I FIGLI DELL'ARIA
che sono i nemici della nostra religione. - Quanto desidererei vedere anch'io quel volatile! - esclamò la Perla dei sapienti. - M'hanno narrato
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steppe del Don! - esclamò l'ufficiale, a cui non era sfuggito quell'accento beffardo. - Mi ha fatto dormire come un orso! Se anche ai frati fa questo
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già superata mezza distanza, quando udirono improvvisamente il macchinista urlare: - Aiuto, capitano! Aiuto! - Per centomila orsi! - esclamò Rokoff
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. - Da Donvalot nel 1889-90. - Capitano! - esclamò Rokoff. - Vedo delle abitazioni in quell'avvallamento. - Anche Donvalot ne aveva trovato in questa
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breve distanza si udirono rimbombare precipitosamente alcuni colpi di tam-tam. - Ah! Diavolo! - esclamò il cosacco, raccogliendo in fretta i volatili
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me e che mi colpiranno al cuore. - I bravi della hoè! - esclamò Fedoro impallidendo. - Della "Campana d'argento" - aggiunse Sing-Sing, con un sospiro
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abbiate alcun timore - disse il capitano in cinese. - Ma voi siete uomini! - esclamò il calmucco, nella egual lingua. - E chi volevate che fossimo
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! - esclamò Rokoff. - Credete voi che un onorato ufficiale dei cosacchi del Don, che ha due medaglie al valore guadagnate sotto Plewna e che uno dei più
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all'infuori e dei moschettoni lunghi, pesanti e a miccia. - Che splendidi guerrieri! - esclamò Rokoff. - Non saranno certamente quelli che ci
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raccolgono preziosamente. - Per cosa farne? - Per bruciarlo, non avendo legname sugli altipiani. - Che minestre profumate devono riuscire! - esclamò
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. - Siamo perduti! - esclamò Fedoro. - Non ancora - rispose Rokoff, furibondo. - Possiamo accopparne degli altri prima di cadere. Si abbassò rapidamente
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trovino. - Alla nostra libertà! - esclamò il cosacco. - Sì, mi è venuta un'idea. - Quale? - Di tentare la discesa della cateratta. - E calarsi
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giorno di festa e la cena ci aspetta; a più tardi maggiori spiegazioni. Ditemi, però: avreste paura di dormire nella mia stanza? - Io! - esclamò il
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, troppo alti però per poterli raggiungere e anche troppo stretti per lasciar passare un uomo. - I furfanti! - esclamò. - Hanno preso tutte le loro
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foresta si udirono dei canti monotoni. - To'! - esclamò il capitano, arrestandosi. - Vi sono degli abitanti qui? - Ecco una bella occasione per rinnovare la
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steppe del Don! - esclamò. - È saltato in aria o l'uragano l'ha trascinato entro la nube nera? Un'onda che lo investì impetuosamente, riempiendogli la
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acquavite estratta dal miglio. - Ah! Infami! - esclamò Fedoro, rabbrividendo. - Quale spaventevole tortura! ... Uccideteli piuttosto di tormentare così
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Rokoff. - Noi ci fermeremo qui. - Noi! - esclamò Fedoro. - E gli altri? - Devono andare altrove. - Collo "Sparviero"? - Sì, collo "Sparviero" - rispose il
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liquore dei monaci del monte Athos? - La splendida idea! - esclamò il capitano. - Accompagnate la principessa, mentre io vado a prendere delle
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cani ronzare intorno al fuso? - Dei cani! - esclamò il capitano, stupito. - Io ho veduto degli animali fuggire. - Saranno stati dei lupi. - Si
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vedeva una buca immensa, come se cento mine fossero scoppiate insieme. - Che cosa avete messo in quel tubo? - esclamò, guardando con terrore il capitano
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- rispose il capitano. - Chi rifiuterebbe una simile proposta! - esclamò Rokoff con entusiasmo. - Non avete paura a seguirmi? - Oh no, signore! Abbiamo troppa
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girandole, bambù crepitanti, fuochi di bengala e detonavano razzi e petardi in gran numero. - Bella casa! - esclamò il cosacco. - Principesca - disse Fedoro
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! Udendo quelle parole, pronunciate in lingua cinese, il capitano non aveva potuto trattenere un gesto di stupore. - Voi mi aspettavate! - esclamò. - Chi
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. Attenti, amici, passiamo i Crevaux. - I Crevaux! - esclamò Rokoff. - Un nome francese in mezzo al Tibet. - Dato a questi monti da Bonvalet - rispose il
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frastuono, nelle profonde spaccature che s'aprivano in tutte le direzioni. - Che paese orribile! - esclamò Rokoff, il quale, dopo essersi ben coperto
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momento caduto, colpendolo sulla testa. - Diavolo - esclamò. - Prima uno a voi, ora uno a me! - Vi dico, capitano, che lassù vi è qualcuno che si diverte
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teneva la ruota del timone. - Che strano uomo! - esclamò Rokoff. - Che abbia tutt'altra intenzione che di condurci in Europa? Comprendi qualche cosa tu
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personaggio non aveva saputo frenare più volte un sorriso. - Povero signor Rokoff! - esclamò il comandante. - E tutto in causa di quel sermone. - E un po' del
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, sparando e vociando. - Ah! Non ne hanno abbastanza! - esclamò il capitano. - Vogliono farsi smontare? Sia! Stava per puntare il fucile, quando in aria
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del Don! - esclamò Rokoff facendo un salto. - Un momento di ritardo e quel proiettile mi sfondava lo stomaco. Si gettarono sotto gli alberi, mentre
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, colle vesti stracciate e gli occhi enormemente dilatati dal terrore. - Ma questa è una bolgia infernale! - esclamò finalmente Rokoff. - E oserebbero
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pregando? Il Lama, vedendoli entrare, si era alzato, poi, dopo un inchino, disse a Fedoro: - Preparatevi a partire. - A partire! - esclamò il russo