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, senza il provvidenziale arrivo dello "Sparviero". Il capitano aveva ascoltato quelle comiche avventure, ridendo a crepapelle. Perfino il muto
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, molto inquieti per quelle parole scoraggianti, alzarono gli sguardi. L'ala, indebolita dai soffi poderosi del vento siberiano, e saldata alla meglio
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quelle parole, poi cambiò discorso dicendo seccamente al macchinista che gli stava vicino in attesa dei suoi ordini: - Puoi andare. Lo sconosciuto si era
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Di miglio in miglio che lo "Sparviero" si spingeva verso il sud, il deserto accennava a cambiare. La monotonia desolante di quelle sabbie che
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e dove ancora si possono vedere dei Buddha viventi, incarnazioni del Dio che non è ancora morto. È là, fra quelle misteriose montagne, che vivono il
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svilupparsi che molto più tardi. Quelle piante erano tutte basse e somigliavano a cespugli, alti appena un metro od un metro e mezzo. - Ebbene signore, avete
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pareva corresse intorno all'edificio e che era illuminato, ogni dieci o quindici passi, da una lanterna di talco simile a quelle usate dai cinesi. Di
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? - chiese Rokoff. - Ah! Poi andremo a visitare la gigantesca catena dell'Himalaya la più superba di tutte quelle che si ammirano nel mondo. Voi non l'avete
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numero di lamiere, però quelle riparazioni dovevano richiedere un certo tempo. Appena toccata terra, il primo pensiero del capitano era stato per
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migliore che si conosca e che è molto apprezzato dai cinesi, e anche parecchie pipe adatte per fumarlo. Sono un po' diverse da quelle usate dai
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, scorgendo il cacciatore, si era alzato bruscamente sulle zampe deretane, spingendo innanzi quelle anteriori e sfoderando gli artigli. A dieci passi, Rokoff
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che contrastavano vivacemente con quelle agili e decise del compagno. - Ebbene, Fedoro, ci si arriva? - chiese ad un tratto l'uomo tozzo, sbuffando
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che la sedicesima - disse Fedoro. - Tutti piatti dolci. - Sono mandorle quelle che nuotano in quello sciroppo giallastro? - Non te lo dico, altrimenti
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soffrivano assai da quelle scorrerie, ne imitarono l'esempio e la grande muraglia sorse, scorrendo attraverso regioni deserte e spingendosi perfino su
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i loro occhi. Intorno a tutte quelle gabbie, degli aguzzini armati di bastoni e di ferri infuocati, bastonavano senza posa i disgraziati che vi
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maestose, i cui fragori, centuplicati dall'eco delle montagne, giungevano fino agli orecchi degli aeronauti. Quale panorama selvaggio! Era una di quelle
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. D'improvviso quelle luci si spensero, i tuoni cessarono bruscamente, i ruggiti del vento si quietarono. Non si udiva altro che un continuo crepitio, come se
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fortuna che l'ala si sia spezzata - disse Fedoro. - Diversamente ci saremmo fracassati contro quelle montagne che la nebbia c'impediva di scorgere
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trovavano ora imprigionati fra quelle pareti che non permettevano nessuna scalata. - Che cosa ne dite? - chiese Rokoff al capitano. - Che siamo caduti dalla
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, che Fedoro e Rokoff avevano esperimentato dopo la celebre pesca delle trote. Ne mise una dinanzi a ciascun commensale, tenendo in serbo quelle dei
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cinquanta metri d'altezza, formando una vera foresta. Poteva però darsi che sotto quelle piante si celasse qualche gruppo di casupole cinesi o tartare. I
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quelli che vi piacciono tanto arrostiti - rispose il capitano. - Vi ricordate dei laghi del Caracorum? - Ma quelle bestie non sono trote. - Parlo di orsi
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la nostra seta in quelle casupole. - È quello che pensavo anch'io - rispose il comandante. - E poi vedo anche delle tende di feltro che potrebbero
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, di Scen-Si e del Sian-Si, entra fra quelle dell'Ho-Nam e del Kiang-Su e va a scaricarsi nel Mar Giallo duecentoventi chilometri al nord dell'Yang
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la cedeva di certo, per grossezza, a quelle comuni. Pareva molto sorpreso e fors'anche spaventato di sentire il fuso ondulare. I suoi grandi occhi
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, simili a quelle che vendono i cinesi. In mezzo si vedeva una statuetta di Buddha coperta da una mussola ricamata in oro. Intorno poi alla tenda v'erano
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prendere un po' di coraggio.. Il buon cosacco ora sudava anche lui freddo, nonostante quelle soverchie libazioni e il dolce tepore che regnava nella
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Il veliero segnalato da Fedoro, era una di quelle massicce navi che i cinesi chiamano ts' tao ch' wan, che il governo imperiale ha ormai relegate sui
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si vedeva fumo né si sentiva alcun odore. Ai suoi fianchi, mosse da quella macchina misteriosa, agivano due immense ali, simili a quelle dei
Accademia della crusca
