I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
! - ripeté il ferito. - Ci penso io. Torna ad adagiarti e non prenderti pensiero per la mia vita. Il maharatto aveva impugnata una pistola e aveva
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inglese. Subito le rive del fiume si allargarono considerevolmente e cominciarono ad abbassarsi, quasi al livello dell'acqua. In lontananza si
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§Un profondo silenzio seguì la triste narrazione dell'indiano. Tremal-Naik, diventato ad un tratto cupo e nervosissimo, s'era messo a passeggiare
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§Ad oriente cominciava ad albeggiare, quando il canotto giunse alle sponde della jungla nera. Nulla di nuovo pareva che fosse accaduto. La capanna si
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dinanzi ad un tavolo, all'ombra di una colonna, v'era un uomo che non riuscì bene a distinguere. Sospettò che fosse il capitano Macpherson; a quel
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dietro ad un folto cespuglio, a cinquanta passi dalla abitazione, come uno che cerca di addormentarsi. Di quando in quando però alzava prudentemente la
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§Tremal-Naik a quel grido s'era alzato sulle ginocchia, in preda ad una viva inquietudine. Al colpo di fucile aveva fatto seguito un'altra
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, come si disse, si era fermato di colpo, sorpreso di trovarsi dinanzi ad una pagoda, là dove credeva di trovare la selvaggia jungla. - Una pagoda
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mistero? - Cosa dice? - si domandò il maharatto, sorpreso.- Sangue, visioni, lacci? ... Quale sogno! Ad un tratto l'addormentato si scosse; sbarrò gli
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commettesse qualche pazzia, sapendo che voleva rivedere la misteriosa visione e perciò ogni dieci passi s'arrestava titubante, più disposto ad
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tutte provenienti dal sud, che è quanto dire dal mare. Dal nord scendevano invece ammassi di cadaveri che andavano capricciosamente alla deriva, ad
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lasciarla fuggire. Il capitano, in preda ad un'ansietà indicibile, ritto sul castello di prua con un forte cannocchiale da notte, scrutava avidamente le
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proprie mani. Era là, disteso accanto ad uno stagno, col laccio al collo e un pugnale nel petto. Il miserabile Manciadi, dopo d'averlo atterrato, lo ha
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tronco grossissimo, ma che ad una certa altezza era tagliato. Tremal-Naik e Kammamuri, dopo di avere esaminato scrupolosamente colonnato per colonnato per
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strani, e le sue labbra s'atteggiarono ad un riso, anzi ad un sogghigno che incuteva spavento. - Salve alla vergine della pagoda - diss'egli
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attenzione, riconobbe in lui il bengalese Manciadi. - Oh! ... - esclamò egli con orrore. Aghur! L'indiano fu lesto ad accorrere alla chiamata del compagno
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carabine in mano e mandavano grida di spavento. Dinanzi a loro, ad un duecento passi, mugolava una gran tigre. - Darma! - gridò Tremal-Naik. La tigre
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disperazione. - I thugs! - Padrone! ... - Corri, Kammamuri, corri! ... Volse a destra e riprese la corsa, ma dopo dieci passi tornò ad urtare. Gli si rizzarono
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la morte! ... Si gettò la carabina ad armacollo, diede un ultimo sguardo all'intorno e si allontanò a passi rapidi e silenziosi, seguendo le traccie
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le mani ai muri, cominciarono ad avanzare l'un dietro l'altro, tastando coi piedi il terreno, per non cadere in qualche apertura, e nel più profondo
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detonazione. Il capitano allungò la destra ad una ricca carabina rabescata. incrostata di argento e di madreperla, s'alzò rapidamente in piedi e scese
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§All'oriente cominciava ad albeggiare, quando il capitano Macpherson e Bhârata discesero nel cortile del bengalow. Erano armati tutti e due con
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. - Non è la prima volta che lavoro alle caldaie. - Va bene. Io comincio ad agire. Hider risalì in coperta e diresse lo sguardo sulla passerella. Il
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sbarre e solidamente legato a due anelli di ferro, infissi in una specie di colonna. Dapprima si credette in preda ad un brutto sogno ma ben presto
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§La villa del capitano Harry Macpherson, sorgeva sulla riva sinistra dell'Hugly, dinanzi ad un piccolo seno nel quale galleggiavano parecchi gonga e
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dell'America. Però, i due cacciatori di serpenti possedevano dei mezzi potenti per far sciogliere la lingua anche ad un muto. Disteso il prigioniero in mezzo
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formidabile scroscio che si ripercuoteva fino alle rive del golfo del Bengala. Non pioveva, ma le cateratte del cielo non dovevano tardare ad aprirsi
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dalla capanna, interrogava attentamente l'orizzonte, sperando di vederli spuntare fra la sterminata piantagione di bambù, costringeva Punthy ad
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§Gli astri incominciavano ad impallidire, quando Tremal-Naik, quasi fuori di sé, ancora scombussolato dal colloquio avuto collo strangolatore