I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
§I banian, chiamati altresì al moral o fichi delle pagode, sono gli alberi più strani e più giganteschi che si possa immaginare. Hanno l'altezza ed
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§Kammamuri, dopo l'avvenuta separazione, aveva preso la via che conduceva al fiume, cercando di seguire le traccie dell'indiano che lo precedeva
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§Il più era fatto. Non restava ora che a far parlare il prigioniero, cosa non tanto facile essendo gl'indiani più cocciuti delle pelli-rosse
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con in mezzo il misterioso emblema. Le braccia che aveva nude, erano coperte di cicatrici bianche e da bizzarri segni, che un indiano stesso si sarebbe
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§Quella pagoda, del più puro stile indiano, era la più bella che Tremal-Naik avesse veduto nelle Sunderbunds. Costruita tutta in granito bigio era
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Kammamuri si dessero alla fuga, senza essere scorti. La jungla coperta di fitti cespugli spinosi e di bambù giganteschi, che promettevano rifugi
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cadenzato e un tintinnìo che pareva di speroni. Sussultò e alzò la rivoltella verso la porta. L'uomo si avvicinava; Tremal-Naik lo udì arrestarsi un
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sorprendevano talvolta colla faccia nascosta fra le mani e le gote umide, come se avesse pianto. Non parlava che rade volte, non confessava a chicchessia il
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ramsinga strapparono il cacciatore di serpenti dalle sue meditazioni. Alzò il capo come un cavallo di battaglia che ode il segnale della carica, gettò
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detonazione, poi una terza ed infine una quarta. Nel bengalow s'alzò un gran gridìo che fece fremere il cacciatore di serpenti. - Guarda verso la jungla
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.- Dov'è il brigante? - È scomparso, Kammamuri, ma lo ritroveremo. - Sei ferito? - Tremal-Naik non si lascia strangolare da quegli uomini. - Ho il sangue che
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, ed i rinoceronti? - Li disprezzo. - Sai, giovinotto, che hai del coraggio? - Lo credo. - Hai incontrato qualcuno? - Delle tigri, ma non hanno ardito
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§Ad oriente cominciava ad albeggiare, quando il canotto giunse alle sponde della jungla nera. Nulla di nuovo pareva che fosse accaduto. La capanna si
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' rimbombare l'hulok sospeso alla porta della capanna e più volte bruciò una carica di polvere. Il silenzio che regnava nelle pianure del sud non fu rotto
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diritte, altre tortuose che salivano a toccare la superficie pantanosa dell'isola o che scendevano nelle viscere della terra. Qua antri orribili, umidi
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§Non aveva ancor terminato di parlare, che nel sottostante corridoio rimbombavano due colpi d'arma da fuoco, seguiti, subito dopo, dall'urlo di un
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immense piantagioni di bambù, strappando le deboli canne che volavano per l'aria assieme a bande di marabù e di pavoni che gettavano grida disperate. Di
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moltitudine di fiumicelli, di canali e di canaletti che frastagliano in tutte le guise possibili l'immensa estensione di terre strette fra l'Hugly, il vero
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dietro ad un folto cespuglio, a cinquanta passi dalla abitazione, come uno che cerca di addormentarsi. Di quando in quando però alzava prudentemente la
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si convinse che era realmente prigioniero. Una vaga paura s'impossessò allora di quell'uomo, che pur aveva dato tante prove di un coraggio sovrumano
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§L'impresa più difficile era riuscita. Ora si trattava di inseguire a tutto vapore la fregata che aveva un vantaggio di quasi quindici ore
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mezza dozzina di mahuts, o conduttori d'elefanti. Bhagavadi era uno dei più grandi e più belli coomareah che fosse dato d'incontrare sulle rive del
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straordinaria, febbrile, che eguaglia quella dei fiumi giganti dell'America settentrionale. Approfittando dell'alta marea, che si fa sentire molto forte
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§Scesi senza aver destato l'allarme, nei sotterranei, non restava che cercare il gran tempio della dea Kâlì, piombare improvvisamente sull'orda e
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narrato ogni cosa, ed il capitano Corishant voleva piombare addosso alla cannoniera d'Hider, prima che l'equipaggio potesse accorgersi dell'attacco e dare
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qualche mur- punky. Era una di quelle palazzine che chiamansi in India bengalow, elegante, comodissima, ad un solo piano, alzata sopra un basamento di
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. Il moribondo s'era rianimato come il soldato che ode lo squillo di tromba che dà il segnale della mischia. - Kammamuri? - articolò con uno sforzo
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§Agli orologi della città inglese suonava la mezzanotte, quando la Devonshire, che sin dal mattino aveva acceso i suoi fuochi, abbandonava a tutto
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cocchi, degli artocarpi, dei banani e dei tamarindi, che curvavansi graziosamente sulle onde. Un silenzio funebre, misterioso, regnava ovunque, rotto di