I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA
, vascelli, provenienti da tutti i porti del globo lo salgono arrestandosi o a Calcutta, o a Chandernagor o a Hougly, le tre città più importanti collocate
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§Nessuna sentinella vegliava sul pianerottolo. Tremal-Naik, ancora tremante per l'emozione, ma deciso a tutto pur di riacquistare la libertà, salì
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§La Cornwall, sfuggita miracolosamente allo scoppio dei depositi di polvere, filava a tutto vapore verso le Sunderbunds. Tremal-Naik aveva ormai
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§Il più era fatto. Non restava ora che a far parlare il prigioniero, cosa non tanto facile essendo gl'indiani più cocciuti delle pelli-rosse
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attorno riparata da fitte stuoie di coccottiero. A destra ed a sinistra si estendevano bassi fabbricati e tettoie, destinate per le cucine, per le
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§L'impresa più difficile era riuscita. Ora si trattava di inseguire a tutto vapore la fregata che aveva un vantaggio di quasi quindici ore
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carabine di lunga portata e di grosso calibro, di pistole e di coltellacci colla lama larghissima ed a doppio taglio. Un sipai li seguiva, portando altre
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tigre a quella chiamata s'arrestò, alzò la testa, fissò sul canotto i suoi occhi verdastri e si slanciò verso la riva emettendo un sordo mugolìo
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uomo che muore. Senza por mente al pericolo a cui esponevasi, si precipitò fuori dalla porta, facendo balzi di tigre e gridando: - Nagor! Nagor! Nessuno
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. Però, bisogna dirlo, il bravo maharatto si allontanava dal suo padrone a malincuore, e quasi con rimorso. Egli, con ragione, temeva che Tremal-Naik
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immense piantagioni di bambù, strappando le deboli canne che volavano per l'aria assieme a bande di marabù e di pavoni che gettavano grida disperate. Di
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§Kammamuri cominciava a diventare inquieto. Il sole calava rapidamente all'orizzonte ed i due cacciatori non erano ancora tornati, anzi nessun colpo
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concentrata, - ho scoperto tutto! Il tuo cuore, condannato a non battere mai su questa terra, ha palpitato d'amore per un uomo che tu vedesti nella jungla
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introvabili, era a pochi passi. I due indiani vi si precipitarono nel mezzo, correndo disperatamente per cinque o sei minuti, poi si lasciarono cadere sotto
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§Un profondo silenzio seguì la triste narrazione dell'indiano. Tremal-Naik, diventato ad un tratto cupo e nervosissimo, s'era messo a passeggiare
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§Agli orologi della città inglese suonava la mezzanotte, quando la Devonshire, che sin dal mattino aveva acceso i suoi fuochi, abbandonava a tutto
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diritte, altre tortuose che salivano a toccare la superficie pantanosa dell'isola o che scendevano nelle viscere della terra. Qua antri orribili, umidi
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facciamo a loro la guerra - La farò anch'io. Odio quei miserabili. - Un uomo coraggioso come te, non è da rifiutarsi. Verrai con noi quando batteremo la
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di aver errato a capriccio qua e là, nei dintorni delle tettoie e delle palizzate, porgendo attento orecchio ai discorsi dei sipai s'era sdraiato
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§Tremal-Naik a quel grido s'era alzato sulle ginocchia, in preda ad una viva inquietudine. Al colpo di fucile aveva fatto seguito un'altra
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qualche cosa. Una commozione dolorosa scompose i suoi lineamenti, ma fu rapida come un lampo. Tornò a guardare il punto nero. Era di già assai ingrandito
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collocano i loro idoli. Nella provincia di Guzerate esiste un banian chiamato Cobir bor assai venerato dagli indiani ed al quale non esitano a dare tremila
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cominciò a discendere colle mani tese innanzi a sé, per non urtare contro qualche ostacolo, e gli occhi bene aperti. Dopo dieci gradini trovò il piano di
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disperato. - Morto? ... Morto! - singhiozzò egli. - Tutti muoiono adunque attorno a me? Ma che ho fatto io, Siva, perché debba perdere tutti quelli che
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sbarre e solidamente legato a due anelli di ferro, infissi in una specie di colonna. Dapprima si credette in preda ad un brutto sogno ma ben presto
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nevose montagne dell'Himalaya e le ricche provincie del Sirinagar, di Delhi, di Odhe, di Bahare, di Bengala, a duecentoventi miglia dal mare dividesi in
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... muri ... la ti ... gre! - tornò a balbettare Tremal-Naik, sforzandosi di sollevarsi sulle braccia. - Se ne va, padrone. Non ardisce attaccare il
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sorprendevano talvolta colla faccia nascosta fra le mani e le gote umide, come se avesse pianto. Non parlava che rade volte, non confessava a chicchessia il
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distingue la razza indiana. Man mano che la pagoda saliva, andava a poco a poco restringendosi sino a terminare in una specie di cupola sormontata da una