I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
assicurarsi che dietro non celavasi alcuno, si sedettero vicino al tronco l'uno presso l'altro, colla carabina montata, posata sulle ginocchia. - Qui
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. - Prendi la carabina. Forse daremo battaglia. Il canotto s'avvicinava rapidamente al fuoco, il quale bruciava un ammasso di bambù secchi, rischiarando
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incrociando le gambe alla maniera dei turchi, si mise la carabina sulle ginocchia, si cacciò in bocca una pallottola di betel per combattere il sonno che lo
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capanna, staccò da un chiodo una lunga carabina dalla canna rabescata, si munì di una gran fiasca di polvere e si passò nella cintola un largo coltellaccio
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? - Appena avrò la forza d'alzare la carabina. Son già forte, ma non tanto da pugnare contro tutti loro. In quell'istante, al sud, rimbombò una fucilata
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? - gli chiese. - Sì. - Sai chi ti aspetta? - Kougli. - Sei proprio quello: seguimi. L'indiano gettò la carabina ad armacollo e si mise in marcia con
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la curiosità la vinse. Si pose la carabina sotto il braccio e si diresse verso l'ovest, scostando i bambù con precauzione. Proprio in quell'istante
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tettoia, uscì colla carabina sotto il braccio. - Capitano, - diss'egli, volgendo all'insù la faccia. - Hai visto nulla? - Sì, capitano. - Era uomo o bestia
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detonazione. Il capitano allungò la destra ad una ricca carabina rabescata. incrostata di argento e di madreperla, s'alzò rapidamente in piedi e scese
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della carabina, temendo forse che una mano misteriosa le avesse levate; esaminò persino la lama del suo fedele pugnale, tinto più di cento volte nel
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bosco e scovo l'elefante, poiché qui dev'essere nascosto. Si mise sotto il braccio la carabina e si allontanò senza aggiungere sillaba. Appena fu certo
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dell'hauda, con una carabina in mano, spiava attentamente i gruppi di piante e le alte erbe, in mezzo alle quali poteva celarsi la tigre. Un quarto
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! - esclamò Tremal-Naik, raccogliendo la carabina. - Bada! - gridò uno dei thugs. - Si preparano a darci la caccia. - Penso io a tenerli lontani. Drizzate
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§Tremal-Naik, quantunque mezzo strangolato e confuso, appena sentì il laccio allentarsi, s'alzò e raccolta la carabina si slanciò risolutamente verso
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, padrone. - Narra tutto. - Eravamo partiti per cacciare una gran tigre. Sei miglia da qui, scovammo la belva la quale, ferita dalla carabina di Hurti
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che a qualche metro dal suolo piegavasi. Girò attorno, poi si chinò sul parapetto e guardò giù. Non iscorse che tenebre. Prese una palla di carabina e
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la morte! ... Si gettò la carabina ad armacollo, diede un ultimo sguardo all'intorno e si allontanò a passi rapidi e silenziosi, seguendo le traccie
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gradinata. Si slanciò verso la pagoda, dopo d'aver disarmato la carabina e di aversela gettata dietro le spalle, stette qualche istante ad udire, e
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spacco il cranio col calcio della mia carabina. - Volete assassinarmi! - piagnucolò Manciadi. - Sì, se non ti spieghi. Cosa sei venuto a far qui? - Sono un
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-Naik s'armò della carabina, delle pistole e del coltellaccio, si munì di un'ampia provvista di polvere e di palle ed uscì a rapidi passi. La tigre gli
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accanto ad essa vegliava un thug, con una carabina in mano. - Avanti, - diss'egli. - Cosa succede nei sotterranei? - chiese Tremal-Naik. - Nulla
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Nagor, diventato inquieto. - Questa sera evaderemo, t'ho detto. - Zitto! - Un colpo di carabina rimbombò al di fuori seguito dal grido: - La tigre
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capo a piedi e gli sembrò che le forze si centuplicassero. Fece un salto da tigre alzando la carabina. - Mezzanotte! - esclamò egli, con un tuono di