Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I FIGLI DELL'ARIA

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Salgari, Emilio 33 occorrenze

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della mano. Eppure, credete che io mi tenga sicuro? No, perché sento che malgrado tante precauzioni, i bravi della hoè giungeranno egualmente fino a

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. Procedeva in un certo modo da crederlo più un animale che un uomo. - Sarà qualche cane - disse Rokoff. - Mi hanno detto che questi pastori tengono dei molossi

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steppe del Don! - esclamò l'ufficiale, a cui non era sfuggito quell'accento beffardo. - Mi ha fatto dormire come un orso! Se anche ai frati fa questo

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alzarsi verso l'estremità del lago e che mi sembra satura di elettricità. - Se prendessimo terra prima che scoppiasse? - chiese Fedoro. - Siamo in una

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disse: - Quello che mi avete raccontato, quantunque mi sembri assolutamente straordinario, può essere vero. Io però intanto vi dichiaro in arresto, e se

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squallore di questo deserto, mi sento scombussolato - aveva detto Rokoff. - Che sia la rarefazione dell'aria? - Può essere - aveva risposto il

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sala. La tragica fine di tutti quei poveri Buddha viventi, gli aveva gelato il sangue. - Che sia proprio vero tutto quello che mi hai raccontato

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dello "Sparviero", faremo altrettanto, signore. Il paese d'altronde mi sembra deserto e le guardie della muraglia non oseranno venirci a cercare. Lo

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coraggio di ritentare il salto. Senza la vostra pazza temerità, mi sarei lasciato piuttosto sventrare dalle corna di quegli inferociti animali. - E avreste

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Rokoff dopo che avevano percorso quasi un miglio, senza aver incontrata nemmeno una lepre. - Mi pare invece che queste macchie siano assolutamente

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paurosa come si credeva. Si portò le mani alla testa, con un moto rapido ... e ... con sua sorpresa la trovò a posto. - Che mi abbiano invece fucilato

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sia questo quello di Dorkia - pensò Fedoro. - Purché non ci invitino a recarci colà! Mi spiacerebbe che il capitano non ci trovasse più qui

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-Sing. D'altronde, da parecchi anni la mia bara sta sotto il mio letto e se devo morire, tutto sarà pronto. - Voi mi spaventate! Chi può minacciare la

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svilupparsi e coprono tronchi, rami e foglie d'uno strato di cera purissima. - E come si fa a raccoglierla? - chiese Rokoff. - Non mi sembra cosa facile

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qualche puntata. - Giù quel ferro! - urlò Rokoff, scuotendo le canne con maggior vigore. - Giù o ti strangolo come un cane. - Tu non mi fai paura - rispose

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, signor Fedoro, come trovate quel pasticcio di San Francisco? - Non ne ho mai mangiato uno più gustoso, però mi si gelano i denti. - Bisognava

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lontani? - Lo suppongo. - Non ci fracasseremo contro quei picchi? - Non sono molto alti, signor Rokoff; uno solo, il Ruysbruk mi dà molto da pensare

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Bogdo-Lama - rispose Fedoro. - Come ci accoglierà? Mi sento indosso un certo malessere che si direbbe paura. Se indovinasse in noi degli europei? - Taci

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, descrivendo una specie di spirale, onde raggiungere i trecento metri. - Adagio - disse al macchinista. - Cerchiamo di scoprire l'orso. Mi

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lanterne e fuochi artificiali; fuochi artificiali e lanterne. Ah! Mi dimenticavo anche zucche pelate e code; code e zucche pelate, e chiami tutto ciò

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gran diavolo con venti o trenta corna. Se aveste visto che smorfie faceva il vecchio Bogdo-Lama e che occhiate furiose mi lanciava! - Ne sono convinto

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di questa atroce tortura e non vi avevo creduto, tanto mi pareva inverosimile. - Spiegati, Fedoro, sono un uomo di guerra. - Sotto quell'assito esiste

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macchinista. - Mi è indispensabile. Guardate come la bella vi guarda! - - Ti sorride - aggiunse Fedoro. - Che scoppi! - gridò Rokoff. Fortunatamente né

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del Don! - esclamò Rokoff facendo un salto. - Un momento di ritardo e quel proiettile mi sfondava lo stomaco. Si gettarono sotto gli alberi, mentre

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? - Non mi stupirei. Mentre chiacchieravano, il seguito del monaco aveva rizzato le tende, o meglio le kibitkas, formate da pali molto sottili che

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siano delle praterie? - No, signore. Mi hanno detto che in quella grande isola dell'Atlantico settentrionale non vi sono che vulcani e montagne di lava e

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qualche palla fischiare - disse Fedoro. - Non mi stupisco - rispose il capitano - eppure ci troviamo a milletrecento metri. Non sono i moschettoni a

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prima quelle colline che occupano tutto l'orizzonte settentrionale! - Riusciremo a superarle? - Non mi sembrano molto alte - rispose Fedoro, che le

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metteranno fuori combattimento. - Bada - disse Fedoro. - Sono robusti e coraggiosi. - Che ci siamo ingannati? - si chiese il capitano. - Non mi pare che

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spiaggia. - Su quella dove sorgeva quel monastero? - Sì, signore. - E Fedoro? - Mi è stato impossibile scoprirlo. - E tu? - chiese il capitano

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russo o inglese o italiano ... Italiano! Ha un accento così dolce che lo riterre per tale, Rokoff. Non te ne sei accorto? - Infatti la sua pronuncia mi

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troppo presto. - Eppure mi avevano assicurato che anche in questa stagione si fa raccolta. - Nelle provincie meridionali e non qui, signore. Nella

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sempre. - Sì, senza la vostra idea. Mi rincresce solamente pel vostro brandy - rispose Rokoff. - Si poteva fare un punch migliore. - Non lo rimpiangerò mai

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