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, volgendosi a Fedoro. - Si direbbe che su questi alberi è nevicato. - I pe-lah hanno lavorato - rispose il russo. - I pe-lah! Ne so meno di prima
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facilmente. - Chi sono costoro? - chiese Rokoff, il quale aveva introdotta una nuova cartuccia nella carabina. - Dei briganti? - Nomadi mongoli - rispose il
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Bogdo-Lama - rispose Fedoro. - Come ci accoglierà? Mi sento indosso un certo malessere che si direbbe paura. Se indovinasse in noi degli europei? - Taci
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. - Là! ... là! ... sul fuso ... un animale! ... - rispose il giovanotto, con voce strozzata. - Stava per balzarmi addosso! ... - Un animale sul nostro
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trovarli subito, sotto la canna del fucile non sarà cosa facile - rispose Fedoro. - Mi spiacerebbe non poter accontentare quello strano comandante. Sai
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comunità, suppongo - rispose il russo. - Un personaggio importante? - Quasi quanto il Dalai Lama di Lhassa, se questo è veramente il celebre monastero
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padella nelle brace - rispose questi. - Tuttavia sono più contento di trovarmi qui che sull'altipiano, cogli jacks di fronte perché non avrei il
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? - Purtroppo - rispose il cinese. - E vi hanno condannato? - chiese Rokoff. - Quindici giorni or sono ho trovato sotto il mio capezzale una carta con il
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qualche puntata. - Giù quel ferro! - urlò Rokoff, scuotendo le canne con maggior vigore. - Giù o ti strangolo come un cane. - Tu non mi fai paura - rispose
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- rispose il cinese. - Ah! Benissimo: farete almeno un po' di luce su questo misterioso delitto. - Io credo di averla già fatta - rispose il magistrato
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il sud-ovest? - chiese Rokoff. Il capitano guardò il cosacco per qualche minuto, ma non rispose, anzi si allontanò raggiungendo il macchinista che
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fatto la vostra raccolta? - chiese Fedoro, ridendo. - Nemmeno una foglia - rispose il capitano, facendo un gesto desolato. - Ve lo avevo detto che era
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abitata da troppi inglesi: Canilab - rispose il capitano. - È già notte. - Potrebbero scorgerci egualmente, essendo prossima l'alzata della luna. - E dove
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lo circondano! Questo è il bello orrido. - Tutte montagne sacre - rispose il capitano. - Qui tutto è divino. - Anche i sassi? - Anche quelli. - Anche
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quella costruzione che vedo laggiù in fondo a quell'orribile burrone, che cos'è? - chiese Fedoro. - Un monastero buddista - rispose il capitano
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? - Ah! Signore! - esclamò Rokoff. - Io spero invece che ci farete assaggiare ancora di quel liquore. - Sì, ma senza narcotici - rispose il capitano
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o la luna e anche bruciare selve e accendere pozzi di petrolio senza farsi schiacciare dalla folla. - Tutti così questi cosacchi - rispose il giovane
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qualche palla fischiare - disse Fedoro. - Non mi stupisco - rispose il capitano - eppure ci troviamo a milletrecento metri. Non sono i moschettoni a
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! - Sì un capolavoro - rispose il capitano con vivacità. - Ecco risolto finalmente il problema della navigazione aerea. - Ma ... signore ... - disse Fedoro
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bufali? - No, jacks selvatici. - Ci avevate promesso di farceli cacciare. - È quello che faremo domani mattina - rispose il capitano. - Abbiamo
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addosso qualche bomba? - chiese Rokoff. Il capitano non rispose. Guardava attentamente un bastione che si trovava al nord della città, difeso da una
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. Signor Rokoff, appoggiate sull'isola. Vedo i manciù fare dei segnali alla giunca. - Ancora pochi colpi di remo, signore - rispose il cosacco il quale
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abbiano idee bellicose costoro. Non vedete come si avanzano tranquilli, senza nemmeno accendere le micce dei loro fucili? - È vero - rispose Fedoro. - Che
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o sarei giunto troppo tardi - rispose il capitano. - Ci avreste almeno vendicati - disse Rokoff. - Avevo già fatto preparare delle bombe ad aria
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Buddha? - chiese Fedoro. - Tale è la loro credenza - rispose il capitano. - Gl'indiani le gettano nel Gange ed i tibetani nel Tengri-Nor. - Sì, signor
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" - rispose lo sconosciuto nell'egual lingua. - Siete sorpreso, è vero? Ciò non mi stupisce. Poi, con una certa meraviglia, chiese: - Voi non siete un
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. - A cercarli presso quel monastero? Lo sconosciuto fece un cenno affermativo. - Lo farò - rispose il capitano. - Non lascerò il Tengri-Nor se prima non
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tribordo erano stati privati d'una buona parte del tessuto. - Non potremo alzarci egualmente? - chiese Rokoff. - Non oserei - rispose il capitano. - È
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? - chiese Fedoro stupito da quel linguaggio incomprensibile. - La verità - rispose il cinese, mentre un'ombra passava sulla sua fronte. - Chi può minacciare
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sempre. - Sì, senza la vostra idea. Mi rincresce solamente pel vostro brandy - rispose Rokoff. - Si poteva fare un punch migliore. - Non lo rimpiangerò mai
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d'un povero mandiki? - Siamo discesi appunto per questo - rispose il capitano. - Io ne acquisterò gran fama e riuscirò forse a realizzare il mio sogno
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guardò sorridendo e gli fece un grazioso inchino. Il cosacco, che non voleva scatenare una tempesta, specialmente con quei quattro figuri, rispose con un
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. Nella vicina tettoia si tormenta e si uccide. - Sì, dei ribelli che avevano cospirato contro l'impero - rispose il giudice. - Sono cose d'altronde
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atterro tutti - rispose il cosacco. - E poi? - Dimmi un po', Fedoro, su che cosa speri? - Sul capitano. - Ancora? - Non ci lascerà. - Può crederci