I FIGLI DELL'ARIA
per una mano i due europei e li condusse su un piccolo divano, facendo loro segno di accomodarsi, poi disse, pure in lingua cinese: - Saluti e omaggi ai
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capitano, che li osservava attentamente. - Se non sono veramente dei briganti, sono egualmente da temersi e non vorrei trovarmi fra le loro mani. - E
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. - Non li avete veduti rimontare a galla? - aveva subito domandato ai suoi compagni. - Io ne ho veduto uno - aveva risposto il macchinista. - Chi
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entro cartocci di foglie di palma e, trovate queste piante, che come vedete somigliano ai frassini, li appendono ai rami. Gl'insetti non tardano a
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vostri servi. - Anzi io li temo, e da quando ho ricevuto quella carta, non ne ho fatto entrare più nessuno qui, per paura d'un tradimento. - Ignorano
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migliori armaioli. - Anche qui non amano gli uomini bianchi? - Non li vedono troppo volentieri, quantunque nella capitale di questo Stato risieda un
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. Condannati a morte dai mandarini, onde evitare che potessero in qualche modo informare l'ambasciata, il miserabile magistrato li aveva indegnamente
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un po' azzurrognola è il migliore e si profuma con fiori d'arancio, con mo-li che sono una specie di gelsomini, con rose di tsing-moi e con kwei-hoa
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, coperto d'un'ampia tonaca rossa e che aveva al collo grossi monili d'oro, pareva che li aspettasse per dare loro il benvenuto. - Che sia il capo del
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corridoio attiguo parecchi servi i quali li guardavano quasi ferocemente. - Hai osservato, Rokoff? - chiese Fedoro. - Tutti sono convinti che noi abbiamo
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aria gli jacks, se li troveremo ancora. - Un'idea, capitano. - Dite, signor Rokoff. - Dove credete che metta questo torrentaccio o fiume che sia
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, vedendo il monaco far cenno al capitano di seguirli nella tenda, dove già la principessa li aveva preceduti. - Vivaddio, non mi lascerò prendere in
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cosacco, poi se li fece sedere accanto, Fedoro a sinistra, posto d'onore, e Rokoff a destra. Quasi subito i battenti d'una porta s'aprirono e una
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montagne. - Sono indomabili? - Non del tutto; i tibetani li adoperano per trasportare le tende e le merci, quantunque siano sempre un po' selvaggi
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di Lhassa o della Mongolia, un favorito entra di nascosto, getta al loro collo un laccio di seta e li mandano a ritrovare il grande Buddha. Niente di
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Quanto Rokoff e il suo amico Fedoro dormirono? Non lo seppero mai e non si curarono nemmeno di saperlo, perché una sorpresa ben più interessante li
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li avrebbe svegliati. Il capitano e i suoi compagni risalirono rapidamente nella stanza superiore, ritirarono la scala e chiusero il vano con una
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coltellacci, e a terra si vedevano certe specie di tromboni colle canne che s'allargano in forma di imbuto. - Che musi - disse Rokoff, che li osservava
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erano nascosti in mezzo ad alcuni crepacci aperti nella parete e vedendo i loro nemici fuggire, li avevano salutati con una scarica. Gli aeronauti non si
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ammirazione. Il capitano, appoggiato alla balaustrata che correva intorno al fuso metallico per impedire delle cadute pericolose, li guardava sorridendo
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, e lì per lì condannati a essere divorati vivi dalle aquile e quindi condotti sull'alta montagna, dove avrebbero certamente lasciato la loro pelle
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idee - disse Fedoro, che li aveva raggiunti coi fucili. - Il fuso per noi rappresenta, in questo momento, una piccola fortezza, sulla quale potremo
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". Il macchinista li aveva già preceduti. - Vira subito di bordo ed innalziamoci fuori tiro - disse il capitano. - Subito, signore - rispose il bravo
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europei; poi impegnò con loro una divertente conversazione. Non era più il burbero magistrato che li aveva trattati da assassini e perfino minacciati di
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! Pace! Non temete! Siamo amici! Degli uomini coperti di pellicce che li facevano rassomigliare ad orsi, si erano accostati. - Chi siete! - chiese una
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all'intorno mille diversi bagliori mercé una gomma speciale che li ricopre, due uomini che non indossavano i barocchi costumi cinesi, si aprivano
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, incurvavansi i piani, fremevano i fianchi del fuso. Certi momenti pareva che fosse lì lì per rovesciarsi e precipitare, fra le acque spumeggianti, gli
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erano diventati due cinesi e per di più dell'ultima classe. Quando quei manigoldi ebbero finito, sollevarono violentemente Fedoro e Rokoff e li
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troppo vicini. - Li consiglierei a non venire qui - disse il capitano. - Abbiamo una mitragliera che tira stupendamente. Signori, in caccia!
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fosse più. Sotto la tela, però, trovarono alcuni fiocchi di pelo che non appartenevano certo a un orso. - La briccona si era nascosta lì sotto - disse
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di aver lasciato ben indietro quelli che li avevano inseguiti, si nascosero in mezzo ai cespugli, senza più occuparsi dei cigni. Qualcuno, animale od
Accademia della crusca
