I FIGLI DELL'ARIA
" non vuoi che si offra da mangiare? Anzi giungeremo in buon punto per assistere ad uno di quei banchetti fenomenali che non scorderemo più, mio buon
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? - Purtroppo - rispose il cinese. - E vi hanno condannato? - chiese Rokoff. - Quindici giorni or sono ho trovato sotto il mio capezzale una carta con il
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, e calzava alti stivali di pelle nera. Anche quell'uomo lo guardava, ma sorridendo. - Dove sono io? - chiese Rokoff. - A bordo del mio "Sparviero
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? - Come quelli dei maiali. - Allora prendi, mio caro. Rokoff aveva afferrato il fucile, slanciandosi risolutamente contro il melanoteco. Questi
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cosacco, accennando lo sconosciuto. - Ah? Mi scordavo di presentarvelo - disse il capitano. - Un mio amico e soprattutto un valoroso. - E pescato dove, se
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. - Desidera qualche cosa? - Si lagna d'aver fame e freddo e di essere ancora bagnato. - Potevate dirlo prima. Tutto ciò che si trova nel mio monastero è a
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vogliono darci la caccia? - Spereranno d'impadronirsi del mio "Sparviero". - Si vede che non lo hanno scambiato per un mostruoso drago come i cinesi
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troppa paura dei draghi - disse il capitano sorridendo. - D'altronde ci è facile metterci fuori di portata, potendo il mio "Sparviero" raggiungere delle
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? - aveva finalmente chiesto a Fedoro. - O hai voluto semplicemente guastarmi la digestione appena cominciata? - È verissimo, mio povero Rokoff - aveva
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vuol dire, dunque, che il mio "Sparviero" è superiore a tutti i palloni più o meno dirigibili e a tutte le macchine volanti finora inventate. - Dobbiamo
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vi ha detto che io sarei venuto qui? - I due figli di Buddha caduti nel lago e che io avevo ospitato nel mio monastero. Voi siete il loro fratello, è
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diventava di momento in momento più imbarazzante. - Gli esseri celesti saranno miei ospiti e nulla mancherà loro, finché si fermeranno nel mio monastero. Fin
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, ma il mio compagno non parla che il russo, quindi domando che vi sia un interprete dell'ambasciata russa. - Tradurrete voi; noi non vogliamo stranieri
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fatto male a non seguire il mio esempio - rispose Rokoff ridendo. - A quest'ora non sareste altro che una poltiglia di carne e di sangue, mentre
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meno di tre giorni - rispose il capitano. - Ho impresso al mio "Sparviero" la maggior rapidità possibile, ma la distanza da attraversare è enorme e poi
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, mio caro tenente e minaccia d'impadronirsi del nostro "Sparviero" se non accettate. - Volete che lo faccia scoppiare come una vescica? - So che ne
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portato con me tutto il necessario per le riparazioni. Il mio macchinista s'incaricherà di guarire la nostra povera ala. Si vede ancora il fortino? - No
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spezzassero e noi cadessimo? - chiese Fedoro. - Il mio fuso può navigare al pari d'un battello - rispose il capitano. - Non sarebbe la prima volta che prova
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-Sing. D'altronde, da parecchi anni la mia bara sta sotto il mio letto e se devo morire, tutto sarà pronto. - Voi mi spaventate! Chi può minacciare la
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siamo innocenti. - Non so che cosa risponderti, mio povero amico. - Ciò che ci succede è spaventevole! No, non può essere che un sogno! - gridò Rokoff
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. - Fabbricato in mezzo a questo deserto? - Questo deserto è santo, mio caro amico, al pari dei dintorni del Tengri-Nor e di Chassa. Tutto il Tibet è terra
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me e d'incaricare il mio rappresentante a Hong-Kong di acquistare il tè che io non ho potuto avere dal defunto Sing-Sing. - Una cosa facilissima
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, giovanotto mio - disse Rokoff. - Tu hai una tigrite acuta indosso. - Ho udito ... un grido rauco ... là ... sotto il boccaporto ... - Per l'inferno! - esclamò
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spento Sing-Sing. - E dove? - chiese Fedoro. - Nella vostra stanza. - È impossibile! Voi mentite! - gridò il russo. - Rokoff, amico mio, queste
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d'un povero mandiki? - Siamo discesi appunto per questo - rispose il capitano. - Io ne acquisterò gran fama e riuscirò forse a realizzare il mio sogno
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, mio caro Fedoro. Questa volata verso il nord mi è sospetta. - Verso il nord-ovest - corresse il negoziante di tè, gettando uno sguardo su una
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, accettate un mio consiglio? - chiese Rokoff, il quale era ritornato dalla sua esplorazione. - Dite pure. - Risaliamo il fiume anche noi. - Ed a quale scopo
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offrirvi delle bistecche così squisite da far perdonare il vostro disprezzo per questa delicata selvaggina. - Non ho ancora dato il mio giudizio
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io, o meglio di zamponi d'orso. - E come? Vi sono anche qui di quei plantigradi? - Appartenenti ad un'altra famiglia, pure egualmente squisiti, mio