incontro! - gridarono gli altri
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per la feritoia e lesse: Siamo circondati da alcune compagnie di sipai, ma uno dei nostri segue Darma. Grandi pericoli ci minacciano e la tua evasione
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! - ripeté il ferito. - Ci penso io. Torna ad adagiarti e non prenderti pensiero per la mia vita. Il maharatto aveva impugnata una pistola e aveva
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sospetto prima? - No, padrone, non me ne accorsi, non dubitai nemmeno. Egli ci ingannava molto bene. Quale scopo poteva avere per assassinarci? - Temo
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qualche cosa. - Ci impadroniremo del primo che viene e lo accopperemo. - Secondo le circostanze. Orsù, silenzio ora, ed occhi bene aperti. Trasse da
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. - Ah padrone! Cosa hai fatto! - disse il povero maharatto. - Li avremo tutti addosso e ci strangoleranno come il disgraziato Hurti. - Ho vendicato il
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. - Chi loro? - I thugs. - I thugs? - Sì, tutto era preparato per farlo fuggire. - Non capisco più. È impossibile che i thugs sieno venuti qui. - Eppure ci
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. - No, non è che svenuto, rispose Tremal-Naik. - Bisogna andar cauti, padrone. Se ci muore prima che abbia confessato, è una grande disgrazia. - Non
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che si è impadronita di me. - Coraggio, padrone, e andiamo innanzi adagio, adagio. Se qualcuno ci ode potrebbe dare l'allarme e far piombare su di
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delle sacre acque del Gange vuole la sua testa. - Ma il sergente non parla. - Parlerà, lo vedrai. - Or che ci penso, questi uomini m'hanno fatto
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del capitano Macpherson. - Che ci abbiano scoperti? - Deve essere così. I furbi hanno sospettato qualche cosa e tengono d'occhio le barche che
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. Apri, che qui dentro ci asfissiamo. Il thug raccolse in un angolo una lanterna cieca, colà precedentemente nascosta, l'accese e s'avvicinò alle dieci
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, - disse la giovanetta con dolce rimprovero. - Tu non sai ancora, i tremendi pericoli che ci minacciano. - Io sono Tremal-Naik! Chi è quest'uomo che ti
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trovare acqua bastante nel canale. - Sei certo? - Certissimo. - Sicché la incontreremo? ... - Al di là dell'isola, se ci inoltriamo nel canale. - Governate
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ferito a morte Aghur! ... Povero me ... non ne ho colpa, padrone ... ci sono balzati addosso ... Aghur! povero Aghur! - L'hanno ferito! - esclamò
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: quest'indiano non può essere che uno di quelli che ci davano la caccia, poiché vedo sul suo petto il misterioso tatuaggio. Orsù, qui non c'è ormai più nulla da
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colpita almeno? - Non lo credo. - Quell'animale ci darà fastidio, capitano. - Per poco, te lo prometto. Non amo simili vicini. - La caccieremo adunque? Il
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, poiché appena ci scorse si gettò in acqua approdando ai piedi del gran banian. - Bene e poi? - Io volevo ritornare, ma Hurti si rifiutava dicendo che la
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Tremal-Naik. - Non ci si vede più. - Va bene, - rispose, e varcò la soglia della cantina. Negapatnan era lì. Il laccio fischiò nell'aria e si strinse così
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pazienza si passerà. - È male, padrone, offendere i morti. - Brahma e Visnù ci perdoneranno. Arranca, Kammamuri. Il gonga, con pochi colpi di remo
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. - Ma non possiamo lasciare solo il padrone, quantunque sia completamente guarito, - osservò Kammamuri. - Voi sapete che un pericolo ci minaccia sempre
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me! ... Sono perduto. - Tenete fermo, ci sono! - urlò una voce tonante. Un indiano si gettò fuori della macchia, afferrò la tigre per la coda e con