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applicare anche a noi quelle torture? Parla, Fedoro! - No ... non è possibile - rantolò il negoziante di tè, che aveva l'aspetto d'un pazzo. - No ... una
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andarmene verso il lago. Potrebbero crederci realmente figli del loro Dio e condurci a Lhassa, sia pure coi più grandi onori, ma sempre come prigionieri. No
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amabile sorriso: - Mio caro amico, voi non avete ancora mangiato nulla. Per caso trovate che la mia cucina non vi va? - No, no - rispondeva
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nubi sul dorso di un'aquila gigantesca? - E ci spacceremo veramente per esseri superiori? - E perché no? - E se l'avventura finisse male? - Sapremo
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"Sparviero"! - esclamò il capitano. - Hai sognato? - No, signore ... l'ho veduto ... usciva di sotto la tenda che copre le casse di poppa - Un orso
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bufali? - No, jacks selvatici. - Ci avevate promesso di farceli cacciare. - È quello che faremo domani mattina - rispose il capitano. - Abbiamo
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scomparso e stiamo rasentando il Nigkorta. - Non andremo a Lhassa? - chiese Fedoro. - No, ho fretta di attraversare la grande catena dell'Himalaya e di
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, invasione armata. Ah! no! basta! Conosciamo troppo bene gli europei per farli entrare nei nostri affari. La giustizia avrà corso senza l'ambasciata
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mai veduta, signor Fedoro? - No, mai - rispose il russo. - Poi ... - Signore - disse Rokoff - andremo anche in India? ... - Toh! Mi dimenticavo che
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guasto nella macchina? - No, è ancora l'ala spezzata dalla palla dei manciù che non resisterà a lungo - rispose il capitano, il quale teneva gli sguardi
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. - Portano lassù i morti? - No, le sole ossa dei più famosi capi reputati degni della sepoltura celeste, invece di quella terrestre. Quelle ossa devono
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. - Sono insetti che producono la cera. - Delle api? - No, signore, somigliano a vermiciattoli. - E questa materia bianca sarebbe? - Della cera di prima
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Fedoro? - No, Rokoff. - Quale scopo può avere per condurci attraverso lo Sciamo? - Non riesco a indovinarlo. - Che voglia invece condurci in Siberia
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riattraversare il torrente. Datemi il vostro acciarino onde accenda un fuoco sull'altra riva per riscaldarmi e asciugarmi. - Rimanete qui; andrò io. - No
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; nessuno verrà di certo a disturbarci. - Prenderemo terra? - chiese Fedoro, meravigliato. - E perché no? - rispose il capitano. - "La notte è stata
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lagnarci di lui. - Oh no, tutt'altro. - Lasciamolo quindi fare; forse un giorno riusciremo a conoscerlo meglio ed a comprendere le sue eccentricità. - E
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lotta disperata. - No, Rokoff - disse. - Sarebbero troppo contenti di ucciderci! - Che cosa fate? - chiese il magistrato. - Ancora una ribellione
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gettando via perfino i fucili per correre più presto e il carnefice li aveva seguiti, balzando come un'antilope. - Fedoro! - Rokoff! - Un mostro! - Ma no
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d'avorio e d'oro, invocando le benedizioni del cielo e della terra. - Ora non si fa più quella cerimonia? - chiese Rokoff. - No, e ciò dopo l'entrata delle
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della mano. Eppure, credete che io mi tenga sicuro? No, perché sento che malgrado tante precauzioni, i bravi della hoè giungeranno egualmente fino a
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. - E li lasceremo andare? - Avete sonno, signor Rokoff? - No, capitano. - Accettereste una partita di caccia notturna all'agguato? Siamo scarsi di
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ammucchiata intorno. - Se ne va contento - disse Rokoff, stupito. - Questi cinesi non temono dunque la morte? - No - rispose Fedoro. - Figurati che
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potrebbero resistere a lungo a una simile corsa. - Non dico di no, tuttavia è meglio che si tengano lontani. Sono meglio armati dei tartari, comperando
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non lasceranno i vasi, finché rimarrà in fondo una goccia di liquore. Si vede nessuno fuori? - No - rispose Fedoro. - Dove sarà andato il tartaro
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parla un'altra lingua! - esclamò il Lama. - Non andrà nella Mongolia? - No - rispose prontamente Fedoro. - Egli è destinato a recarsi presso le tribù
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? - Il signor Rokoff. - Sei certo di non esserti ingannato? - No, capitano. Il signor Rokoff era vivo e per alcuni istanti l'ho veduto nuotare verso la
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esitazione. - No! No! - gridarono, con voce singhiozzante. - Non portatelo via! Ma già lo "Sparviero" fuggiva sopra il deserto, con una velocità di
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? - Fedoro! ... Che l'Illuminato si sia cacciato davvero nelle nostre anime? L'ho sognato anch'io. - Un bell'indiano di statura gigantesca? - No, il mio era
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rovescerà lo "Sparviero"? - chiesero a una voce Rokoff e Fedoro. - No, non c'è pericolo - rispose il capitano. - Lasciamoci portare dal vento. - Dove
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paraventi, mio caro amico. - No, con dei regali, invece. Dopo gli auguri, i presenti: è la prima luna del nuovo anno. - Siano benvenuti. Il maggiordomo, dopo
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sono quasi più. - Non dico di no. - Guardate l'Africa. Cent'anni or sono aveva immense plaghe abitate da tribù di negri; ora gran parte di quel
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ricchissimi costoro. - No, finirono invece tutti male - disse il capitano - e in causa dei loro continui saccheggi e dei loro disordini. Il loro numero